Un film dolce e delicato che affronta a viso aperto il dibattito sulle adozioni per le persone single. Continua senza sosta il successo al cinema di "Nata per te", la storia tratta dall'omonimo libro di Luca Trapanese, protagonista della storia vera tramutata in pellicola dal regista Fabio Mollo. Ad interpretare brillantemente Trapanese l'attore salernitano Pierluigi Gigante che ha conquistato pubblico e critica per la sua recitazione. Un vanto artistico di Salerno, premiato a tal proposito dal sindaco Vincenzo Napoli: "Ho ricevuto a Palazzo di Città l'attore salernitano Pierluigi Gigante. - dice il primo cittadino - L'artista è il protagonista principale di "Nata per te" una delle pellicole più apprezzate del momento per la storia vera e le tematiche presentate. Al suo personaggio il nostro concittadino Gigante ha conferito una straordinaria umanità. Gli ho augurato una fulgida carriera consegnandogli una targa ricordo". Gigante ha ringraziato il Comune per il riconoscimento e Salerno per il sostegno ricordando gli inizi della sua carriera presso il Laboratorio Teatrale del Liceo Da Procida e con il Teatro San Genesio sotto la guida del maestro Sandro Nisivoccia.
LA RECENSIONE DI MY MOVIES
Luca è single, gay, cattolico, dedito al volontariato e con un grande desiderio di paternità. Alba è una neonata con sindrome di Down che è stata abbandonata in ospedale subito dopo il parto. Mentre la sua infermiera le dedica ogni tipo di cura, il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia che possa occuparsi di lei. Luca si propone per ottenerne l'affidamento, ma è single ed è omosessuale. Ad aiutarlo ci penserà un'avvocata agguerrita, esperta tanto di legge quanto di umanità. Ci voleva, un film che mettesse al centro una delle più intricate questioni che travagliano la burocrazia italiana, quando si parla di adozioni. Un film che affrontasse a viso aperto, tramite una storia vera, il dibattito sulle adozioni per le persone single, ricordando come ci siano tuttora discriminazioni sul piano normativo tra eterosessuali e gay, e come non basti essere persone integre per sperare di ottenere l'affidamento di un bambino.
Il film di Fabio Mollo risponde quindi a un'esigenza narrativa collettiva, e spiega molto chiaramente il percorso fatto da Luca Trapanese per poter prendersi cura di sua figlia Alba. Un percorso frastagliato, travagliato, pieno di ostacoli e di lotte da intraprendere "un pezzo alla volta, fino a Marte". Un percorso che inizia in netta salita, non tanto perché si tratta di adottare una neonata con sindrome di Down, ma perché si parte da una serie di rifiuti, quelle delle cosiddette famiglie "normali" che non se la sentono di adottarla. Luca, al contrario, non vede l'ora. Il suo passato parla per lui: doveva farsi prete, ha lasciato quella vita restando però fedele alla determinazione a prendersi cura degli altri, a partire dai più deboli, con una casa famiglia per ragazzi disabili fondata da lui. Tutto questo Mollo riesce a raccontarlo molto bene, bilanciando il piano del racconto personale e intimo del personaggio - con i suoi drammi e le lotte condivise con l'avvocata interpretata da Teresa Saponangelo - con il piano del "legal movie", in cui si mettono in luce le varie difficoltà burocratiche e legali che il protagonista deve affrontare. Il resto è storia, la storia vera di Luca Trapanese, raccontata nel libro "Nata per te" che dà il titolo al film.
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