“Col decreto appena varato diamo liquidità a tutte le imprese: 400 miliardi di euro, 200 per il mercato interno e 200 per tutelare l’export. E’ una potenza di fuoco”. Così il presidente del consiglio Conte si è espresso al termine di un consiglio dei ministri-fiume, durato per tutta la giornata di oggi. Un piano di aiuti radicale, “attraverso prestiti erogati con i normali canali ma garantiti dallo Stato”. “Potenziamo il fondo di garanzia per le Pmi e il Sace, strumento a beneficio anche delle medie e grandi”, ha aggiunto. “Con il decreto di marzo abbiamo fatto un importante intervento – ha aggiunto il presidente del Consiglio – adesso cercheremo di assicurare una riduzione degli oneri a carico dei contribuenti. Stiamo lavorando ad un decreto sistemico per tutte le categorie in sofferenza”. Particolare attenzione è stata conferita dal presidente del Consiglio anche alla questione dei rapporti con l’Unione Europea. Conte ha manifestato ancora una volta il suo favore per l’utilizzo degli eurobond come soluzione per la crisi economica che seguirà a quella sanitaria.
Presente alla conferenza stampa anche il ministro dell’istruzione Azzolina, che ha fatto riferimento a due possibili opzioni per la maturità, a seconda dell’andamento epidemiologico. Allo stesso modo, per il momento, bando all’ipotesi del “sei politico”, giudicato una “categoria vetusta”. “Non riusciamo ad aggiornare le graduatorie per una carenza nella digitalizzazione, lo faremo l’anno prossimo”, ha poi aggiunto il ministro scusandosi con il popolo dei precari. Esami di maturità online, con sola prova orale, tutti ammessi e commissione interna (salvo eventuale preside esterno) per valutare. Per la terza media, niente esame ma solo una tesina da valutare insieme ai voti dell’anno scolastico. Per tutti, promozione assicurata e recupero il prossimo anno. È questo lo scenario più probabile per la fine dell’anno scolastico, per il quale si prevede di continuare la didattica a distanza, che diventa obbligatoria, e addirittura gli scrutini online. Nel testo del decreto approvato dal consiglio dei ministri resta una piccola speranza che si possa tornare in classe entro il 18 maggio: in quel caso ci saranno esami di maturità più completi (prova di italiano, di indirizzo ma non a carattere nazionale, e colloquio). Se si torna entro la metà di maggio, anche i ragazzi di terza media avranno una loro prova di esame, decisa dalla scuola. Una procedura particolare riguarda i privatisti: solo loro faranno l’esame di Stato in presenza, nella sessione straordinaria che si svolge di solito nel mese di settembre. Lo riferisce l'edizione on-line del 'Corriere della Sera'.
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