In un periodo storicamente così complesso e difficile proiettarsi in avanti con sguardo positivo e costruttivo non è da visionari ma semplicemente da coraggiosi lanciarsi verso un futuro migliore sotto ogni punto di vista. Come quello urbanistico ed in tal caso s'inquadra la nuova iniziativa portata avanti dallo studio KIN Associati dei giovani architetti salernitani Gioacchino Carpinelli, Pier Paolo Contente e Serafina Milone. Lo fanno attraverso una rubrica ad hoc denominata "InVisibili" che propone e proporrà una serie di interessanti idee e suggerimenti mirati meritevoli di essere presi in considerazione per i contenuti elaborati.
"Per chi vive a Salerno esistono luoghi meravigliosi, panoramici e ricchi di storia, luoghi che hanno accompagnato anni di sviluppi sociali, demografici ed urbanistici; esistono però anche dei luoghi invisibili, degli spazi urbani che a causa di svariati motivi, oggi sono casa di asocialità e incuria - si legge nella presentazione social dell'iniziativa - Potrebbe essere addirittura creato una sorta di “atlante” di tali luoghi che per fortuna non sono numerosi ma esistono e fanno male… Per questo motivo abbiamo pensato di realizzare una rubrica che raccolga spazi salernitani che meriterebbero più attenzione, rispetto e vita. Siamo consapevoli del fatto che le problematiche della nostra città siano altre e ben diverse, ma da appassionati, prima cittadini poi architetti, ci sentiamo quasi in obbligo di “dare un’ immagine diversa”, proponendo riqualificazioni, raccontando concetti, pensando scenografie e provando, in maniera talvolta anche provocatoria, a “riportare alla vita” spazi della nostra città che possiamo definire vuoti urbani. Proveremo, in modo apolitico, senza badare alla burocrazia, alla spesa economica e al diritto di proprietà, a rappresentare un esempio di rigenerazione con lo scopo e/o la speranza di iniziare un dibattito, un piccolo confronto col tentativo di stimolare e sensibilizzare le coscienze al fine di rendere fruibili, vivibili e belli (o quantomeno particolari) alcuni spazi urbani che oggi risultano abbandonati a se stessi. Concetto fondamentale della rubrica è il “no tabula rasa”, ogni proposta avrà come comune denominatore il riutilizzo del luogo e/o della struttura, non ci saranno demolizioni ma solo rivalorizzazioni".
La prima proposta posta all'attenzione dei salernitani e non solo è denominata "Minerva 2.0" ed appare subito accattivante quanto ben documentata tecnicamente. Nel dettaglio "il recupero della fontana monumentale accanto al Grand Hotel Salerno progettata dall’architetto Bohigas, poco più di 10 anni fa. Dell’idea e del valore architettonico che aveva la fontana, oggi non resta praticamente nulla; anzi, rimane solo un monumento all’incuria, un brutto biglietto da visita per turisti o chiunque vi passeggi nei dintorni. La normale conformazione della struttura della fontana e la sua naturale funzione, uniti alla storia salernitana e al punto cardine della rubrica, ossia: ”no tabula rasa” hanno dato vita ad una proposta audace e particolare. L’impianto idrico esistente sarà convertito in impianto di irrigazione per le numerose aree verdi e piante che saranno inserite all’interno di una grande struttura trasparente che fungerà da orto botanico. Un’architettura trasparente per garantire leggerezza all’intervento e per porlo delicatamente nel contesto urbano. Al suo interno passerelle in legno consentiranno di passeggiare scoprendo la tradizione, ispirata all’antico “giardino della Minerva”, precursore di tutti i futuri Orti botanici".
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