di Massimiliano Catapano
Una vasta operazione condotta dai Carabinieri del ROS e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno ha portato all'arresto di 15 persone, coinvolte in un'organizzazione criminale accusata di traffico di cocaina e hashish attraverso il porto di Salerno (foto Massimo Pica). Il procuratore Giuseppe Borrelli ha lanciato l'allarme sul crescente uso del porto come hub nazionale per l'importazione di droghe.
Detenuti in carcere:
1. Carmine Ferrara: Promotore e organizzatore dell'associazione, nato nel 1963 e residente a Giffone Sei Casali.
2. Franco Volpe: Nato nel 1972 a Sessa Cilento, coordinatore delle operazioni di recupero della droga.
3. *Cataldo Esposito: Nato nel 1951 a Pontecagnano, membro dell’associazione.
4. Salvatore Rocco: Nato nel 1969 a San Sebastiano al Vesuvio, parte dell’associazione.
5. Fortunato Marafioti: Nato nel 1981 a Casoleto, intermediario per le 'ndrine degli Alvaro.
6. Francesco Alvaro e *Nicola Alvaro: Finanziatori e acquirenti di cocaina, nati rispettivamente nel 1998 e nel 1982 a Sinopoli.
7. Errico D'Ambrosio: Uomo di fiducia degli Alvaro, nato nel 1984 a Cercola.
8. Michele Annunziata: Organizzatore di una spedizione di marijuana, nato nel 1944 e residente in Canada.
Arresti domiciliari:
9. *Antonio Malafronte*: Nato nel 1985 a Boscoreale, gestiva un deposito destinato a ricevere un container.
10. Michele Campanale: Nato nel 1966 a Ruvo di Puglia, implicato in furti nel Cilento.
11. Giuseppe Gargiulo: Cofinanziatore dell'importazione, nato nel 1853 a Lettere.
Obbligo di dimora:
12. Antonio Ansaldo: Nato nel 1975 a Ogliastro Cilento, indagato per furto in abitazione nel Cilento.
L'operazione ha svelato l'importanza del porto di Salerno come punto di arrivo per ingenti quantità di droga dall'America del Sud, con un sequestro significativo di 220 kg di cocaina nascosti in un container dall'Ecuador. Le indagini hanno evidenziato un complesso sistema di operazioni coordinate da Ferrara e Volpe, con il supporto delle famiglie calabresi degli Alvaro e di altri membri napoletani della rete. Il procuratore Borrelli ha enfatizzato la gravità della situazione e l'importanza dell'azione delle forze dell'ordine per interrompere queste reti criminali, rafforzando così la sicurezza nazionale e la lotta contro il narcotraffico internazionale.
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