L'emergenza Covid 19 ha determinato uno scenario a cui nessun poteva essere preparato e ha fortemente influenzato lo sviluppo dell’economia italiana e globale. I mesi di sospensione delle attività impatteranno sui bilanci di fine anno, ma la vera scommessa è ciò che si riuscirà a mettere in campo nei prossimi mesi. A tal proposito abbiamo raccolto il parere di Giampiero Pierro, tra i membri più rappresentativi del gruppo di Giovani Imprenditori di Confindustria Salerno: "Il modo più corretto di contrastare l’attuale situazione economica è vedere in questa condizione di emergenza una fase di cambiamento nel modo di fare impresa e nel modo di fare business, implementando l’innovazione e lo sviluppo di prodotti o servizi. Questa visione è condivisa da tanti Giovani Imprenditori attivi sul nostro territorio e mi da fiducia per il prossimo futuro - spiega il giovane salernitano - L’Italia soffre, anche a livello territoriale, di due handicap penalizzanti, che sono la burocrazia bizantina e il sistema giudiziario molto lento. Questioni che creano incertezza dei diritti e dei contratti. E l'incertezza spaventa condizionando le nostre scelte sugli investimenti. Spaventa noi che in Italia continuiamo a fare impresa, nonostante un contesto di certo non favorevole, ma spaventa anche i consumatori che, sfiduciati, gestiscono con massima cautela i propri bilanci familiari. Di questo passo, il futuro si fa più lontano. Sarebbe quindi ora che a livello nazionale e non soltanto regionale si sburocratizzasse sul serio la macchina amministrativa. Meno leggi, meno sovrapposizioni, più trasparenza e più chiarezza. Ne beneficerebbero, certamente, le imprese, le famiglie, l’economia, e dunque l’intero Paese".
Una visione globale quella di Pierro che non si limita a guardare all'orticello locale ma con ampia veduta a tutto il suolo tricolore: "Il Paese dovrebbe cambiare una volta per tutte l'idea che ha verso le imprese; perché è proprio grazie ad esse che in Italia si genera occupazione. Chi fa impresa non ha il privilegio delle certezze, anzi è costretto a mettersi ogni giorno in discussione, pungolato da uno stimolo continuo verso l’innovazione ma è anche dotato di una buona dose di pazienza nel tollerare un Paese che spesso non è alleato dell’impresa".
In conclusione: "L’incertezza sanitaria morde ancora e il Covid 19 fa ancora paura, per cui potremo dirci al sicuro solo con il vaccino. L’Italia, dal punto di vista economico, non può di certo reggere l’urto da sola. Il momento, particolarmente difficile, richiede una forte cooperazione a tutti i livelli. E’ necessaria una oculata e precisa progettazione per non sprecare, o addirittura perdere, gli incentivi che arriveranno dall’Unione Europea".
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