Una scommessa d'amore vinta due volte. Se è vero che le cose più belle nascono per caso, anche nello sport, testimonianza lampante arriva da Valentina Vitiello che ha lasciato il suo indelebile marchio nell'avvincente cavalcata verso la promozione in B2 della Salerno Guiscards, capace di riportare il capoluogo sul palcoscenico nazionale dopo oltre 10 anni. Giunta nella città di San Matteo per coltivare il sogno del compagno cestista Ferdinando Matrone (pivot ingaggiato pochi mesi prima dalla Virtus Arechi), la giocatrice lombarda (foto Pio Peruzzini) trapiantata in Sardegna tra una peripezia e l'altra ha trovato nel club presieduto da Pino D'Andrea il suo eden ideale: "La squadra ormai era fatta, mi sono presentata al campo con l'idea iniziale di allenarmi con la squadra ma è bastato un allenamento per far scattare il reciproco colpo di fulmine sportivo. Con il ds Cristiano Chiappa è bastato un cenno d'intesa e dal tesseramento mi sono ritrovata catapultata titolare alla prima di campionato per l'infortunio del capitano Alessia Corallo. - racconta ai nostri microfoni - E' stata una doppia scelta affettiva che è stata subito ripagata. Dal Lazio ci siamo ritrovati a Salerno per avvicinarci anche alla famiglia di Nando originaria di Scafati. Siamo stati accolti entrambi al meglio, si è subito creato un ambiente familiare. In ormai 20 anni di carriera mai mi era capitato di vivere in maniera così armoniosa rituali di fine allenamento con paste, pizze, fritti...Salerno è una bella città, si mangia bene e davvero non mi posso lamentare".
Un vero e proprio talismano, quinto campionato vinto in carriera: "E' stata una promozione stravoluta e meritata, sono felicissima di aver arricchito la mia bacheca con questo successo con la GLS Salerno Guiscards. Durante la stagione il primo momento chiave è stata la sfida con l'Academy School Volley a Montefusco, sotto 2-1 come mai non era capitato fino ad allora con tante vittorie anche con ampio margine. L'abbiamo ribaltata sul 2-3 e tutte abbiamo preso la consapevolezza definitiva di avere un sestetto fortissimo e che, chiunque entrasse dalla panchina, era in grado di fare anch'essa la differenza. Personalmente mi sono resa conto di poter incidere come mi auspicavo e di poter dare il mio contributo fattivo. Il secondo è stata la Coppa Campania che ci ha indotto a tenere alta la soglia della concentrazione ed arrivare preparate ai play-off. Con la Volley World è stata una serie bellissima non solo dal punto di vista tecnico ma anche umano, partite all'insegna della correttezza e del rispetto tra due squadre di alto livello seppur con caratteristiche differenti. Vincendo la prima a Napoli pensavamo di poter chiuderla prima, invece abbiamo subito in gara 2 la reazione di un team esperto e compatto che ci ha messo in difficoltà. Spalle al muro, in gara 4 abbiamo espresso la miglior Pallavolo legittimando la superiorità nel risultato poi alla bella, in un caldo non indifferente, si sono riproposte le tematiche dei precedenti ko ed alla fine hanno meritato di spuntarla. Per me era la sesta finale ma ognuna è diversa dalle altre, indubbiamente loro hanno saputo sfruttare meglio un certo tipo di esperienza. Con Caivano poi non c'è stata storia, abbiamo dimostrato di che pasta siamo fatte e vinto con autorevolezza".
Una passione ereditata in famiglia: "Che diventassi una sportiva era inciso nelle mie vene. Mio padre ha giocato ad Hockey su Prato anche in Serie A a Lugano. Mia madre giocava così a 10 anni e mezzo, dopo aver provato Nuoto, Danza moderna e finanche calcio, mi sono decisa ad andare in palestra. E fu amore a prima vista. Essendo già alta per l'età mi hanno aggregata subito alle ragazze più grandi, ho imparato le tecniche di base velocemente e da lì, a Castronno, sono arrivate le prime finali provinciali e la felicità per la prima medaglia d'Argento nonostante la sconfitta in finale. Ho potuto sperimentare poco il Volley lombardo e del Nord essendomi trasferita in Sardegna. Sono ripartita da Carloforte, nel cuore dell'Isola di San Pietro, e da lì partecipato al Trofeo delle Regioni ed a quello delle Isole, esperienze molto formative. Il ruolo? Avendo un braccio potente, volendo buttare giù tutto quello che mi trovavo davanti non potevo che scegliere di diventare un opposto. Ho sempre preferito questo ruolo "ignorante", il più bello per una ragazza che si avvicina alla Pallavolo. E questo mio essere "maschiaccio" me lo porto dietro anche col nomignolo che è diventato un marchio di fabbrica: Vito, facendo leva sul diminutivo del mio cognome ed essendoci tante Valentine preferivo farmi chiamare così. E da 13 anni la storia continua".
Tante le esperienze significative nella carriera di Valentina Vitiello, tanti i momenti da cerchiare in rosso nelle storie in evidenza così come i legami costruiti dentro e fuori la palestra: "Indubbiamente prima di Salerno i miei ricordi più belli vanno all'annata di Fasano dove abbiamo scritto una pagina di storie. Imbattute dall'inizio alla fine, uniche in tutta la Regione a non aver mai perso. Abbiamo dato il là alla crescita espansionistica della società che ora è in B1 ed è arrivata a gocarsi l'A2 partecipando anche alla Coppa Italia. E' stata una soddisfazione aver giocato con persone di così alto livello, compagne che hanno fatto anche l'A2. Siamo state perfette in tutto, se ci fossero state altre competizioni avremmo 'ammazzato' chiunque. E poi anche la Puglia è un territorio fantastico. Qui ho avuto il piacere di conoscere Michela Benefico che poi è arrivata fino alla massima serie. E' una delle tantissime compagne che mi ha lasciato il segno: mamma di due bambini, lavorava all'Ilva di Taranto e ogni giorno si sobbarcava un'ora di viaggio, ha fronteggiato infortuni. Mi ha dato davvero tanto, anche nei rari momenti in cui ci siamo scontrate. Mi ha sempre sostenuta, soprattutto ha sempre creduto in me ed ora ci sentiamo anche a distanza. Viaggiando per amore ho conosciuto tante realtà, dall'Umbria alla Campania e sono sempre andata d'accordo con tutte. L'ultima, giusto per citarne una, è Eleonora Sorrentino: siamo diventate come cane e gatto, una ragazza buona, gioiosa, di cuore. Ho ammirato e stimo anche tante avversarie con cui mi sono confrontata, una di queste è sicuramente è Daniela Foniciello della Volley World: gran giocatrice dai trascorsi importati, una leader ma di grande correttezza, un esempio di sacrificio e dedizione capace di prendersi sempre la squadra sulle spalle nei momenti duri. Nel mio piccolo vorrei essere anche io un esempio, umano prima che tecnico, nei confronti delle più piccole usando il bastone e la carota. Alla fine, ogni anno, prima mi danno della pesante poi mi ringraziano dandomi ragione e piangono quando vado via".
Agli impegni pallavolistici, la numero 19 delle foxes ha abbinato quelli accademici: "Avevo deciso inizialmente di fare la professionista e dedicarmi solo alla Pallavolo. A 16 anni viaggiavo, a 19 ho lasciato la famiglia e fatto la prima avventura da under in B1 all'Alfieri Cagliari. Poi tra ernie del disco, un tumore benigno al piede mi sono giocoforza concentrata sullo sport ma anche sullo studio. Era necessario trovare una quadra, bisogna sempre adattarsi e superare limiti ragion per cui anche nei mesi di sosta non mi sono mai fermata. Ho studiato Scienze Motorie e continuato la mia carriera in contesti di Serie C a vincere ed ora non mi pongo limiti, ho ancora fame di successi. Lavorativamente parlando è chiaro che spostandomi molto non tutti danno fiducia ad una persona che rimane 10 mesi in una città ma non sono mai mancate occasioni da allenatrice delle giovanili o responsabile di progetti scolastici. In un modo o nell'altra mi adatto al mondo sportivo della circostanza anche professionalmente".
Lo sguardo volge poi al presente e futuro prossimo: "Sogno di non smettere, mi piace dove mi trovo ora e vorrei rimanere in questa famiglia e poter disputare la B2. Dispiace vincere e poi non poter rimanere e giocarsi le chance in quella categoria. Alla Guiscards ho trovato davvero un gruppo eccezionale in ogni sua componente, dirigenziale e tecnica. Le compagne purtroppo cambieranno come capita sempre ma quest'ossatura resterà per sempre. Ringrazio il club per aver creduto in me e per aver a loro volta deciso di accogliere la mia richiesta, alla fine ringraziandomi per essermi avvicinata a questa realtà. Siamo in fase di sviluppo e di programmazione, a prescindere dalle prossime annate vorrei rimanere a lavorare in questo ambito ed essere legata alla Pallavolo. La dedica, senza presunzione, la voglio fare in primis a me stessa. - conclude - Quello che ho sognato di raggiungere me lo sono costruita, con regole di vita che porto avanti dall'educazione e mentalità impartita dalla mia famiglia: ogni impegno preso va portato a termine con serietà, costanza e determinazione, imponendosi regole di vita anche rigide. Ovviamente non posso non dedicarla anche alla mia famiglia, appunto, ed al mio compagno che è parte integrante dei miei sacrifici e viceversa fa per me quello che io faccio per lui". Una carica di energia inesauribile, un'armonia di coppia che trasmette il senso di vero amore, un esempio di passione senza confini che merita di continuare a lasciare il timbro del talismano. Valentina Vitiello continua a spiccare il suo volo sull'Air Nando, Salerno sarebbe ben felice di adottarli di nuovo.
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