Il primo Scudetto non si scorda mai. Il film è bello pronto per essere mandato in visione, la regia è di Chiara Tabani. Il successo de L'Ekipe Orizzonte in gara 3 nella finale tricolore dell'ultimo campionato contro il Plebiscito Padova ha rappresentato per il difensore del Setterosa il primo titolo dopo anni di inseguimento, stile Formula 1. Il coronamento di un obiettivo che una carriera come la sua ma soprattutto una persona prima che atleta come lei meritava da tempo: "Sono felicissima, ancora incredula. - racconta in esclusiva ai nostri microfoni - Ho impegato qualche giorno per realizzarlo, l'emozione era talmente forte da non riuscire nemmeno a capire come festeggiarlo subito. Un concentrato di sensazioni idilliache dopo anni in cui sono arrivata ad un passo dal conquistarlo ma non c'ero poi mai riuscita. Farlo al mio primo anno in Sicilia poi è ancora più bello, davanti ad un pubblico che ti fa sentire tutto il suo calore. Percepisci il senso di appartenenza, il sostegno continuo che trasmette è una grande carica di energia. E' stato davvero bello esultare con tutti loro".
Una stagione culminata con il 24esimo Scudetto di una storia infinita ma non priva di momenti difficili da affrontare: "Indubbiamente partire con l'amarezza dell'eliminazione prematura in Champions non è stato facile ma è anche grazie a questa competizione che c'è stata la prima svolta, nella gara di ritorno col Terrassa, dove volevamo far capire a tutti che non eravamo quelle di inizio anno. C'è stato un primo cambiamento positivo ma la reazione vera e propria la colloco dopo una Coppa Italia da dimenticare. Eravamo irriconoscibili, scoordinate, passive. Non potevamo sopportare questo senso di vergogna e si è accesa la scintilla, la fiamma che ha alimentato il senso di rivalsa per noi stesse. Era rimasto un solo obiettivo e nessuno ce lo avrebbe potuto rubare. Ci siamo compattate, lo spirito che ci ha accompagnato fino alla finale è stato diverso poi con grande lucidità abbiamo reagito e portato a casa lo Scudetto".
Riavvolgendo il nastro, la Chiara bambina si era proiettata su altre discipline prima del colpo di fulmine pallanuotistico: "Pensavo di fare Pattinaggio sul Ghiaccio oppure Sincro poi, seguendo mia sorella Elena (attualmente estremo difensore della Mestrina in B), prova dopo prova non ho più smesso e tutto è stata una conseguenza naturale così come la scelta del ruolo. Mi trovavo bene in acqua, l'allenatore era contento, mi ci sono subito ritrovata nei panni della tuttofare". Non a caso la sua scheda tecnica è emblematica: giocatrice forte fisicamente e versatile tecnicamente che riesce a risultare efficace anche in fase d'attacco, in cui vanta elevate percentuali realizzative.
Il suo palmarès è ricco di avventure ed esperienze significative. Prima di Catania uno Scudetto, una Supercoppa LEN ed una Copa de la Reina in Spagna con il Sabadell; due Coppe Italia con la Sis Roma. Poi tanto Setterosa: "Il ricordo più bello mi riporta alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. A 21 anni mi ritrovavo in un gruppo di grandi e subito pensai: "che figata"! Ho vissuto dentro un sogno che diventava realtà, un'atmosfera magica resa ancor di più elettrizzante dalla conquista dell'Argento. Rifarei tutto da capo". Da lì in avanti due Bronzi agli Europei e due ai Mondiali. Nata a Prato sotto il segno della Vergine, è alla sua città natale che la legano altri momenti indimenticabili, così come persone: "Gli esordi a casa mia sono ricordi speciali, grazie alla mia città sono cresciuta e sono diventata quella che sono. E' stato un percorso intenso dalle giovanili all'A1 e gran parte di quel percorso l'ho condiviso con la mia migliore amica, Giuditta Galardi. Abbiamo creato tra di noi una combo pazzesca, è una cosa bellissima condividere sacrifici ed emozioni ma soprattutto il mondo vero che c'è al di fuori dello sport. Un legame forte che da Prato è continuato a Roma ed in Nazionale ma anche da avversaria la sua presenza ha sempre lasciato il segno nella mia crescita".
Ora alla "Colzi-Martini" si respira un'aria nuova, una ventata di gioventù per riportare Prato nell'elite della Pallanuoto partendo dall'attività di base. "L'Azzurra sta facendo un gran lavoro di reclutamento, Francesco Magazzini sta dando davvero l'anima insieme agli allenatori Matilde Pelagatti e Francesco Sanna. Io sono felice quando possibile di andarli a trovare e portare il mio sostegno. Si cresce solo giocando e la strada è quella giusta, il miglioramento delle strutture gioverebbe ulteriormente al movimento. Ad una ragazzina che inizia dico di non accontentarsi mai, di ambire sempre al massimo, di essere felice e divertirsi. Sono questi gli ingredienti fondamentali insieme alla costanza e al non mollare mai. Il bello della Pallanuoto sin da piccoli è quello di creare un'altra famiglia oltre la tua, vivere lo spogliatoio e questo lo puoi percepire solo...vivendolo".
La palla passa di nuovo al presente e ad una lunga estate a cinque cerchi: "Il primo obiettivo ovviamente è andare alle Olimpiadi e conquistare una medaglia, magari l'Oro ma affrontiamo una cosa per volta. Con il Setterosa abbiamo iniziato a lavoare alacremente per raggiungere questo traguardo e daremo sicuramente il massimo". Lo sguardo poi si proietta anche oltre il mondo clorato: "Uno dei miei desideri è quello di lavorare nel mondo della moda e dal prossimo anno mi concentrerò su un Master. Sono del parere che ogni cosa ha un suo tempo, l'obiettivo di una laurea o appunto di un Master è perseguibile sempre. Anche se ci metti di più ma vuol dire che nel frattempo hai fatto per bene più cose, dal punto di vista sportivo come accademico. Gli impegni pallanuotistici fagocitano tanto la mia vita ma con determinazione, costanza, forza di volontà, passione - conclude - è possibile conciliare lo studio e disegnarsi un futuro oltre la calottina". Chiara di nome e di fatto, atleta di valore e valori che non si ferma alla superficie ma guarda sempre oltre l'...Orizzonte con occhi tersi: la bacheca in casa Tabani è destinata ad arricchirsi ancora.
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