di Massimiliano Catapano
In una società sempre più consapevole degli impatti ambientali delle proprie azioni, i cittadini di Salerno si trovano di fronte a un dilemma che oscilla tra la conservazione della bellezza naturale e la negligenza umana. Nella giornata di sabato, il collettivo "Voglio un mondo pulito", guidato dal giovane Ciccio Ronca, ha portato avanti un'opera di bonifica che parla tanto di dedizione quanto di disperazione ambientale. L'area prescelta per l'intervento è stata quella degli scogli antistanti la piazza della Libertà e il Crescent, un luogo simbolo della città che spesso si trova soffocato dai rifiuti. In un'azione che ormai si ripete da anni, i giovani volontari hanno raccolto oltre 23 chili di rifiuti abbandonati: 10,4 chili di rifiuti indifferenziati, 4,4 chili di plastica, 6,2 chili di vetro, 2 chili di carta e 200 grammi di cicche di sigaretta. Le immagini e i video postati sui social dal collettivo mostrano la gravità della situazione, con evidenti resti di pasti fast food e bottiglie di birra che macchiano il paesaggio marittimo.
La reazione della comunità locale non si è fatta attendere. Molti cittadini hanno espresso gratitudine e ammirazione per l'iniziativa del gruppo, ringraziando i giovani per il loro impegno costante nella pulizia dell'area. Al contempo, non sono mancati commenti severi e critici nei confronti di coloro che continuano a deturpare uno dei luoghi più caratteristici della città. "Davvero imbarazzante quello che riesce a lasciare la gente in giro. Meritiamo l'estinzione", scrive un cittadino adirato sui social network, riflettendo il sentimento di frustrazione che pervade la comunità. L'articolo del collettivo non solo denuncia una problematica ambientale, ma solleva anche un interrogativo sulle misure preventive e sulle politiche di gestione dei rifiuti.
Nonostante la presenza significativa di cestini nella zona, il problema persiste, suggerendo che la soluzione potrebbe richiedere un approccio più complesso che include educazione ambientale, maggiori controlli e, forse, sanzioni più severe. In questo contesto, l'azione di "Voglio un mondo pulito" si configura non solo come un gesto di cura, ma come un grido di allarme che invita a una riflessione più ampia su come ciascuno di noi possa contribuire alla tutela del nostro ambiente. La pulizia dei rifiuti, dopo tutto, non è solo una questione di estetica, ma di responsabilità collettiva verso il pianeta che tutti condividiamo.
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