I social come volano di emozioni ma soprattutto di riscatto e motivazione sulla scorta delle esperienze vissute sulla propria pelle. E' la mission del giovane salernitano Matteo Criscuoli, noto ai più come Biskotto. Quarto di sei figli, tanti sogni nel cassetto ma un'infanzia non semplice dove i pregiudizi sul peso e la bontà d'animo sfociavano nel più becero bullismo moderno. Questo mondo così tormentato, ingiusto che aveva provato in prima persona, sapeva cosa succedeva ai più deboli, i più piccoli, ed a tutti coloro che non venivano protetti. Da qui la molla per cambiare prima se stesso ed ergersi ad esempio positivo per gli altri.
Il tutto ha inizio con video virali e sketch ironici che fanno rapidamente il giro del web e fanno esplodere di followers i suoi canali Facebook ed Instagram ma il segreto del successo è proprio quello di aver "vinto se stesso": "La società di oggi non offre niente se non sei una persona elegante e conformata, pesavo 154kg poi da due anni fa ho stravolto la mia vita senza cure specifiche ma iniziandomi ad allenare ed alimentarmi correttamente giorno per giorno. Ed oggi voglio trasferire la mia trasformazione anche ad altri, essendo in prima persona la prova provata che senza operazioni tutto è possibile. Voglio essere la sveglia delle persone - confida ai nostri microfoni Matteo - Quando stanno cadendo io voglio aiutarle a rialzarsi. Io non ho avuto nessun aiuto, non sono un nutrizionista nè un dietologo ma voglio mettere la mia esperienza personale gratuitamente a disposizione di chi non sta bene con se stesso per indottrinarlo a recuperare positivamente il rapporto con il suo corpo attraverso consigli mirati che vanno dall'aspetto prettamente fisico a quello mentale. Un motivatore che utilizza le corde giuste al momento giusto".
Negli anni scorsi Criscuoli che con grande umilità è passato negli anni a fare dal marmista al buttafuori, è salito agli onori della cronaca soccorrendo vittime di accoltellamento, sventando furti o proteggendo animali e senzatetto ma non ne fa un vanto e guarda con ottimismo al futuro della sua comunità social che vanta circa 70 ragazzi obesi. E mentre continua ad allenarsi facendo Salerno-Battipaglia a piedi, ricorda: "Essere obesi, grassi non è una malattia. Semplicemente bisogna essere in grado di valutare il proprio corpo ed essere meno egoisti. Se io non sto bene, perchè continuare a fare ciò che ci fa star male come in questo caso mangiare? Basta imparare a prendersi cura di se stessi, facendosi "influenzare" nel modo più opportuno. Ed è questo quello per cui combatto e combatterò".
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