In molti si stanno interrogando su che fine abbia fatto l'ordinanza sugli Esami di Stato 2022 e, in particolare, sulla Maturità. E con essa la fatidica scelta delle materie su cui verterà la seconda prova scritta. All'ufficialità manca l'obbligato passaggio per il parere consultivo, ma non vincolante, delle Commissioni competenti di Camera e Senato. Così al portale specializzato Skuola.net è bastato spulciare sul sito della Camera dei Deputati per anticipare i principali contenuti dell’esame di Maturità. Certo, si tratta nuovamente di una bozza ma, salvo un ulteriore parere negativo delle Camere, dovrebbe essere questa la base su cui verrà organizzato l’esame di giugno.
L’indiscrezione più succulenta, almeno per gli studenti, è la scelta della materia oggetto della seconda prova scritta. La buona notizia è che il termine sia al singolare: anche laddove la norma prevede la possibilità della doppia materia, il Ministero ne ha selezionata una sola. Avremo quindi: latino al classico, matematica allo scientifico, lingua e cultura straniera 1 al linguistico, economia aziendale al tecnico commerciale, progettazioni, costruzioni e impianti al tecnico per geometri, scienze e cultura dell'alimentazione all'istituto alberghiero. Ma la lista è lunghissima, queste sono solo quelle che coinvolgono il maggior numero di studenti. Per tutti gli altri indirizzi, basta consultare l’elenco completo al seguente link. Fermo restando che tutto dovrà essere confermato dall’ordinanza definitiva. Anche se, come detto, essendo così vicini agli esami, è remota l’ipotesi che su questo fronte ci possano essere modifiche sostanziali.
Per il resto, il testo depositato dal MI negli scorsi giorni recepisce in parte le eccezioni sollevate dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, che erano già state riportate dagli organi di stampa. Pur ribadendo la volontà di reintrodurre le due prove scritte, dopo due anni di stop dovuti alla pandemia. E se la prima prova, quella di Italiano, torna alla sua struttura originale (tracce uguali per tutti i maturandi), la seconda prova, quella d’indirizzo, cambia ancora: in un primo momento sembrava dovesse essere diversa per ogni commissione d’esame, ma ora pare che si vada in direzione di una prova “di istituto” (sorteggiata tra tre diverse proposte), sempre su una disciplina caratterizzante il singolo percorso di studi ma uguale per tutti i maturandi di una determinata scuola.
Stessa dinamica per quel che riguarda il punteggio. La prima comunicazione del MI parlava di una distribuzione che poteva portare a un “tesoretto” di massimo 40 punti per i risultati ottenuti nell’ultimo triennio delle superiori e di massimo 20 punti per ogni prova d’esame (due scritti più l’orale). Ora, invece, si fa un piccolo passo in direzione degli studenti: il massimo dei punti attribuibili al curriculum del triennio sale a 50, quelli per le due prove scritte scendono a massimo 15 punti per ognuna, invariati i 20 punti potenziali per il colloquio orale.
Ricordiamo che niente di quanto detto sinora può essere preso per oro colato, le possibilità di ulteriori cambiamenti ci sono ancora, sebbene il parere del Parlamento non sia vincolante. Ma il tempo stringe, anche perché si avvicina la scadenza dei 100 giorni all’esame: sarebbe singolare se il 14 marzo si celebrasse il tradizionale rito di avvicinamento alla Maturità senza sapere con certezza come si svolgerà l’esame.
FONTE: TGCom24
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