La Pro Recco batte ai rigori 13-11 la bestia nera Olympiacos e venerdì alle 21 giocherà la finale di Champions League numero 19 della sua storia contro il Ferencvaros di Damonte e Di Somma che ha avuto la meglio, sempre dai 5 metri, sul Novi Beograd (13-13 i regolamentari con cinquina dell'ex recchelino Mandic per i magiari e poker di Vlachopoulos per i serbi, 18-17 il finale): i campioni d'Europa superano i greci ai rigori grazie agli errori di Dimou (palo) e Gkillas (parato da Negri). Nei tempi regolari era stato Di Fulvio a trovare il pareggio (9-9) a poco meno di due minuti dalla fine in una gara che i campioni d'Italia avevano azzannato dall'inizio con il 3-0 maturato nei primi tredici minuti di gioco. Meno di un minuto ed Echenique lanciato in controfuga da Del Lungo porta avanti i biancocelesti. Ottanta secondi e Kakaris manda nel pozzetto Gouvis: il destro di Cannella è imprendibile per Bijac. Del Lungo mura Genidounias e a 100 secondi dalla sirena Condemi capitalizza un altro uomo in più per il 3-0 che chiude il quarto. La difesa dei biancocelesti manda in tilt i greci, l'ex di turno Bijac si supera annullando una doppia superiorità a metà tempo e dopo 13 minuti di digiuno Genidounias da posizione centrale sigla il 3-1. Una rete che non scalfisce la sicurezza dei campioni d’Europa: Younger da posizione 5 toglie la ragnatela dalla porta, poi Cannella sbatte sulla traversa e Vamos schiaccia in rete a 80 secondi dal cambio campo il 4-2, punteggio che non muta più fino alla sirena.
Si riparte e in meno di due minuti i greci pareggiano sfruttando altrettanti uomini in più: Fountoulis trova una fortunata deviazione che beffa Del Lungo, poi Papanastasiou al centro pareggia i conti (4-4). La Pro Recco potrebbe tornare avanti ma Younger e Kakaris si fermano sui legni: serve un tocco al volo di Hallock con deviazione di Bijac nella propria porta per vedere il 5-4. Vantaggio che dura poco perchè Kakaris ferma fallosamente Nikolaidis e Genidounias trasforma il rigore del pari. Di Fulvio da posizione 5 con Papanastasiou nel pozzetto riporta avanti la Pro Recco e Younger da posizione 4 batte Bijac a nove secondi dalla sirena (7-5). Quaranta secondi del quarto tempo e con l'uomo in più Alafragkis sul secondo palo sigla il 7-6. Botta e risposta tra mancini ungheresi, a Zalanki da post 2 risponde Vamos su rigore (8-7), certificato nonostante una revisione Var per una manata subita da Presciutti, espulso definitivamente come anche Fondelli e Ivovic e dall'altra parte Papanastasiou, Gouvis e Busjle. I greci pareggiano con Dimou che da posizione centrale indovina un tiro che bacia il palo e si infila in rete. Bijac si supera su Cannella a meno di tre minuti dalla fine e dall'altra parte con Zalanki nel pozzetto, Genidounias ribatte in rete una respinta di Del Lungo per il primo vantaggio greco e tris personale. Con Buslje nel pozzetto tocca a Di Fulvio, prendersi la responsabilità, da 2, di battere Bijac a 108 secondi dalla sirena (9-9). L'ultima palla della partita ce l'hanno i biancocelesti ma il tiro di Di Fulvio viene stoppato da Vamos e manda le squadre ai cinque metri. Ai rigori i biancocelesti sono impeccabili (Di Fulvio, Zalanki, Younger e Condemi), mentre Dimou tira sul palo e Negri stoppa Gkillas (in precedenza a segno Vamos e Genidounias): i campioni d'Europa possono entrare nella storia vincendo la quarta Champions League consecutiva.
"Mi aspettavo una partita così, era impensabile chiuderla nei primi due tempi - il commento di Sandro Sukno - abbiamo iniziato bene con ritmo, i contropiedi, i giusti tiri poi Bijac li ha tenuti in piedi con parate incredibili e quando non ci è arrivato lui abbiamo sbattuto sui pali e le traverse. Olympiacos è una grande squadra e ha giocato molto bene da fine terzo quarto a fine gara. Comunque andiamo in finale meritatamente, tra Novi e Ferencvaros nessuna differenza, una finale che vale tutto e dovremo dare tutto". "Speravamo di chiudere la gara nei 32 minuti regolamentari perchè secondo me abbiamo giocato molto bene. - le parole di Tommaso Negri dopo un lungo abbraccio con Del Lungo - Ci hanno rimontato, ma sapevamo che potevamo vincerla ai rigori perchè li proviamo ogni giorno e li avevamo studiati molto bene nonostante poi a questi livelli sia molto situazionale il momento del penalty".
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