di Massimiliano Catapano
In un colpo decisivo contro il fenomeno della contraffazione, una vasta operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli ha portato alla luce una fabbrica clandestina a Pagani, estesa su oltre 600 metri quadrati e dedita alla produzione di migliaia di prodotti falsificati. Marchi prestigiosi come quello dell'SSC Napoli, ma non solo, erano i bersagli di questa illecita attività che non risparmiava nemmeno altri blasonati club della Serie A. Il blitz dei Baschi Verdi ha permesso di scoprire e sequestrare circa 11.000 articoli contraffatti, tra cui sciarpe, divise e cappellini, molti dei quali adornati con l'immagine della leggenda del calcio, Diego Armando Maradona. La merce, destinata principalmente alla vendita nei pressi dello stadio e in aree di grande afflusso di tifosi, avrebbe potuto fruttare agli organizzatori un guadagno illecito stimato intorno ai 300.000 euro.
L'operazione si è svolta in concomitanza con l'approccio della partita di Champions League tra il Napoli e l'FC Barcellona, un evento che avrebbe garantito una vasta platea di potenziali acquirenti. La fabbrica era equipaggiata con macchinari ad alta precisione, tra cui termo-presse e stampanti laser digitali, oltre a computer contenenti oltre 20.000 file di stampa, dimostrazione dell'alta capacità produttiva dell'organizzazione criminale. Nel corso dell'intervento, sono stati individuati anche tre operai impiegati in nero, ulteriore testimonianza del totale disprezzo per le normative lavorative e fiscali vigenti. La legale rappresentante dell'azienda è stata denunciata all'Autorità Giudiziaria, segnando un punto a favore delle forze dell'ordine nella lotta alla contraffazione.
Questa operazione sottolinea l'importanza della vigilanza e dell'intervento delle autorità competenti nel proteggere i marchi e l'integrità del commercio, salvaguardando sia i consumatori che le aziende legittime dai danni economici e dall'inganno. La contraffazione non è soltanto un danno economico per le società e gli enti lesi, ma rappresenta anche un rischio per i consumatori, spesso inconsapevoli di acquistare prodotti di qualità inferiore e potenzialmente pericolosi. La lotta a questo fenomeno criminale richiede un impegno costante e la cooperazione tra le forze dell'ordine e le comunità locali.
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