Riceviamo e pubblichiamo la lettera del parrucchiere salernitano Damiano Di Pasquale, conosciuto alla clientela come I Paco. Il suo è un gentile sfogo rivolto alle autorità dopo la decisione che, ancora una volta, discrimina il settore dell'artigianato, in particolare la categoria di parrucchieri e annessi.
"Una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. Sono un artigiano salernitano, ho un salone di parrucchiere a Salerno e mi conoscono in tanti come I Paco. Sono una persona che stimano e io faccio altrettanto con loro. Non sono una persona di nessuna corrente politica e non ho preferenze specificatamente per destra, sinistra, centro o chi per essi. Sono un normale cittadino, un onesto lavoratore e forse uno dei pochi o dei tanti che ama il suo lavoro da morire ma che però non può attuare lo “smart working”. Dopo la conferenza di ieri sera del premier Conte, circa la riapertura del mio settore il 1° giugno non nascondo una certa insofferenza e incertezza. Premesso che sono il primo a nel dichiarare le massime intenzioni sulle questioni di sicurezza e sanità prendendo tutte le precauzioni del mondo, mi chiedevo come mai questa ostentata e limitata apertura verso di noi. Il mio negozio è stato sempre un salone rivolto all’attenzione massima del cliente, dall’aspetto professionale a quello emotivo, regalando sempre un sorriso e una chiacchiera a chi voleva passare un momento di attenzione al benessere personale. All’eventuale riapertura come faremo? Nessuno ci ha informati delle disposizioni massime dalla A alla Z in un settore che è e resta sempre il meno considerato. L’artigianato è una delle poche realtà rimaste e quanti come me hanno svolto la gavetta e si son fatti le ossa partendo dal niente. Voglio anche passar sopra in merito alla decisione di rinviare la nostra apertura, ma non posso fare lo stesso sul fenomeno del “domicilio” o meglio, delle finte hair styilist che “domiciliano” il nostro lavoro creando non pochi problemi: tinte di scarsa qualità e relativi danni ai capelli e alla pelle. Mi rivolgo, in conclusione, a voi Presidenti in qualità di salvaguardare il nostro lavoro e quel poco che ci è rimasto magari adoperando la formula di apertura il venerdì e il sabato rispettando il rapporto uno a uno sempre previo appuntamento. Siamo tutti italiani e tutti gli italiani di ogni settore lavorativo devono e possono contribuire al rilancio del nostro Paese anche grazie a voi. Con affetto, Damiano".
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