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Dopo circa sessanta giorni molte attività iniziano a mixare le parole paura e fallimento, ognuno con le proprie ragioni, ognugno con i propri vuoti.  Oggi però, vogliamo parlarvi di quella categoria che ancora sta vivendo la quarantena in silenzio: "gli artisti". Fotografi, video operatori, attori, dj, organizzatori di eventi, speaker, animatori (e mettiamoci anche una buona fetta di giornalisti) stanno vivendo per la prima volta in un labirinto senza nè entrata nè uscita, un labrinito che di conseguenza non vede la parola rinascita.

Dimenticati troppo in fretta, quasi se di loro si potesse fare a meno perchè non un bene primario, ma chi stabilisce quale sia un bene primario per le persone? Se parliamo di pratico, ovvio che viene da pensare ad alimentari e sanitari, ma cosa succede se parliamo di bene primario come la costruzione di un ricordo o l'atto di regalare un sorriso? Ecco, forse alcune volte dimentichiamo che ci sono individui che per anni hanno studiato, investito, versato sudore soltanto per regalare attimi di pura e semplice gioia, perchè ad esempio quando sali su di un palco per intrattenere la platea la soddisfazione più grande non è fare un'ottima perfomance ma bensì osservare lo sguardo di chi ci guarda soddisfatto e contento. 

Ma purtroppo analizzando il presente con un occhio puntanto al futuro ci rendiamo conto che c'è talmente tanta distrazione che gli artisti si sentono smarriti come non mai, come se si fossero tramutati in icaro, hanno intraperso tempo fa un viaggio che li ha condotti a scottarsi col sole e cadere giù, ma se per il mito di icaro la decisione era stata personale e dettata dall'ego, qui, oggi, ci troviamo difronte a essere umani prima che artisti dove le ali sono state attaccate da altri, condannadoli a bruciarsi da soli. Oggi l'evoluzione sbagliata ha tramutato tanti poveri ragazzi in un icaro ibrido: costretti ad andare avanti con la consapevolezza che arrivati vicino al sole i loro sogni verranno bruciati.