Nuovo capitolo della "guerra" politico-sportiva in atto a Civitavecchia. La Nautilus, compagine militante nel girone Sud di A2 femminile, attraverso una nota stampa ha comunicato di aver ricevuto il divieto di poter continuare gli allenamenti allo Stadio del Nuoto - PalaGalli dove potrà disputare solo le gare ufficiali di campionato. "Tale drastica decisione sarebbe motivata dal fatto che la Nautilus non avrebbe pagato quanto richiesto dalla NC. - spiega il sodalizio di patron Braccini - Facciamo presente che dall'inizio della stagione agonistica ad oggi, la società ASD Nautilus Civitavecchia ha versato al gestore dell'impianto Comunale, la NC Civitavecchia, la somma di euro 10.000, tra pagamenti di spazi acqua e partite. Siamo stati inoltre costretti nel corso della stagione a sostenere un'ulteriore spesa di 700 euro per disputare la partita ufficiale di campionato, che si sarebbe dovuta svolgere a Civitavecchia contro la Florentia, presso la piscina del Foro Italico di Roma, per la mancata disponibilità dell'impianto dello Stadio del Nuoto di Civitavecchia".
La nota continua: "Riteniamo che il suddetto provvedimento che vieta lo svolgimento degli allenamenti, sia sportivamente parlando un'assurdità. È incomprensibile come un impianto comunale non sia utilizzabile dalla squadra di Pallanuoto che figura nella più alta categoria della città, ossia in Serie A2, a fronte di una spesa di 10 mila euro già intrapresa. Teniamo molto a precisare che lo Stadio del Nuoto di Civitavecchia è stato costruito con i soldi dei cittadini circa venti anni fa, per dare la possibilità a tutti di svolgere attività sportiva e rammentiamo che l'atto di convezione non è una cessione del bene, bensì una delega che deve obbligare il concessionario a far sì che l'intera cittadinanza ne possa usufruire, fermo restando che l'obbligo del controllo del buon funzionamento rimane al Comune con le eventuali responsabilità. Rendiamo noto inoltre che, a seguito di questa assurda vicenda, che di sportivo non ha assolutamente nulla se non un'offesa al principio etico dello sport stesso, le atlete della Serie A e del settore giovanile sono costrette ad usufruire della piscina comunale di Tarquinia per svolgere gli allenamenti. Ringraziamo Tarquinia per l'ospitalità", conclude il club verdeazzurro.
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