“Challenge Accepted” non è solo il titolo del primo brano ma uno stimolo per andare avanti e guardare con coraggio al futuro. Così Filippo Petta, in arte Juchoo Playa, giovane artista salernitano, ha lanciato la sua prima creazione musicale ispirandosi alla cultura rap statunitense, dopo una esperienza recente all’estero tra le due coste americane. Emozioni e vissuti, ascoltando fin da piccolo idoli come The Notorious B.I.G., Eminem e Mobb Deep, che lo hanno portato ad intraprendere un percorso totalmente diverso, surclassando ogni canone del Rap-Game.
Il richiamo dell’Italia e delle sue origini hanno subito riportato Juchoo in patria, protagonista a settembre 2019 del lancio del primo singolo con tanto di primi fans al seguito e con un proprio merchandising personalizzato dedicato a Campo Sportivo, rione storico di Pontecagnano Faiano, lì dove Filippo è nato e cresciuto e ha cominciato a muovere i primi passi da artista indipendente.
“La maggior parte delle volte la paura di perdere ha preso il sopravvento in me, ho mille debolezze e pochi punti di forza. Ma quando riverso sul foglio i miei pensieri, tutto cambia” racconta Juchoo Playa. “La musica rappresenta una forma di espressione per tanti giovani che hanno difficoltà ad esprimersi o a chiedere aiuto, grazie a lei ho iniziato questo viaggio che condivido con chi mi segue da sempre e mi apprezza per le mie canzoni”.
“«Juchoo» è uno stile di vita, perché è l’acronimo di “just underrated choices over obstacles” ovvero solo facendo scelte coraggiose possiamo dare un effetto sorpresa a chiunque sia pronto a puntarci il dito contro”. Una sfida nella sfida che ha portato Filippo a lavorare al primo E.P., «Juchoo’s Life» pubblicato a febbraio 2020, e promosso nelle scuole della provincia con incontri tematici dedicati all’arte in generale e alla musica come strumento di aggregazione sociale. Un breve ma intenso “tour” che ha fatto conoscere Juchoo a tanti giovani appassionati di rap e non solo, prima che la pandemia mondiale del Coronavirus costringesse tutti alla quarantena, con le scuole e luoghi di aggregazione chiusi.
“E’ stato bello condividere con tanti miei coetanei l’idea del mio progetto, totalmente autoprodotto e dedicato alla mia generazione, con i miei testi che raccontano di una vita che spesso non riusciamo ad esternare, bloccati da una barriera invisibile. Ma la musica ha il potere di abbattere questi ostacoli e dare voce a chi si chiude in sé stesso”. “Nessuno poteva immaginare – dice Juchoo Playa – cosa sarebbe successo e quali scenari drammatici avrebbe causato questo virus: per tanti giovani la scuola è tutto come lo è una piazza o un centro di aggregazione musicale dove poter stare insieme. Credo che la musica possa dare un nuovo concetto di normalità nel rispetto delle regole per superare questa emergenza”.
Tanti i progetti in cantiere nei prossimi mesi, nuove collaborazioni tra Roma e Napoli aspettano Juchoo pronto a lanciare un altro album sul quale però, nascondendosi dietro la mascherina (sorride), non anticipa troppi dettagli. “Ci sarà uno stile ancora diverso nel segno di una libertà che piano piano dobbiamo riprenderci perché la musica unisce anche a distanza e ha un valore fondamentale nella socialità dei giovani”.
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