La lontananza pesa ma la responsabilità e la maturità vengono prima di tutto. Lo sa bene Gerardo Biancardi, General Manager salernitano di Vapiano (compagnia di ristorazione tedesca che annovera più di 250 branch nel mondo), ormai da anni trapiantato a Londra. "Sicuramente viviamo una situazione difficile e anche quando si sarebbe potuto, ho deciso di non rientrare per non mettere a rischio la vita dei miei cari nonostante viviamo tutti di ottima salute qui a casa - racconta ai nostri microfoni - Le giornate in pratica si ripetono come se il tempo fosse fermo da mesi e sicuramente questo sta avendo un peso psicologico, però cerco di impegnare il tempo passandolo con mio figlio e mia moglie e tenendomi in forma con un po’ di allenamento. Riguardo il lavoro si vive un clima di incertezza e ancora non si sa quando potremmo ricominciare: al momento mi ritengo fortunato perché rispetto all'Italia il Governo a fine mese ci garantisce l’80% dello stipendio non gravando così sulle compagnie che stanno attraversando un momento davvero difficile, con grandi catene ad aver dichiarato già bancarotta".
Ma naturalmente non tutto è oro quello che luccica: "Il modello Italia è stato esemplare, c'è un abisso con quello inglese. In pratica un vero è proprio lockdown non è mai esistito in Uk, la gente gira liberamente da mesi senza precauzioni e purtroppo tutte le news o immagini che arrivano da qui non dicono il vero. Solo chi ci vive può dirlo e nel mio caso ribadisco che qui non è mai esistito e puoi girare liberamente senza che nessuno ti dica niente", ha proseguito Biancardi.
L'attenzione, poi, si sposta inevitabilmente sulla sfera dei ricordi che la quarantena ha aiutato molti a riaffiorare a suon di foto, video e challenge. Tra pochi giorni ricorreranno i cinque anni dall'ultima partita alla "Vitale" dello storico ex capitano della RN Salerno nonchè allenatore delle giovanili giallorosse: "Spesso mi capita di rivedere il video dell'ultima partita e sicuramente non manca mai la commozione con un pizzico di rammarico per non aver potuto proseguire la carriera in Italia, ma ho fatto una scelta di vita che ad ora sta ripagando dandomi la possibilità di dare a mio figlio un futuro certo. Qui in Inghilterra la Pallanuoto è diversa, è uno sport amatoriale. Ho cavalcato i palcoscenici inglesi per i primi due anni fino ad arrivare alle Final Four per lo scudetto poi ho dovuto lasciare perché mia moglie era in dolce attesa e il lavoro portava via molto tempo. Come già accennato, ad oggi mi alleno quando posso cercando di rimanere in forma".
Senza dimenticare le origini ed i compagni di sempre: "Seguo sempre la Rari, non nascondo un pizzico d'invidia nel vedere alcuni dei miei ex compagni essere arrivati lì dove per un soffio io non ci sono riuscito ma allo stesso tempo sono contento perché Salerno lo merita. Prima che il Covid stoppasse tutto. la Rari stava facendo un grande campionato e penso che se la stagione riprenderà avranno tutte le carte in regola per una facile salvezza e perché no ambire a una posizione nella griglia play-off. Tuttora sento i miei ex compagni e durante questa quarantena abbiamo avuto modo di videochiamarci, coinvolgendo un po’ tutti coloro che hanno fatto parte della Rari che fu".
In conclusione, una riflessione generale sul momento storico-sportivo vissuto dallo sport che lo ha visto per anni grande protagonista: "La Pallanuoto è cambiata tanto dando molto spazio ai giovani e questo è importante, anche il lato economico ha influito con tante società gloriose in difficoltà, vedi Posillipo - la chiosa di Gerardo - Col tempo si è dato più spazio a velocità e fisicità togliendo forse un po’ di fantasia e si vedono meno spesso giocatori estrosi come i vari Uskokovic, Kasas che davano quel pizzico d’estro in più alla Pallanuoto".
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