Erano le 13 di ieri mattina quando lo speaker ha lanciato l’appuntamento: «Ragazzi, vi ricordo la festa di fine anno del Liceo Scientifico con Nico Pandetta. L’appuntamento è per il 15 giugno a Salerno. Mi raccomando, non mancate». I ragazzi all’ultimo giorno di scuola, da circa un’ora si stavano inzuppando d’acqua con i secchi. Una festa che si ripete sempre a fine anno scolastico. All’acqua, questa volta, gli studenti hanno aggiunto della polvere gialla e verde. «Sono spensierati, lasciamoli festeggiare » è il commento di diversi genitori fermi nel corridoio tra piazza della Repubblica e piazza Pezzullo, a ridosso dei leoni in bronzo, impegnati a lanciare un’occhiata alle figlie femmine. Ma è normale che un liceo ebolitano chiuda l’anno scolastico con Nico Pandetta, il neomelodico che chiede la liberazione dei mafiosi, un cantante che spera nella fine del 41 bis, il carcere duro per chi si è macchiato di decine di omicidi? I ragazzi non sembrano preoccupati. Una festa con Pandetta però manda in fumo decine di convegni sulla legalità. Ballare è giusto ma con chi canta per la liberazione degli assassini, per chi esalta chi ha ucciso Falcone e Borsellino, non è proprio un segnale di coerenza. La scuola dovrebbe dissociarsi. Gli insegnanti contattati al telefono precisano: «Non sappiamo chi sia questo Pandetta. La festa l’hanno organizzata i ragazzi del liceo». Lo speaker lo ha urlato più volte, lo ha ripetuto almeno in tre occasioni, dalle 13 alle 13:30 in piazza Pezzullo che l’anno scolastico del liceo Scientifico si sarebbe concluso con una festa insieme a Pandetta. La dirigente scolastica, Gina Mupo, ieri pomeriggio, ha dichiarato di aver parlato con i rappresentanti d’istituto: «che non hanno organizzato l’evento e non hanno aderito per evitare contagi che potrebbero mettere in discussione gli esami ». A quanto pare Pandetta si è invitato da solo a questa festa. L’evento si terrà. È giusto che i ragazzi brindino alla fine dell’anno. Resta la macchia dell’abbinamento tra Liceo Scientifico e Nico Pandetta. Gli alunni dichiarano: «Lo conosciamo, ci piace- dice una studentessa in piazza Pezzullo- canta a favore dei mafiosi? Non lo sapevo» replica stupita l’alunna. I genitori sembrano più preoccupati dei gavettoni per le figlie. Qualche ragazzo con gli ormoni a mille, lancia tra la folla un secchio pieno d’acqua, senza trattenere il secchio tra le mani. Per fortuna nessuno si fa male. I ragazzi obbligati a tenere le mascherine in classe fino all’ultima ora di lezione, si assembrano con le maglie zuppe d’acqua. La felicità è nei loro occhi. Col vaccino non ci dovrebbero essere focolai Covid. Nella piazza (Pezzullo) senza verde e con quattro piante rachitiche, una doccia a trenta gradi risulta anche gradevole. Quando il discorso torna su Pandetta, in molti preferiscono non commentare. Una mamma liquida la questione: «Lasciateli festeggiare, è finito l’anno scolastico. Siamo tutti più felici». Si, ma la legalità, il dibattito antimafia? Non c’è spazio per Falcone e Borsellino, in piazza Pezzullo. Il loro sacrificio finisce “gavettonato” dai secchi d’acqua, misti alla polvere gialla e verde. Si intravede tra i ragazzi uno spacciatore già noto alle forze dell’ordine, ma nemmeno quello fa notizia. È finito l’anno scolastico. Questo conta. Mentre lo speaker continua a ricordare che il Liceo Scientifico il 15 giugno a Salerno ha organizzato una festa con Nico Pandetta.
FONTE: La Città
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