Terremoto politico a Salerno ad una settimana dal voto amministrativo del 3 e 4 ottobre. Mentre al comune, la commissione elettorale è al lavoro per verificare i verbali dai seggi per il riconteggio delle schede, che ha fatto slittare almeno per un’altra settimana la nomina della giunta da parte del sindaco Enzo Napoli e, dunque, anche dell’insediamento ufficiale del consiglio comunale, questa mattina, gli uomini della Squadra Mobile a Salerno, nell’ambito di una delicata inchiesta, iniziata due anni fa, condotta dalla locale Procura della Repubblica, hanno proceduto ad eseguire dieci misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta (29 gli indagati in totale) coordinata dalla Procura, guidata dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. Tra i destinatari delle misure cautelari c’è anche Giovanni Savastano (detto Nino) consigliere regionale di Campania Libera ed assessore alle Politiche Sociali al comune di Salerno, finito agli arresti domiciliari. Nel mirino dell’attività investigativa, ci sono i reati contro la pubblica amministrazione e manipolazione di appalti pubblici per la gestione e manutenzione del patrimonio cittadino. In tutto 29 gli indagati, compresi presidenti di società cooperative sociali e pubblici ufficiali: devono rispondere, a vario titolo, per associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti e della scelta del contraente, induzione indebita a dare e promettere utilità. Ai domiciliari anche il dirigente del settore Ambiente del comune di Salerno Luca Caselli mentre la custodia cautelare in carcere è stata eseguita nei confronti di Fiorenzo Zoccola, presidente di una cooperativa sociale nonché gestore di fatto di diverse altre cooperative che avevano in gestione la manutenzione ordinaria e conservativa del patrimonio del Comune di Salerno. Savastano e Zoccola sono accusati del reato di corruzione elettorale; scatta, inoltre, il divieto di dimora nel Comune di Salerno per gli imprenditori di fatto titolari delle cooperative, per reati di associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti inerenti l’aggiudicazione dei predetti appalti. Nell’inchiesta risultano indagati a piede libero anche il sindaco di Salerno Enzo Napoli, l’assessore al Bilancio Luigi Della Greca, l’assessore al Commercio Dario Loffredo ed il consigliere di maggioranza Fabio Polverino.
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