Coronavirus e scuole, il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ha deciso di rimandare a fine mese la ripresa delle lezioni. L'ex sindaco di Salerno ha annunciato la volontà, a seguito della recrudescenza del contagio da Covid, di far tornare gli alunni di elementari e medie a scuola a fine gennaio. (La Città)
Di risposta, il governo si è detto intenzionato a impugnare la sua decisione. Per stoppare la "fuga in avanti" di De Luca sarà necessario un passaggio in Consiglio dei ministri al momento fissato per il 13 gennaio. Nel decreto legge approvato il 24 dicembre è stata, infatti, prorogata la norma che limita "esclusivamente" alla zona rossa la possibilità agli enti locali di "derogare alle disposizioni" dell'esecutivo in tema di focolai ed elevata diffusione del virus. Se in campo politico lo scontro impazza, sul territorio cresce l'apprensione. Da un lato il governo che, per bocca del ministro Patrizio Bianchi, ribadisce il "tutti in classe" il 10 gennaio, dall'altra amministrazioni locali, ordine dei medici, sindacati e presidi che chiedono di rinviare, di posticipare di almeno 15 giorni il ritorno tra i banchi.
LE NUOVE REGOLE
Il DL approvato il 5 gennaio introduce, infatti, nuove regole per la gestione delle quarantene: alla materna, in presenza di un positivo in classe, scatta la sospensione delle attività per 10 giorni, mentre alle elementari con un solo caso si applica la sorveglianza, che prevede un tampone al primo e al quinto giorno dalla scoperta del caso, e con due si va in dad per 10 giorni. Per medie e superiori la norma prevede invece tre diversi step: con un caso di positività si continua ad andare a scuola in presenza e si applica l'autosorveglianza e l'obbligo di mascherine Ffp2; con due casi chi è vaccinato con il booster o guarito da meno di 4 mesi resta in classe, i non vaccinati e i vaccinati e guariti da più di 120 giorni vanno invece in dad; con 3 positivi, tutta la classe resta a casa e segue le lezioni da remoto per un tempo massimo di 10 giorni. Per la Fondazione Gimbe è "evidente che con questa circolazione virale sarà molto difficile mantenere gli alunni nelle classi". "Ora si è puntato tutto sulle vaccinazioni, ma per esempio per ciò che riguarda la fascia 5-11 anni abbiamo fatto in tre settimane circa 400mila vaccinazioni che per qualcuno sono tante ma in realtà ci sono ancora 3 milioni e 200mila bambini da vaccinare", afferma il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta.
FONTE: TGCom24
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