Didattica a distanza agli archivi? Non per gli studenti della sezione distaccata di Pontecagnano Faiano del liceo “Tasso”, che iniziano l’anno in Dad. Niente lezioni in presenza ed aule per i 36 ragazzi che hanno creduto nel nuovo percorso di studio annunciato tre anni fa dal sindaco Giuseppe Lanzara e messo a disposizione dei giovani della città picentina. Genitori su tutte le furie: i figli sono costretti a seguire da casa le lezioni, mentre il ministro della Pubblica Istruzione, Patrizio Bianchi, considera la Dad solo un brutto ricordo per alunni e studenti di tutt’Italia. Invece a Pontecagnano Faiano le cose vanno diversamente: didattica a distanza per mera carenza di spazi, quelli che gli studenti del liceo attendono ancora. Nuove aule che avrebbero dovute vedere la luce negli spazi del seminterrato della scuola media “Zoccola”. Interventi annunciati sempre tre anni fa, ma non ancora conclusi. Gli studenti sono costretti a condividere le aule destinate ai bambini della vicina scuola elementare. «Un progetto - lamenta Fabio Trapanese - a cui abbiamo creduto. Mia figlia è costretta a restare a casa mentre nelle scuole di tutta Italia, dopo l’emergenza Covid, si torna alla normalità. Lezioni rigorosamente in presenza, ma non per gli studenti del liceo di Pontecagnano. Ci hanno comunicato che la situazione dovrebbe durare sino al 16 settembre, ma si naviga a vista non avendo certezze su come i nostri ragazzi dovranno affrontare il nuovo anno scolastico». Dal “Pimentel Fonseca” ulteriori lamentele. La vicepreside Lina Petolicchio si dice amareggiata: «Una situazione che abbiamo subito. I lavori alla scuola media sono ancora in corso. E gli studenti avrebbero dovuto occupare gli spazi di fronte alla farmacia comunale, ma non sono risultati idonei». Lanzara commenta: «Ci siamo aperti al dialogo ed al confronto parlando tanto con la dirigenza del liceo e con i tecnici. Domani (oggi, ndr) è in programma una riunione anche con i genitori degli iscritti per dare loro garanzie sul nostro impegno». Gli interventi di ampliamento della struttura scolastica di Sant’Antonio furono annunciati con una diretta Facebook a gennaio scorso dal sindaco Lanzara, che assicuro il termine dei lavori per l’inizio del nuovo anno scolastico. Ritardi che costringono le famiglie a vivere nell’incertezza. Insorge il consigliere di minoranza Angelo Mazza: «Primo giorno in aula, ma non per tutti ». Mazza accusa incompetenza ed approssimazione nell’avvio di un progetto annunciato in pompa magna. Ed incalza: «Lanzara, dopo mesi di annunci, incontri, slogan elettorali e promesse, non ha individuato nemmeno una sede idonea ad ospitarli. Sede che doveva essere addirittura quella del Polo sanitario a Sant’Antonio». Una situazione, stando al racconto di Mazza, della quale i genitori sarebbero venuti a conoscenza i genitori solo poche ore prima del suono della campanella. «Una vicenda assurda, che, ancora una volta, denota una totale assenza di programmazione del sindaco su tematiche così importanti. È doverosa una soluzione immediata che garantisca subito la ripresa delle lezioni», chiosa l’esponente di Movimento Libero.
FONTE: La Città
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