La festa della mamma è la terza festa (subito dopo Natale e Pasqua) più celebrata al mondo, perché si sa, non abbiamo, nella nostra vita, persona più importante della nostra mamma, che ci ha messi al mondo.
Ma, talvolta la figura materna non incarna necessariamente quella del porto sicuro, dell’affetto sperato, della protezione di cui un figlio, anche in età ormai adulta ha bisogno. Ed è proprio la mancanza di affetto materno che fa partire le vicende della protagonista femminile Nina, nel romanzo “La bimba con il grembiulino bianco” della scrittrice cavese Antonella Alari Esposito, edito da Il Quaderno Edizioni.
Un romanzo, che è già alla sua seconda ristampa e che tratta, con grande maestria letteraria da parte dell’autrice al suo esordio, di trasformazioni interiori da conquistare, di fantasmi del passato da stanare, di paure e di coraggio, di affetti contorti e di limpide e pure emozioni, di conflitti pungenti e di amori avvolgenti. Non a caso il prof. Franco Bruno Vitolo, autore della prefazione, lo ha definito “di trasformazione interiore” e dell’”avventura umana”.
Il libro è ricco di esperienze ed incontri affascinanti, un amore che ha lasciato il segno e preziosissime amicizie. Tutti elementi che lo rendono, sin dalle prime pagine, stimolante per il lettore, grazie all’ottimo mix tra chiarezza e scorrevolezza della narrazione. Potrà essere una perfetta compagnia in spiaggia, sotto l’ombrellone, visto che l’estate è alle porte, oltre che un’ottima idea regalo per chi amiamo. E a sorprendere il lettore non sarà solo il titolo, che sembrerebbe rimandare all’infanzia, ma, soprattutto, la propositività esistenziale che troverà in queste pagine, insieme con le paure e il coraggio, le luci accecanti e le ombre convulse che emergeranno in lui, immergendosi e “tuffandosi” – per restare in tema estivo - in esse.
La protagonista Nina è una documentarista di fama internazionale, donna di grande intelligenza e creatività, ma ancora immatura “nel cuore”, a causa di quella bimba con il grembiulino bianco che è dentro di lei e che la frena con i nodi irrisolti della sua infanzia e, soprattutto, a causa della presenza ingombrante di una madre nevrotica e anaffettiva.
E sul tema dell’abbandono, dell’archetipo dell’orfano, delle delusioni che si provano quando ci si sente abbandonati dalla figura genitoriale verterà l’incontro del prossimo martedì 10 maggio alle ore 18 presso la Sala Consiliare del Comune di Cava de’ Tirreni. Interverranno: l’Avv. Ambra Viscito, Presidente dell’Associazione Fida, il Dott. Armando Lamberti, Assessore alla cultura, l’Avv. Lorena Iuliano, Assessore all’istruzione del Comune di Cava de’ Tirreni, la psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Filomena Esposito e la Dott.ssa Manuela Farano, Presidente dell’Associazione “La casetta dei bambini”, la Dott.ssa Angela Vitaliano, giornalista, il Dott. Francesco Romanelli, Presidente dell’Associazione dei giornalisti Cava e Costa d’Amalfi “Lucio Barone” e la Dott.ssa Stefania Spisto, Presidente de “Il Quaderno Edizioni”. La conduzione è affidata al prof. Franco Bruno Vitolo, editor e prefatore del libro.
L’autrice, molto vicina alle dinamiche femminili, devolverà parte del ricavato delle vendite all’Associazione Frida, impegnata attivamente nella lotta contro la violenza di genere.
Gesto indubbiamente nobile da parte di Antonella Alari Esposito, che, già grazie alla stesura di questo romanzo si era mostrata al suo pubblico al di là del suo ruolo consolidato nel lavoro e nella famiglia (come moglie, madre e splendida e giovane nonna!) e oggi, con anche il suo impegno nel sociale, si affaccia nel piccolo grande mondo delle grandi donne da tenere come esempio.
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