L’Università degli Studi di Salerno scala 6 posizioni e sale al 2° posto tra i “grandi Atenei”. Seconda in Italia per la comunicazione e terza per borse e contributi agli studenti. E’ quanto emerge dalla classifica Censis sulle Università d’Italia per l’anno 2021-2022 (XXI edizione), dove l’Ateneo salernitano è stabilmente annoverato nel gruppo dei “grandi Atenei” (da 20.000 a 40.000 iscritti). Tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) nelle prime quattro posizioni si mantengono stabili, rispettivamente, l’Università di Bologna, prima con un punteggio pari a 91,8, inseguita dall’Università di Padova, con un punteggio pari a 88,7. Seguono, La Sapienza di Roma, che con 85,5 punti sale al terzo posto, e l’Università di Firenze, al quarto posto. Stabile in quinta posizione l’Università di Pisa, cui segue Università di Torino, Al settimo posto si colloca una new entry: l’Università di Palermo, passata dai grandi ai mega atenei statali, che con 82,7 di punteggio totale si posiziona prima della Statale di Milano (81,8). Ultima tra i mega atenei statali è l’Università di Napoli Federico II, preceduta dall’Università di Bari in penultima posizione. L’Università di Perugia mantiene la posizione di vertice della classifica dei grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti). Sale, come detto, di ben sei posizioni l’Università di Salerno, che passa dall’ottavo al secondo posto (91,8), incrementando di 17 punti l’indicatore relativo alle borse e altri servizi in favore degli studenti, di 5 quello dell’occupabilità, di 4 quello della comunicazione e dei servizi digitali e di 2 quello dell’internazionalizzazione (stabile resta il valore dell’indicatore delle strutture e si riduce di un’unità quello dei servizi). Considerando la media della famiglia dei sei indicatori, Unisa si posiziona al 9° posto in Italia, e registra la crescita maggiore sulla voce “Borse e altri contributi agli studenti”, che gli consente di attestarsi al 2° posto tra gli Atenei dello stesso gruppo e al 3° posto tra gli Atenei nazionali. Anche sull’indicatore “Comunicazione e Servizi digitali” UNISA ottiene il punteggio di 108/110, posizionandosi per questo valore al 1° posto tra i grandi Atenei (a pari merito con Perugia) e al 2° posto tra le Università d’Italia, subito dopo l’Ateneo di Camerino. Bene anche sull’indicatore “Servizi” (mense e residenze), che permette all’Ateneo di guadagnare la 2a posizione tra i grandi Atenei (terzo posto lo scorso anno), e la 10a a livello nazionale, confermando così l’attenzione alla varietà e alla specificità di servizi offerti dai campus Unisa agli studenti e alla comunità. Ma tornando alla classifica arretra di una posizione l’Università di Pavia (91,2), che scende in terza posizione. Stabile al quarto posto l’Università della Calabria, a cui segue l’Università di Venezia Ca’ Foscari, che quest’anno compie un salto dimensionale che dai medi la porta al quinto posto tra i grandi atenei statali. Retrocede in sesta posizione, perdendo tre posizioni, l’Università di Parma, seguita dall’Università Milano Bicocca in settima posizione con un punteggio di 88,0. A pari merito, all’ottavo posto l’Università di Cagliari e l’Università di Modena e Reggio Emilia. Al nono posto, risalendo di due posizioni, troviamo l’Università di Verona. Altro nuovo ingresso tra i grandi atenei statali è rappresentato dall’Università di Bergamo, che si colloca in tredicesima posizione. Chiudono La classifica dei grandi atenei statali, l’Università di Messina, di Chieti e Pescara e di Catania. Anche quest’anno è l’Università di Trento a guidare La classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), con un punteggio complessivo pari a 97,3. Con un punteggio complessivo di 94 punti, l’Università di Siena scala una posizione e si colloca al secondo posto, scavalcando l’Università di Sassari che retrocede in terza, a pari merito con l’Università di Udine, che guadagna tre posizioni, grazie soprattutto ai 18 punti guadagnati per l’indicatore comunicazione e servizi digitali. Entrambe raggiungono un punteggio complessivo pari a 92,8. La quarta posizione è mantenuta dall’altro ateneo friulano, l’Università di Trieste, che resta quarto in classifica (punteggio complessivo 92,0). Altrettanto stabile, in quinta posizione, è l’Università Politecnica delle Marche, sommando un punteggio pari a 91,3. Sale, invece di tre posizioni l’Università del Salento che grazie alla crescita degli indicatori servizi, internazionalizzazione e occupabilità è sesta in graduatoria (punteggio complessivo 87,7). Quest’anno La classifica dei medi atenei statali ospita, inoltre, due nuovi atenei provenienti dal gruppo di piccoli atenei statali. Sono l’Università di Foggia e l’Università dell’Insubria, che si posizionano al decimo e all’undicesimo posto (rispettivamente con 82,2 e 82,0 di punteggio complessivo). Chiudono il ranking, all’ultimo, penultimo e terzultimo posto, l’Università di Napoli L’Orientale, l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro e l’Università dell’Aquila. Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) difende La sua prima posizione l’Università di Camerino, con un punteggio complessivo pari a 98,2, seguita da un altro ateneo marchigiano, l’Università di Macerata, che totalizza 86,5 e che per classe dimensionale non si colloca più tra i medi atenei statali. Scalano La classifica due atenei laziali, l’Università di Cassino (84,7) e l’Università della Tuscia (84,3) e un ateneo campano, l’Università del Sannio (84,0) che, grazie alle posizioni guadagnate, si collocano al terzo, quarto e quinto posto della classifica, riportando un incremento pressoché trasversale in tutte le famiglie di indicatori. Diversamente perdono posizioni l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (83,7), l’Università di Teramo (83,5) e l’Università della Basilicata (81,0), che occupano La sesta, La settima e l’ottava posizione. Chiude La classifica dei piccoli atenei statali l’Università del Molise.La speciale classifica dei Politecnici, guidata anche quest’anno dal Politecnico di Milano (con un punteggio di 93,3 punti), vede al secondo posto lo Iuav di Venezia (90,3 punti), e al terzo (ma quasi a pari merito) il Politecnico di Torino (90,2), seguito dal Politecnico di Bari, che chiude La classifica. Tra i grandi atenei non statali (oltre 10.000 iscritti) è in prima posizione anche quest’anno l’Università Bocconi (96,2), seguita dall’Università Cattolica (80,2). Tra i medi (da 5.000 a 10.000 iscritti) è La Luiss a collocarsi in prima posizione, con un punteggio pari a 94,2, seguita dalla Lumsa (85,8). Tra i piccoli (fino a 5.000 iscritti) La Libera Università di Bolzano continua a occupare il vertice della classifica (con un punteggio di 101,0), seguita in seconda posizione dall’Università di Roma Europea (91,2). Chiude La graduatoria l’Università Lum Jean Monnet (75,0), in ultima posizione, preceduta dall’Università di Enna Kore (76,2).
FONTE: La Città
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