E' andata in onda ieri sera e subito ha conquistato lo share più alto della programmazione del martedì la seconda serie di "Studio Battaglia", fortunata fiction di Rai 1 che aveva già appassionato milioni di telespettatori con le prime puntate trasmesse a marzo del 2022. Due anni dopo torna il legal drama con le regia di Simone Spada con protagonisti attori del calibro di Giorgio Marchesi e Lunetta Savino, noti al grande pubblico per i trascorsi con "Un medico in famiglia", e poi Barbara Bobulova, Thomas Trabacchi, Carla Signoris, David Sebasti e Massimo Ghini. Accanto a loro l'emergente attrice salernitana Ludovica Ferraro: "Interpreterò la receptionist dell'ufficio legale milanese attorno al quale si snoderanno le vicende dei protagonisti tra affari giuridici e sentimentali con un tocco di commedia. - confidava ai nostri microfoni alla vigilia della prima serie - E' stata un'esperienza molto formativa, stare sul set tra Roma e Milano mi ha consentito di imparare sul campo tanti segreti del mestiere, ancor di più considerando le difficoltà e le precauzioni adottate in tempo di Covid".
Marina Battaglia e le figlie Anna e Nina sono tre intraprendenti avvocate divorziste che tra disavventure sentimentali, separazioni e riunioni si dedicano anima e corpo ai casi che seguono. Nella nuova stagione torneranno a lavorare in quello che a seguito della fusione è diventato lo Studio Zander Battaglia. I patti erano che Marina sarebbe uscita di scena appena chiuse le ultime cause, ma per Zander liberarsi di lei si rivelerà più arduo del previsto. Le prossime due puntate saranno trasmesse in prima serata il 26 e 28 marzo prossimi. In attesa del gran finale di stagione, la Ferraro attualmente è impegnata in teatro con la "Divina Commedia - Il poeta delle stelle" dimostrando grande versatilità nel passare dal piccolo schermo al palco senza disdegnare come accaduto nel recente passato la radio con lo "Zoo" di 105. Tra le esperienze più recenti oltre a numerosi spettacoli teatrali la sua collaborazione con una casa di produzione capitolina, la Cine 1 Italia, cimentandosi nel doppiaggio partendo da documentari per arrivare a film come "Death Party" di Salvatore Metastasio ed un ruolo da comprimaria nel docufilm "Così Roberto Bracco rifiutò i soldi del duce". E tante altre ne seguiranno all'insegna di talento e meritocrazia.
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