Altro pomeriggio da incubo per la Salernitana che cede 4-2 al Cagliari del cilentano Oristanio. Gli isolani prendono subito il largo con Lapadula (foto La Gazzetta dello Sport) e Gaetano dopo un goal annullato allo stesso ex Napoli. Shomurodov fa tris in apertura di ripresa poi in 2' Kastanos e Maggiore riaprono a sorpresa i giochi. A richiuderli ci pensa nuovamente il giocatore uzbeko con la personale doppietta. Granata in ritiro, in casio di addio di Liverani squadra affidata a Colantuono. "Era uno scontro diretto, avevamo lavorato durante la settimana per questa palla dritta e per togliere la profondità. - ha spiegato il tecnico granata come ripreso da SalernitanaNews - Abbiamo preso il primo goal su questo. Il secondo è più sulla percezione del pericolo: vediamo un giocatore che guida, noi siamo indietro e non vediamo il giocatore alle spalle per poter recuperare. A fine primo tempo, sul 2-0, avevo detto ai ragazzi che potevano recuperarla. il terzo gol è brutto, in fase di possesso, troppo semplice. Abbiamo concesso gol troppo semplici, pur avendoci lavorato in settimana. La squadra poi ha reagito, ha fatto due gol, rimanere in partita era la cosa principale, senza concedere il quarto goal. È un dispiacere, mancava un quarto d’ora e l’inerzia si era spostata. Mi dispiace aver regalato quasi la totalità dei goal. La squadra gioca, è venuta qui per fare la partita, da dietro non ha mai perso la palla. La partita chi non la vede pensa a una debacle, rimanere dentro la partita vuol dire che hai giocato, queste sono gare che si vincono sugli episodi e noi ne abbiamo regalati troppi. Non riusciamo a capire che ogni palla può spostare gli equilibri. Se analizzo la partita, la squadra ha fatto un’ottima gara, normale che gli episodi spostano gli equilibri. Abbiamo creato occasioni, abbiamo giocato e fatto goal. È normale che, se ogni volta devi scalare una montagna perché alla prima palla dritta prendi goal, abbiamo delle difficoltà. Su questo siamo molto fragili. Noi dobbiamo accettare ciò che fanno i tifosi che fanno i chilometri e vengono a vederci. La contestazione pacifica che hanno fatto la accettiamo, non possiamo fare altro. Possiamo provare ad allenarci e a finire la stagione con grande dignità. Il tifoso tifa per 90 minuti e quello che ha da dire noi lo prendiamo e portiamo a casa, così come prendiamo gli applausi quando le cose vanno bene. Ai tifosi posso dire che si lavora con dignità e professionalità, le percentuali di salvezza non so darle perché bisogna essere realisti. Dobbiamo solo subire ciò che c’è da subire e lavorare, finire il campionato con dignità, giocare le partite come fatto oggi, sperando di non regalare dei goal agli altri. Io penserei alle dimissioni se vedessi che la squadra non si allena e non gioca a calcio, la società farà le sue valutazioni, ma non credo che questo possa essere il problema della Salernitana".
Il tecnico continua: "Il direttore vive la salernitana con tutta la voglia possibile e lo stesso vale per me da quando sono arrivato, le difficoltà sono enormi, la stagione molto complicata, però va finita con il massimo del rispetto, della dignità, della gente, della città e quindi bisogna farlo per tutti, fino all’ultimo giorno qualsiasi esso sarà il risultato finale. Non credo che i goal siano colpe di crepe nello spogliatoio. ma frutto di errori, abbiamo letto male la percezione del pericolo. Per vari motivi non l’abbiamo avuta e questo è il dispiacere più grande, avevamo preparato la palla sempre dritta e profonda e su questo abbiamo preso due gol, un paio di errori sono errori di attenzione nella gestione della palla, in questo momento se capitano diventa difficile poter rientrare, non possiamo permettercelo, dovremmo limitare i rischi. Dopo una sconfitta del genere diventa difficile spiegare il risultato anche vista la prestazione, secondo me la squadra non aveva fatto male. Chi difende dovrebbe avere un pensiero di poter subire e questa partita l’abbiamo letta male, per il resto diventa difficile commentarla, ma gli episodi dei goal non sono difficili da leggere, dovevamo togliere la profondità, non eravamo in inferiorità numerica, bastava leggere meglio la situazione. Il terzo e il quarto goal sono arrivati quando la partita era già compromessa, non c’è forza mentale di poter recuperare con serenità, la squadra era rientrata in partita, se rimanevamo concentrati potevamo provare a riprenderla. I tifosi vanno rispettati, fanno tanti sacrifici e incitano la squadra dal primo all’ultimo minuto. Il disappunto verso di noi e la prestazione e i risultati dobbiamo tenercelo in silenzio, come quando le cose vanno bene ci prendiamo gli applausi, è giusto assumerci responsabilità e le proteste che questa tifoseria ha sempre fatto civilmente, in silenzio si ricomincia a lavorare lunedì. Il ritorno da ex? Quando torno nei posti dove sono stato ho sempre buoni ricordi, oltre al calcio ho conosciuto tante persone qui, non ho cose negative. La lotta salvezza è serrata, ci sono tante squadre all’interno, per il campionato italiano è una bella cosa poter lottare fino all’ultimo per tutti gli obiettivi. Il Cagliari è una squadra solida, che bada al sodo con la fame di chi vuole salvarsi".
Dopo la batosta è intervenuto anche il dg Walter Sabatini affidando il suo pensiero ai social: "Dopo una partita come questa non posso che prendere atto che non ho inciso come pensavo circa l’andamento delle cose e il percorso che avevo immaginato: chiedo scusa al club e al presidente che mi ha sempre assecondato ma soprattutto chiedo scusa ai tifosi tutti chiedendo loro di non scaricare la squadra e aspettare la fine del campionato, poi vedremo di agire per il meglio". Non escluso dalla prossima partita il silenzio stampa.
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