I vertici dei campionati di Pallanuoto di Serie A1 maschile e femminile tornano a riunirsi in presenza. ll presidente Paolo Barelli, insieme ai vicepresidenti Andrea Pieri, Giuseppe Marotta e Teresa Frassinetti, ai consiglieri federali Giuseppe Gervasio e Andrea Malchiodi, al segretario generale Antonello Panza, al presidente del GUG Roberto Petronilli, al cittì del Settebello Alessandro Campagna, ai dirigenti Fabrio Conti, Laura Del Sette e Francesco Passariello, hanno incontrato a Roma, presso il Polo Acquatico Frecciarossa - Centro Federale di Ostia, i presidenti e rappresentanti delle società di Serie A1 per confrontarsi sulle strategie relative alla prossima stagione agonistica. Posta particolare attenzione su formula dei campionati e della Coppa Italia (abolito il turno preliminare come già avvenuto lo scorso anno tra le donne), normative, riforma dello sport, comunicazione. Dialogo costruttivo, ricco di interessanti osservazioni che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti nei prossimi giorni. Sul fronte rosa tutto pressocchè invariato mentre su quello maschile il nodo principale resta il ritorno alla formula tradizionale di andata e ritorno o la conferma di poule Scudetto e Retrocessione, magari azzerando i punti precedenti e prevedendo anche in questo caso andata e ritorno.
L'occasione è stata utile anche per festeggiare i 70 anni del presidente Barelli. Una vita nello sport, per lo sport. Il massimo dirigente della Federnuoto ha compiuto 70 anni lo scorso 7 giugno, la maggior parte vissuti nel mondo sportivo italiano, in vasca prima, poi a bordo vasca. "Non ricordo un momento della mia vita senza sport, da atleta, da dirigente", spiega il presidente della Federazione Italiana Nuoto a Italpress. Al vertice della FIN dal 2000, Barelli in precedenza ne era stato consigliere dal 1984 e vice presidente dal 1987, oltre a essere stato capo delegazione ai Giochi Olimpici di Seul 1988, Barcellona 1992, Atlanta 1996, Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012, Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020. Da atleta Barelli è stato 20 volte campione italiano e 22 volte primatista italiano di nuoto, partecipando ai Giochi di Monaco 1972 e a due finali olimpiche a Montreal 1976, dove ha conquistato il settimo posto con la staffetta 4x100 mista e l‘ottavo con la 4x200 stile. C’era anche lui in quella prima storica medaglia mondiale del Nuoto italiano maschile: il Bronzo con la staffetta 4x100 stile libero a Cali, in Colombia, nel 1975.
Risultati che hanno fatto storia, e che accompagnano ricordi indelebili. "Le emozioni dei primi campionati italiani, dei titoli, dei record, il bronzo mondiale nel 1975 con la staffetta che portò Italia dove non era mai arrivata, le Olimpiadi di Monaco 1972 con l'attentato agli atleti israeliani che stavano nella palazzina accanto alla nostra, un evento che cambiò totalmente l'organizzazione dei Giochi, le mie finali olimpiche. Poi esco dalla corsia e cambio stile, ma non disciplina". Nei 24 anni di presidenza Barelli, il Nuoto italiano è arrivato ai vertici mondiali, lo dicono i numeri: 22 medaglie olimpiche in cinque edizioni dei Giochi, 157 mondiali in 13 edizioni. "Ricordo l'ingresso in Federazione Italiana Nuoto come consigliere e il percorso fino alla presidenza con il Nuoto italiano gradualmente cresciuto sino a diventare leader per risultati, promozione tecnica, notorietà, diffusione del nuoto per salvamento per la formazione degli assistenti bagnanti che difendono la vita umana lungo le coste del Paese", spiega. All’impegno per il nuoto italiano, si sono affiancati importanti incarichi internazionali, con Ligue Europeenne de Natation, la Confederation Mediterraneenne de Natation, e la Federation Internationale de Natation di cui è stato segretario e successivamente vicepresidente.
Impossibile, dunque, scegliere un solo momento per fotografare la sua vita sportiva. "Ricordo il primo Oro olimpico da presidente federale, il record di otto medaglie conquistate ai Giochi di Rio de Janeiro; e poi tutti i podi degli azzurri, l'Inno di Mameli, i ragazzi avvolti dalla bandiera; la commozione e partecipazione generata da quei momenti rappresenta la sintesi di tutti gli sforzi profusi dal nostro mondo: atleti, dirigenti, società che restano il fulcro della nostra attività e il motore del mondo sportivo. Senza società non esisterebbero medaglie olimpiche e non sarebbe così capillare l'accesso allo sport in Italia, dalla base all'alto livello". Una grande famiglia, quella del nuoto italiano, cresciuta per numeri, fama, risultati raggiunti in acqua, e non solo. "Nasco atleta e mi sento ancora atleta nelle vesti di dirigente e sono onorato della fiducia del nostro movimento che conta oltre 5.000.000 di praticanti ed è una vera e propria famiglia anche fuori dagli ambienti sportivi". E al mondo dello sport, che è parte integrante della sua vita, Barelli ha sempre dato un contributo anche grazie al suo ruolo di parlamentare. Senatore dal 2001 al 2013, dal marzo 2018 è Deputato e Presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera. Se gli si chiede del futuro, il presidente della Federnuoto continua a immaginarsi sempre impegnato per e con lo sport italiano. "Spero di continuare a offrire il mio contributo da parlamentare e dirigente sportivo. – conclude – Significa che il mio lavoro continua a produrre condivisione e benessere per il Paese, che la salute continua ad assistermi e la famiglia a sostenermi e sopportarmi, quella del nuoto e quella composta da mia moglie Rita e dai miei figli Gianpaolo e Alessandro".
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