Salerno è famosa, fra le tante cose, anche per la sua tradizione musicale. Una delle più grandi ricchezze della nostra città sono sempre stati i circoli e i piccoli palchi dispersi per tutti i quartieri dove band e cantanti, dal più grande al più piccolo, si sono sempre esibiti in libertà. Una tale concentrazione di musica libera ed indipendente è sempre stata un tesoro invidiabile, ma che sembrava scomparire con l'avvenuta del nuovo millennio, travolta dalla crisi, economica e musicale, che fece chiudere tanti dei palchi in voga negli "anni anta". La giornata di ieri, fortunatamente, ci ha dimostrato che questa tendenza è destinata ad invertirsi e che il popolo di Salerno apprezza ancora la musica, anche non mainstream. Il 06/04/2024 è stato, infatti, il ventesimo anniversario dei "Circle of the Witches", band del territorio famosa anche fuori dal nostro paese, e per festeggiare hanno deciso di organizzare un concerto in città - al Mumble Rumble - dove ripresentavano i loro pezzi migliori, accompagnati dalla nuova generazione ad aprire la serata.
Il Mumble Rumble è un circolo Arci della città, nato circa quarant'anni fa; da sempre ha lo scopo di fornire cultura alla popolazione di Salerno in maniera accessibile a tutti, in particolare tramite spettacoli ed eventi musicali. Come la maggioranza degli spazi del genere, con l'avvento del nuovo millennio stava per cadere. A differenza di molti altri però, si è rialzato ed è riuscito a dare prova di tutta la sua grandezza. Durante gli ultimi due anni, le iniziative del circolo e la loro qualità hanno subito un'impennata considerevole, ospitando artisti di ogni genere e riuscendo sempre a riempire la sala. Si conferma quindi uno spazio paritario, un trampolino di lancio per chi è nuovo nel settore musicale e un palco di conferma per chi ha già un seguito. La serata non è stata che l’ultimo esempio, che ha visto persone provenire da tutta la provincia per uno spettacolo che univa due band, molto diverse fra loro eppure accomunate dall'amore della musica. Ad aprire il ventennale dei Circle of the Witches sono stati gli FTCM, gruppo estremamente più giovane dei festeggiati ma che non ha deluso le aspettative di chi già ora si è affezionato alla loro musica.
Gli FTCM ( acronimo di "Facimm Tutt' Cos' Malament") sono un gruppo nato da meno di un anno, ma che sono stati capaci di scaldare un pubblico anche se affezionato ai giganti del genere. Loro sul palco non portano cover, come si potrebbe pensare di un gruppo nato da poco come loro, ma entusiasmano con una serie di inediti propri, in attesa dell’arrivo primo album. Entrano senza troppe presentazioni, suonano e fanno emozionare, una routine molto semplice ma, a giudicare dai risultati, non fatta "malament". Gli FTCM sono la nuova generazione, ragazzi giovani che prendono ispirazione dai classici del rock e del junk metal, ma che vogliono sfondare solo con le loro forze, creando qualcosa di nuovo da cui i giovani dopo di loro potranno prendere ispirazione. Il loro sforzo gli ha concesso di crearsi già una piccola cerchia di fan, avvicinando amici e non a quella che è la musica underground, marcando già quella che sarà la loro strada per il futuro.
Lasciano il palco, i giovani lasciano il posto ai veterani, ai festeggiati: i Circle of the Witches.
I Circle of the Witches sono una band unica. La loro entrata è teatrale, particolare, spaventosa per alcuni e affascinante per altri. Anche nella loro musica risuona la loro unicità, creando testi basati sui racconti popolari italiani, sulle leggende dell’epoca del medioevo e su intellettuali che strizzano l'occhio alla magia. È difficile riassumere i loro vent’anni, costellati di concerti e tour italiani ed internazionali, ma una cosa è sicura: la magia non è solo nelle parole, ma ricalca tutta la loro musica. Se gli FTCM avevano scaldato il pubblico, i Circle of the Witches lo hanno infiammato. Erano partiti come i giovani che si esibiscono nei circoli e nei pub delle piccole città, ma sono ormai diventati un’ispirazione a cui i nuovi giovani si riallacciano, prendendo spunto dal loro stile iconico. Non resta che constatare che ormai sono due decadi che sono in attività, ma, a differenza loro, la loro musica non ha compleanni.
Di tempo ne è passato dai fasti del rock e del metal, questa non è più la sua epoca d’oro. Esiste tuttavia un affetto, un attaccamento da parte del popolo salernitano a quello che è il genere più vittima di pregiudizio della storia della musica, una lungimiranza particolare che non è riscontrabile ovunque. Salerno ama la musica, in tutte le sue sfaccettature e in tutte le sue generazioni, e la serata di ieri ne è definitivamente la prova.
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