Turno di riposo alle porte per l'Ipag Volley Noventa che tornerà in campo il prossimo 10 marzo sul campo della Volley Lions Clodia in un match fondamentale per tenersi alle spalle le squadre invischiate nella zona più rossa della classifica corta del girone B del campionato di B1 femminile. A scattare l'istantanea del percorso sin qui affrontato dalla compagine vicentina ci pensa Alice Canazza: "Questa è stata una stagione veramente incredibile, sia in lato positivo che negativo. Da una parte abbiamo dovuto far fronte a 4 infortuni totali, perchè una ragazza si è rotta il menisco dopo il rientro dall'operazione al ginocchio dell'anno scorso, e altre 3 ragazze purtroppo si sono infortunate al crociato. Tutto questo nei primi mesi del campionato. Nella 'fortuna della sfortuna', invece, abbiamo trovato una grandissima complicità tra noi ragazze, e si è creato veramente un gruppo molto unito, che ci ha permesso di fronteggiare questi brutti episodi, anche grazie ad un allenatore che ha sempre creduto in noi. Alle giovanissime debuttanti che hanno l'occasione di esordire in prima squadra auguro le stesse 'vecchie' (si fa per dire) che ho trovato io! Il segreto è saper ascoltare e rimanere sempre umili, il resto vien da se!".
Gli impegni sportivi camminano di pari passo con quelli universitari e collimano anche tra di loro. La classe 2001, infatti, è nella rosa del Cus Venezia impegnata nelle qualificazioni ai CNU 2024 in Molise (nel primo match vittoria nel derby con Trieste per 3-2). A questo si aggiungono anche i sacrifici sul lavoro: "Io sono al terzo anno di Economia e Commercio all'Università "Ca' Foscari" di Venezia, e lavoro come barista alla mattina in un bar dalle mie parti. Come conciliare il tutto? Tanta passione e voglia! Sono sempre stata abituata a fare sacrifici e rinunce, un venerdì sera, un sabato o una domenica al posto di uscire, a casa a studiare. Sono convinta che nella vita si possa veramente fare tutto! Poi c’è da dire che ci deve essere una grande dose di amore per questo sport, anche perchè sennò poi non è più uno svago ma un peso!".
Un colpo di fulmine a scoppio ritardato: "La mia passione per la Pallavolo nasce piuttosto tardi rispetto al normale a dire la verità. Fino alla prima media ho fatto Nuoto e Hip Hop, dopo di che finalmente c'è stato il mio primo allenamento di Pallavolo. Ho saltato tutta la prima fase del Mini Volley e dei primi Under, e ho iniziato direttamente ad allenarmi con una Under 16, che al tempo seguiva una cara amica di mia mamma, Patrizia, che ha avuto la pazienza di insegnarmi e accogliermi. Per me è stato amore a prima vista con questo sport, ho mollato tutto il resto per coltivare questa passione. Mia mamma è stata sicuramente fondamentale in questo 'amore', lei, ex pallavolista, mi ha sempre fatto presente tutti i sacrifici e gli impegni che questo sport avrebbe chiesto, ma sotto sotto sapeva anche lei che nulla mi avrebbe fermata! Mia mamma Cristina da quando le ho detto "voglio giocare a pallavolo" mi ha seguita dappertutto, facendomi da taxi molte volte, in quanto l'ultimo anno di Under 18 l'ho fatto a Padova con l'Aduna, ed erano 55 minuti di strada andare e 55 tornare per 6 volte a settimana, non si è mai persa una mia partita, ed insieme a mio nonno Mario, sono ancora ad oggi i miei più grandi sostenitori. Per quanto riguarda il mio ruolo non è ancora attualmente ben definito; per i primi 3 anni di Serie B2 ho sempre fatto l'opposto, quando sono arrivata a Noventa in B1 mi sono messa a totale disposizione del mio allenatore e della squadra, e per questi due anni, anche un po' per esigenza a seguito degli infortuni mi sono dovuta spostare in posto 4, con la mia amata ricezione...ho più spigoli di un comodino", sorride con intelligente ironia.
Giovanissima ma con tanta gavetta alle spalle ed esperienze altrettanto significative, così come i legami instaurati: "Il mio ricordo più bello legato alla Pallavolo resta l'anno di Under 18 con l'Aduna Volley Padova. Con quel gruppo tutto quello che potevamo vincere ce lo siamo prese, e quell'anno siamo andate a Vibo Valentia per giocare le finali nazionali, un'esperienza veramente indimenticabile. Da quando ho iniziato fino ad oggi rifarei tutto allo stesso modo. Perchè ad ogni modo, ogni società e ogni allenatore mi hanno lasciato qualcosa di positivo che custodisco tuttora. La compagna di squadra o avversaria che mi ha lasciato qualcosa sicuramente è Irene Gomiero. Abbiamo giocato contro da avversarie 4 anni fa, e da due anni a questa parte ho il piacere di averla come compagna di squadra. Per me è un grande punto di riferimento in campo, e non avevo mai giocato assieme ad una giocatrice di questo calibro, per la sua esperienza e la sua tecnica. Oltre che ad essere mia compagna di squadra, per me è diventata anche una grande amica! E anche in questo momento della stagione, dove purtroppo deve stare fuori dal campo in quanto infortunata, la sento sempre vicino a me!".
Lo sguardo volge poi al presente e futuro prossimo: "Come obiettivo collettivo sicuramente mi auguro di trarre tutto il meglio da questa stagione sfortunata, in quanto ce lo meritiamo molto come squadra e come società. Uno dei sogni che ho nel cassetto? Sicuramente - conclude - quello di fare una promozione e vincere un campionato!". Figlia di una terra in cui si ama la concretezza e si conosce la fatica, brava ad introiettare i valori trasmessi dalla famiglia, umiltà e dedizione: Alice Canazza è l'alba di un successo da coltivare con gli stessi occhi con cui s'illumina dinanzi ai tramonti ed alle sue particolari sfumature.
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