Emorragia di iscrizioni a Salerno. Il Covid non fa bene alle Università ma qualcuna ne risente più delle altre. E Unisa, stando ai freddi numeri, è tra queste. L’ultima rilevazione sulle immatricolazioni, quella relativa all’anno accademico 2021-2022, i nuovi iscritti all’ateneo salernitano sono diminuiti del 7,53%, un dato quasi triplicato rispetto alla media nazionale, che si attesta al 2,85. Nell’anno precedente, in una fase maggiormente condizionata dalla variabile Covid, il calo era stato del 3,39%. Una inversione di tendenza che se non preoccupa, quantomeno accende un campanello d’allarme, considerando che, sommando le due percentuali, nel biennio 2020-2022 la discesa è stata del 10,66%. Stando al decennio appena trascorso l’Università di Salerno, ora guidata dal rettore Vincenzo Loia, ha visto progressivamente aumentare, negli anni, i numeri delle nuove immatricolazioni, superando prima le 5mila e quindi raggiungendo un picco (2016-2017) pari a 6.037. La situazione è quindi rimasta stabile (con qualche oscillazione) negli anni successivi, prima che arrivasse la pandemia a cambiare le carte in tavola. La rilevazione più recente evidenzia un passo indietro: bisogna infatti tornare al 2014-2015 (quando si erano iscritti 5.272 nuovi studenti) per trovare un dato più basso. La speranza è che da settembre in poi arrivino segnali positivi e una boccata d’ossigeno, specie in considerazione della principale caratteristica dell’ateneo, vale a dire il suo strutturarsi in due campus (Fisciano e Baronissi). Insomma, una cittadella universitaria con strutture e grandi spazi all’aperto nata e costruita per essere “vissuta” dai ragazzi non solo dal punto di vista didattico, ma anche delle attività, incluse quelle ludiche e sportive. Una vocazione che in era Covid era momentaneamente (e forzatamente) venuta meno in nome della sicurezza, accelerando su altri aspetti come la didattica a distanza. Analizzando la situazione su base regionale soffre anche l’Orientale di Napoli con gli iscritti diminuiti del 13,59%. Un calo simile a quello di Unisa lo accusa l’Università del Sannio (-7,59%), meglio la Parthenope, che ha incrementato del 2,84%, e il Suor Orsola Benincasa (+7,76%). Stabile la Federico II di Napoli, che ha perso l’1,58% e la Vanvitelli (-0,40%).
FONTE: La Città
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.