Inizia con una tormentata conferenza stampa che ha visto anche l'intervento delle forze dell'ordine per un accenno di rissa in sala stampa, la stagione 2024/25 della Salernitana. Da remoto si collega con il ventre dello stadio "Arechi" il presidente Danilo Iervolino: "Dicono che debba metterci la faccia, ultimamente ho fatto interviste con quotidiani nazionali e in Serie B nessun presidente ha avuto una tale esposizione. Mi sono sottratto e lo farò ancora a farlo nei quotidiani locali, perché la strumentalizzazione finalizzata a altro fa si che la veda priva di significato, non devo per forza vivere sotto i riflettori come il Grande Fratello. - le parole riprese da SalernitanaNews - Abbiamo ritardato la scelta del d.s.? Non direi, volevamo scegliere il migliore. Petrachi è un uomo di calcio, ha aggiunto risultati importanti. Ama Salerno, vuole stare con noi e ci tiene a questa compagine, c’è stata subito una chimica particolare. Abbiamo individuato il mister Martusciello, la questione con Sottil è derivata esclusivamente da alcune incomprensioni che non ci eravamo scambiati. Lui è un grande professionista e ha apertura e comprensione, era giusto non partire perché già l’anno scorso eravamo partiti male. Sulla cessione? Per il bene della Salernitana se troverò un investitore che possa essere più bravo di me, la prenderò sempre seriamente in considerazione e cercherò di dare continuità a questo progetto e di poterlo fare magari riducendo le mie quote societarie. Prima dell’inizio del campionato darò le mie dimissioni da presidente e nominerò un uomo presidente. C’è bisogno di una figura più assidua e una concentrazione totalizzante, che io non riesco a dare. Il sit-in contro la proprietà? Nella vita si apprende sempre del nuovo, non riesco a capirlo. Non so cosa diranno i tifosi e cosa faranno, è lecito contestare la società, ma il mio appello è al contrario. Stringiamoci e corriamo verso la stessa direzione, girando il sit-in in una manifestazione di aggregazione che possa avvicinarci di nuovo. Riguardo alla rosa, oggi è importante e se dovranno andare via calciatori li rimpiazzeremo con altri di categoria. Ho preso la società, è mia e ha passivi, dò garanzie. Non l’ho fatta fallire e siamo stati tre anni in Serie A ottenendo bei risultati sportivi. Oggi nessuna squadra di B ha una rosa importante come la nostra, questo è un progetto che vedrà la Salernitana competitiva già quest’anno con l’ambizione di risalire in Serie A entro tre anni. Quando ci sono trattative aziendali si firmano NDAs e faccio fatica a dire che non posso rispondere, le motivazioni le sappiamo noi. Ho fatto tutto con il cuore per la Salernitana, minacce e offese sono state ingenerose. Se qualcuno riesce a fare un progetto migliore del mio ben venga, non ho comprato la Salernitana per speculare anzi ci perderò, se non sento fiducia nei miei confronti. Questo non vuol dire che non attrezzerò una buona squadra, sono cambiate tante cose ovvie ma sono saldo in sella. Mi prendo gli impegni e li continuo".
Ad introdurlo Maurizio Milan, ad del club granata: "Il pomeriggio di oggi è importante, dopo alcune settimane di lavoro è venuto il momento di fare chiarezza rispetto a tante notizie e commenti. La squadra andrà in ritiro la settimana prossima, semplicemente abbiamo prenotato la struttura dell’Acqua Montis mesi fa, non sapevo chi sarebbe stato il nuovo allenatore, che arriverà fra poco. Ho prenotato la struttura a campionato in corso dal 7 luglio. Faremo amichevoli e anche il Trofeo Iervolino, nel fine settimana ci sarà il GOS e la settimana prossima partirà la campagna abbonamenti sia a livello di pricing che claim. La squadra ha lo staff medico, fatto da otto sanitari. Uno di questi ha deciso di prendere altre strade. Abbiamo il centro diagnostico Check-Up ci accompagnerà anche per le visite della settimana prossima. Io e Petrachi abbiamo guardato con attenzione la rosa, abbiamo individuato un tecnico che poi non ha finalizzato con noi il contratto in essere. La visione di Sottil era un po’ distonica con quello che avevamo chiesto. Oggi avremo un nuovo mister, abbiamo lasciato autonomia a Gianluca Petrachi di scegliere la figura di Martusciello. È un nome che avevamo vagliato fin dall’inizio. Non ci sarà ridimensionamento del club: il presidente Iervolino ha investito di tasca sua ad oggi 98 milioni di euro, garantendo la Serie A per tre anni ed oggi Petrachi ha in mano un parco giocatori importante su cui intervenire. Mi stupisce quando sento parole di ridimensionamento, semplicemente siamo in Serie B e quindi c’è un dimensionamento diverso data la categoria. Il club, il sottoscritto e il presidente hanno avuto rispetto della città. La parola rispetto è un elemento forte, non sono convinto che si debba utilizzare nei tre anni di gestione del club, abbiamo sbagliato e pagato le conseguenze. Ci siamo anteposti a voi per ammettere i nostri errori, abbiamo chiesto all’amministrazione un rapporto dialetto. Alle 18.30 sarò a Palazzo di città per incontrare Vincenzo Napoli, le istituzioni sono state presenti anche in questa fase. Danilo Iervolino non è qui fisicamente, abbiamo un impegno a Roma come rivista Forbes, però ho chiesto a lui di essere presente in collegamento".
La parola passa poi al ds Gianluca Petrachi: "Mi aspettavo una conferenza stampa molto calda e suggestiva. A Torino il giorno della mia presentazione fu messa una bomba carta, sono vaccinato. Ringrazio ciò la gente di Salerno che mi sta dimostrando consenso, mi inorgoglisce. Ho entusiasmo, conosco la piazza e sa che si viene da un’amarissima retrocessione. Quando mi hanno chiamato ho detto che mi sarebbe piaciuto arrivare prima per aiutare la squadra a salvarsi perché era nelle sue corde. Seguo la Salernitana da tempo, al di là della categoria ho pensato a quello che Salerno poteva darmi per rilanciarmi. Entusiasmo ed empatia di lasciarmi lavorare. Ce la metterò tutta, farò di tutto per dare soddisfazioni a questa piazza che ha subito un’annata brutta e retrocedere così è disarmante. Il pubblico è rimasto civile, magari ci si aspettava chissà quale situazione, in realtà la tifoseria è retrocessa dignitosamente portando tanta gente in trasferta. È una piazza che ha imparato dai propri errori. Oggi è l’anno zero, bisogna provare a ripartire tutti insieme e vi invito a essere uniti. Ci sono difficoltà importanti, la squadra dovrà essere costruita, non c’è grande voglia nei calciatori di rimanere qui, molti vogliono andare in A. Chi vuole andare via deve farsi da parte ho detto ai calciatori ad uno ad uno. Chi viene deve avere la voglia di fare bene, cercare di onorare la maglia e di portarla sudata per tutta la partita. Siamo partiti in un ritardo eccessivo, nel calcio ci sono tempi e situazioni. La società si è trovata in un punto in cui c’era un gruppo che si stata avvicinando per acquistare, questo ha rallentato le cose e ha creato disagio anche a me. La società mi ha permesso di scegliere con la mia testa e di operare con le risorse sul mercato, in base a ciò che venderemo riusciremo a fare, con la retrocessione la società deve contenere i costi e fare un progetto sostenibile. Ho trovato un presidente deluso, le contestazioni civili sono arrivate e l’hanno ferito non essendo uomo di calcio. Anche il dottor Milan era neofita del calcio e tante dinamiche non le si conosce, hanno ammesso di aver fatto degli errori. È inutile stare qui a rinfacciare, bisogna ripartire. Le risorse sono diverse rispetto a qualche anno fa quando avrei voluto essere diesse granata, non si possono spendere più denari di prima e su questo sto cercando di lavorare apportando idee. Quando ci sono pochi denari le idee contano. Bisogna avere la pazienza di aspettare la ricostruzione di qualcosa su cui oggi c’è pochissimo, cercando di riportare la Salernitana sul palcoscenico che merita".
Il dirigente ex Roma e Torino continua: "C’è da ricostruire un gruppo, bisogna verificare guardando negli occhi i calciatori per capire chi vuole rimanere e chi no. C’è un progetto di sostenibilità, noi dovremo cercare di fare un mercato furbo. I nomi di Coda, Vandeputte ecc. sono stati attenzionati effettivamente, ma bisogna prima fare operazioni in uscita e poi si può acquistare. Chiedo solo pazienza, in una settimana non potrò portare dieci calciatori nuovi. Devo trovare il giusto equilibrio, qualche calciatore giovane e qualcuno di esperienza. Bisogna pescare qualche calciatore di Serie C, che abbia fame perché la sostenibilità deriva da questo. Non si possono aspettare i fuochi, ad oggi non è possibile. Devo fare un’operazione di bonifica, non riconfermerei nessuno. Ho chiamato Gaetano Fontana e poi mister Martusciello, a parte la parentesi Sottil. Io ho voglia di rivalsa incredibile, da quattro anni sono fermo. Fontana e Martusciello lavorano bene con i giovani, Fontana si era reso disponibile ma aveva dato la parola al Latina per il rinnovo del contratto. Successivamente ho risentito Martusciello che avevo già precedentemente sondato: mi ha detto di essere pronto a calarsi nell’avventura e di sentirsi di sposare la causa. Lui ha fame e ambizione, vive di calcio e vuole fare da solo dopo aver appreso tante nozioni con Sarri. Avremo una squadra cortissima, mi piace la sua linea a quattro. Togliamo questo 3-5-2. Con la difesa cambiata un 4-2-3-1 che sarà il modulo, ripartiremo di gran carriera. Chiedo pazienza, aspettateci perché stiamo iniziando a lavorare a manetta. Il timing c’è entro cui dare ossature, stavo lavorando sul 3-5-2, abbiamo deciso di fare un cambio di rotta, alcuni giocatori possono essere utilizzati in quel modulo, altri escono di scena, magari ci sarà qualcuno della rosa che sarà ben lieto di lavorare in un nuovo gruppo, mi auguro di lavorare con facce incazzose con voglia di rivalsa, devi avere fuoco che c’è dentro, alcuni son ostati chiari, se non c’è possibilità di andare via, chi rimane deve rimanere col coltello tra i denti, convoco tutti, non metto nessuno fuori rosa, sono contrario, anche chi ha avuto incomprensioni può avere possibilità di riqualificarsi e di rifarsi, dobbiamo ripartire da zero ed essere seri".
Ed ancora: "Non sono qui a fare l’avvocato, non devo difendere il presidente che non ha una competenza. Quando dice che la squadra è forte lo dice perchè ci sono giocatori forti, se pensiamo a Dia, Bonazzoli, Maggiore, Pirola, tutti giocatori che meritano la Serie A. Un presidente può pensare che vincono facile con la sigaretta in bocca in B. Ho detto al presidente che non è totalmente così, un giocatore che non resta volentieri è un danno per la società e il gruppo, il presidente dice che sta al ds e al mister dare le giuste motivazioni. A volte ci sono giocatori che non vogliono sentire. Magari rimanessero Bonazzoli e Dia se hanno voglia ma dobbiamo anche capire con chi dobbiamo fare squadra. Appeal ancora forte della Salernitana? Ho chiamato almeno 10-12 giocatori, nel calcio la mia credibilità c’è, la piazza di Salerno è ancora ambita e la mia speranza è che il presidente possa innamorarsi di nuovo di questa piazza e rimanga accanto a noi perché le risorse che può dare sono tantissime. Spero di fargli ritornare entusiasmo e voglia e mi aiuti a fare una squadra che sia ancora più forte di quella che è nelle prospettive. Per il centro sportivo ci stiamo adoperando per starci dentro, rimanerci e lavorare nel migliore dei modi. Lì si crea il rapporto familiare tra calciatori, si sta più lì che con le loro famiglie. Ho investito Milan di questo impegno di riuscire a sistemare la situazione nel più breve tempo. Anche se ho visto il Mary Rosy e ho parlato per farci stare a lavorare. Fazio? L’ho chiamato e gli ho detto che della vecchia squadra vorrei eliminare il più possibile, purtroppo anche lui è reduce da una retrocessione, la gente che retrocede sta male, al primo passaggio sbagliato il pubblico lo fischia e succede una tragedia. Preferisco cambiare il più possibile, non c’entra la qualità. Chi rimane deve essere consapevole di dover sopportare critiche. Candreva? Anche lui è giusto che faccia la propria strada, anche per lui retrocedere penso sia stato un trauma, lo accompagneremo in questa uscita, nonostante sia un gran calciatore si porta dietro anche un gran portafoglio e questo devo considerarlo. È stato uno degli ultimi a mollare, voglio dare una ventata di freschezza però per scelta strategica mia. Come calciatore sono retrocesso, so cosa significa. La penale? I soldi mi servono per gli incentivi all’esodo, un piccolo portafoglio per quello. Naturalmente devono essere casi sporadici. Legowski è un buon giocatore, si è fatto trascinare poverino e ha preso schiaffi da tutte le parti, per noi è un elemento che nel suo calcio ci può stare ma magari arriva con la faccia triste e se non vuole rimanere bisogna ragionare. Con alcuni giocatori per questioni di lingua non si riesce a comunicare. Aspetto di parlare a voce con tutti".
Petrachi parla poi dello scouting con riflessi sui vivai: "Credo moltissimo in questo, è la mia linfa, attingo totalmente dal mio scouting che fa delle scremature, scelgo e poi vado a vedere live i giocatori. Questa è stata la mia arma vincente. Di tasca mia, essendo stato fermo, ho continuato a pagare tre scout, non li ho abbandonati, mi sono mantenuto vivo, aggiornato, non potrei sopravvivere senza lo scout. Io devo andare a cercarmi terzini bassi, non quinti, gente che sia predisposta a saper fare le diagonali difensive su cui il mister lavora in modo maniacale. La Salernitana mi ha fatto prendere due collaboratori fidati, siamo in B. Alla Roma ne avevo 6. Mi sono preso quelli che reputavo più pronti e che avessero i miei stessi occhi. Continueremo a muoverci, mio nipote sarà qui con me ma anche lui andrà a girare quando il campionato inizierà. Seconda fase del ritiro? La società ci ha dato disponibilità, vorremmo rispostarci, andare in un luogo meno afoso e fare altri dieci giorni, capiamo come per continuare a lavorare bene. Il mister desidera che si facessero altri dieci giorni. Sono un ambizioso, non so perdere nemmeno a ping pong. Il premio che ho messo al mister matura ai playoff e alla vittoria del campionato, oggi non è giusto fare proclami perché siamo all’anno zero e dobbiamo ricostruire. Dalla gente di Salerno alla prima partita mi aspetto comprensione, il tifoso sa la difficoltà in cui è la Salernitana. La gente ha già capito. Faccio calcio da 40 anni, ho girato poco la città ma le poche volte che sono uscito tanta gente mi ha emozionato e chiesto che non mi dimettessi".
Contestualmente viene presentato il neo tecnico Giovanni Martusciello: "Ho cavalcato questa situazione a mio avviso straordinaria per il valore di questa squadra. La piazza parla da sola, non devo fare alcun inno al seguitemi, l’unica cosa che posso dire è che lavorerò affinché la Salernitana possa divertire la gente facendo risultati. Sono maledettamente orgoglioso di essere qui a Salerno. Si cresce tutti, quell’esperienza di Empoli mi ha fatto crescere, non devo commetter quegli errori dati dall’inesperienza, ero pronto, ero in una piazza dove sono nato calcisticamente, era una squadra particolare e non sono riuscito a mantenere la categoria all’ultima giornata, in questi 4-5 anni ho imparato che non conta solo l’aspetto tecnico tattico, c’è anche una gestione della comunicazione, alcuni errori li ho commessi, non mi vergogno a dirlo, anche nella gestione ordinaria dei giocatori. Il direttore sicuramente mi darà una mano a non commettere errori, siamo tutti sulla stessa barca, ho bisogno di aiuto, do aiuto tramite le conoscenze che ho imparato. Ho guadagnato autostima e capacità di dire 'io lo faccio'. Questa piazza è meravigliosa ma delicata. Ringrazio il presidente e mi metto in gioco in un qualcosa in cui siamo tutti complici. Mi auguro che si sia intrapreso il percorso giusto. Ho sentito Sasà Russo stanotte e stamattina presto. Era felice del mio approdo qui. Non sono preoccupato, non voglio sembrare presuntuoso, se perdo tempo a preoccuparmi di ciò che può accadere… mi perdo. Sono nelle braccia di Petrachi. La voglia è maggiore della preoccupazione. Il 7 c’è il raduno, 8 e 9 le visite mediche e partiamo il 9 per il ritiro".
Il trainer isolano ha poi aggiunto: "Giocare all’"Arechi" è pesante, se aggiungiamo l’obbligo di vincere diventa complicato. Mettere dei paletti è sbagliato. Non ci conviene, faremo tutto per vincere quante più partite è possibile e portare tanta gente allo stadio, per fare in modo che l’amore sia ricompensato. Siamo in uno stato embrionale e mettere quel mattoncino in più ogni giorno per affrontare la montagna del campo di gioco e renderla discesa. Tra Serie A e B c’è tanta differenza ma il calcio resta quello, la squadra deve avere conoscenza di cosa fare in campo, del dinamismo superiore rispetto alla serie A, dell’avversario. Scegliere giocatori prevalentemente fisici non penso sia giusto. Chi sa giocare a calcio, lo sa fare soprattutto nel casino. Nel centrocampo attuale, che è il reparto che sposta la condizione di palleggio, se si riesce a trattenerli motivati in B si parte da qualcosa di importante ma dipende dalle motivazioni che fanno la differenza in ogni categoria. Con la Lazio abbiamo perso qui, eravamo più forti ma evidentemente la Salernitana quel giorno aveva più motivazioni. C’è bisogno di instaurare personalità di palleggio e del fare la partita. Il pubblico spinge e se spinge bisogna reggere l’urto. Non lo si fa mandando a quel paese ma con la consapevolezza di saper palleggiare. I giocatori fermi non giocano a calcio, possono fare scacchi. Devono pedalare".
Intermezzo conclusivo per Milan: "Non è un misero che abbiamo iniziato da subito ad ascoltare chi ha interesse a entrare in questo mondo, non siamo i primi e non saremo gli ultimi. Abbiamo iniziato un percorso con un interlocutore in particolar modo. Quando c’è un’attività del genere non si chiude in poche settimane ma in tanti mesi, non abbiamo passato due mesi inutilmente ma guardato con estrema attenzione ciò che avevamo in casa, abbiamo deciso di interrompere questo percorso con tranquillità. Prima di farlo, c’è stato un cda in cui Iervolino ha versato 15 milioni. Non cambiano le nostre prospettive perché il fondo non è entrato. La controparte era stata informata, Petrachi ha fatto una chiacchierata con loro. Non sono stati loro a sceglierli".
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