di Adriano Rescigno
Come sarà? Come cambieranno le udienze per gli avvocati e peri clienti dopo che la tempesta infettiva sarà passata. Massimo Falci, avvocato “di grido” della città di Salerno: “Andiamo verso l’introduzione costante delle videoconferenze, privandoci del piacere del Palazzo di Giustizia”. “In questi giorni dolorosi a causa della grave epidemia di Coronavirus, è ricorrente, nella nostra comunità e più in generale nella nostra nazione, quelle volte che si distoglie il pensiero dal timore del contagio, il porsi l’ interrogativo, con riferimento ai molteplici aspetti della nostra esistenza, sul come sarà il nostro futuro dopo questa inusuale esperienza. L’ interrogativo ha di fondo una visione ottimistica ed un desiderio di risorgere che appartiene al nostro popolo, un popolo che ha un grande passato cui ispirarsi non morrà mai”. “A me è stato posto recentemente un altro “come sarà”. Un mio assistito informato da me in merito al rinvio di una sua causa per l’ emergenza Coronavirus, di rimando mi ha chiesto: “ma poi come sarà l’ attività giudiziaria dopo l’ emergenza? “ quasi avvertendo che qualcosa potrebbe cambiare in ambito giudiziario e difatti il recentissimo decreto legge 18/2020, concernente misure connesse all’ emergenza epidemiologica da Coronavirus, ha disposto all’ art. 83 comma 6° lettera f) per lo svolgimento della attività giudiziaria dal 16 aprile 2020 al 30 giugno 2020, che i capi degli uffici giudiziari, per contrastare l’ emergenza da covid – 19, possano prevedere lo svolgimento delle udienze civili, che non richiedano la presenza di soggetti diversi dai difensori e delle parti, mediante collegamenti da remoto ( brutto termine per dire da casa o dallo studio ). Abbiamo già in atto il processo telematico – dice Falci – per le cause civili di competenza del tribunale, che obbliga la trasmissione in via telematica di buona parte degli atti ed è rafforzato con il richiamato decreto legge, ove è stata introdotta altresì la novità, in merito alle sole udienze civili che non richiedano la presenza di soggetti diversi dai difensori delle parti, della trattazione mediante lo scambio ed il deposito telematico di note scritte con conseguente provvedimento del giudice da rendere fuori udienza”. E’ pur vero che le suindicate previsioni normative sono circoscritte al contingente periodo di emergenza, ma in esse si intravede un più generale disegno di telematizzazione del processo, il che porterà al parziale allontanamento fisico dell’ avvocato dal tribunale, e quindi, l’avvocato salernitano: “Già sono stati diramati agli avvocati vari vademecum per creare account per essere pronti alle udienze in videoconferenza. Orbene tale possibilità se verrà attuata, a noi avvocati un po’ dispiace perché ci priverà (o quanto meno renderà meno frequente) il contatto personale con il “palazzo di giustizia”, con la varia umanità che lo frequenta e con tutti i suoi annessi e connessi. L’ incontro con colleghi con i quali a seguito di un sostenuto contraddittorio si scambia il caffè al bar e si finisce con il discutere della nostra benamata Salernitana, il consultarsi “ al volo “ con un collega prima di affrontare una discussione, il sussieguo con la controparte che ci ha reso qualche volta uno sgarbo, il dialogo con il magistrato, la battuta con il cancelliere, la fretta nel mettere i fascicoli in turno e tanto altro; tutte abitudini che rendono viva e varia la nostra professione e mi accorgo, che mi mancano tanto in questa forzata, quanto necessaria, quarantena”.”Ed allora, alla domanda che mi ha posto il cliente – conclude Falci – sul come sarà la ripresa dell’ attività giudiziaria post – coronavirus, ho razionalmente risposto che ci sarà, anche dopo il periodo di emergenza, nel corso del tempo e con gradualità la introduzione dell’ udienza civile in videoconferenza; trasformazione, come tante avutesi nel recente e meno recente passato, alla quale la avvocatura saprà sapientemente adeguarsi poiché è da sempre un corpo di vivace ingegno e pronto ai cambiamenti, ma resterà pur sempre il rammarico che il contatto personale con colleghi, giudici, cancellieri, sarà sostituito dal freddo diaframma dello schermo di un computer”.
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