Impegno esterno alle porte per il Chianti Volley che, dopo il netto successo casalingo con la Piandisco' Valdarninsieme, è attesa dalla sfida in casa del C.S San Michele Firenze nel girone A del campionato regionale di Serie C. La compagine di Claudio Crisanaz stazione al quinto posto della classifica, a tracciare l'istantanea del percorso sin qui svolto dalle fiorentine ci pensa il capitano Sara Forgillo: "Quest'anno non abbiamo avuto il migliore degli inizi. Non siamo riuscite a giocare da squadra, ma durante le partite sembrava piuttosto vedere 6/7 persone in campo giocare ognuna per conto suo. Abbiamo parlato e cercato di capire quale fossero i problemi e come risolvervi. Da gennaio si è notato un netto miglioramento, non tanto tecnicamente, ma un miglioramento nella coesione e nell'equilibrio della squadra. Fortunatamente siamo una squadra che fa gruppo sia dentro che fuori dalla palestra grazie specialmente a delle ragazze che hanno delle personalità tali da poter far sentire le nuove arrivate a loro agio. Questa credo sia una delle cose più importanti. Riuscire a creare dei rapporti con le compagne in modo tale da far si che ognuna si senta parte della squadra e che riesca a dare il meglio se durante gli allenamenti e durante le partite".
?Agli impegni in palestra si uniscono quelli accademici: "Il non riuscire a sostenere il carico di conciliare sport e scuola è stato il motivo per il quale la molte delle ragazze con cui ho giocato hanno smesso. Ci sono stati dei periodi, soprattutto durante le superiori, in cui avevamo tre allenamenti, due partite con la nostra squadra e inoltre spesso venivo convocata con le ragazze più grandi perchè avevano soltanto una palleggiatrice. Questo voleva dire avere un giorno libero alla settimana. Sono state tante le nottate che ho passato a studiare e le mattine in cui mi svegliavo alle 5 per farlo. Non è stato per niente facile fare 5 anni di liceo con questo tipo di impegno, ma non cambierei niente. Adesso con l'Università è molto più facile perchè il tempo ha disposizione per studiare è maggiore non avendo lezione tutti i giorni".
Un amore nato all'improvviso: "La mia passione per la Pallavolo è nata per caso. Quando avevo 8 anni, dopo aver provato tutti gli sport disponibili vicino casa, non ricordo bene come ma venni a sapere degli allenamenti di prova che si tenevano in palestra ogni anno a San Casciano. Inizialmente non mi ha fatto impazzire, non è stato proprio un colpo di fulmine, ma più passavano gli anni e più mi innamoravo di questo sport. Il mio ruolo attuale, ovvero palleggiatore, non è stato il mio primo ruolo, ma mi ci sono ritrovata all’inizio dell'U16. Inizialmente ero opposto, ma a fine U14 due delle nostre alzatrici smisero di giocare e quindi mi chiesero se volessi provare un nuovo ruolo visto che il mio palleggio non era male. Da quel momento ho lavorato tanto perchè non è un ruolo facile, nè dal punto di vista tecnico nè tattico. Al contrario di tante ragazze contro cui giocavo, il mio non era e non è tuttora un palleggio naturale, ma un qualcosa si cui ho lavorato molto, con esercizi di precisione e ore e ore di palle mediche. Nonostante la fatica, le difficoltà che ho incontrato e le insicurezze che si faceva strada negli anni, questo ruolo mi ha fatto amare la Pallavolo ancora di più".
?Tante le esperienze significative così come i legami che hanno contrassegnato il suo percorso sportivo: "Uno dei ricordi più belli che ho è un torneo che abbiamo fatto nel 2019 a Barcellona. È stata un'esperienza indimenticabile. Siamo arrivate in finale contro la squadra di Barcellona, ragazze che erano un anno più grandi di noi. La finale purtroppo l'abbiamo persa ma sinceramente eravamo talmente contente del torneo e del gruppo che la tristezza è durata ben poco. Di compagne che mi hanno lasciate il segno ce ne sono più di una, tutte a modo loro mi hanno dato qualcosa. C'è stata la mia allenatrice, Giulia Pistolesi, che per un anno ha anche avuto il ruolo di giocatrice. Lei mi ha insegnato cosa vuol dire giocare a Pallavolo e a credere nelle mie capacità. Ci sono poi delle ragazze nella mia squadra attuale coi cui gioco da anni che mi hanno insegnato e dato tanto".
Idee chiare in vista del futuro prossimo: "L'unico 'sogno' che ho in questo momento è riuscire a dare il nostro 100% come squadra, che si riesca a vedere anche da fuori l'impegno che viene messo da tutte noi ogni settimana. Soprattutto che le persone si rendano conto che la squadra che ha giocato questa prima parte di campionato non ci rispecchia perchè siamo molto di più. Come obiettivo individuale, in quanto palleggiatore, è quello di riuscire a leggere sempre al meglio le mie compagne e creare situazioni di gioco che gli consentano di avere più uscite in attacco possibili. - conclude - A questo aggiungerei anche il non pretendere troppo da me stessa costantemente, riuscire a riconoscere i miei limiti". Umiltà, testa sulle spalle, voglia di migliorarsi sempre: il monito di Sara Forgillo sarà sicuramente recepito.
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