Si è prorpio successo: hanno sparato all'ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha avuto la vita salva per un soffio. In particolare, (a sua detta) si sarebbe solamente ferito alla "parte superiore dell'orecchio destro", il quale ha causato la fuoriuscita di sangue che si nota nelle foto. Ma facciamo un passo indietro:
Donald Trump, attuale candidato per il partito repubblicano, si trovava in un comizio elettorale in Pennsylvania, nella città Butler. Durante il discorso la folla ha udito per tre volte un rumore assordante per poi vedere l'ex-presidente toccarsi il lato destro del cranio. Subito i Servizi Segreti (organo delegato alla sicurezza dell'attuale e degli ex-presidenti) si sono fiondati su Trump per fare lui da scudo con i loro corpi, come in una scena di un film di Tom Cruise. Dopo poco si sentono altri colpi venir esplosi e i servizi segreti aiutano il candidato a rialzarsi. Tutti notano il corpo dell'attentatore inerme su un tetto con in mano un fucile, dopo che i Servizi Segreti lo hanno "neutralizato". Rialzandosi, Trump alza il pugno, rincuorando la folla preoccupata per la sua salute, pur sanguinando molto dall'orecchio destro; il tutto mentre i Servizi Segreti lo trasportano all'ospedale più vicino per poter svolgere degli accertamenti. Per adesso la storia sembrerebbe chiudersi qui, visto che il candidato sta apparentemente bene, l'attentatore e stato fermato, e i civili coinvolti sono pochi e sotto cure (pagate da loro). Un solo morto, anche lui civile. Ma è davvero così?
Non si conoscono ancora i dettagli sulla vita privata dell'attentatore, se non che egli si chiami Thomas Matthew Crooks e, sebbe sia registrato come un elettore repubblicano, che egli odiasse profondamente la piega ultra-conservatrice che il partito aveva preso. Sebbene il suo attentato sia indubbiamente un atto sbagliato, a tratti terroristico, ci descrive una crisi profondissima all'interno del sistema statunitense. Il paese delle libertà sta facendo sempre di più uscir fuori la mancanza della libertà politica concessa ai cittadini. In America esistono solamente due partiti (Repubblicano e Democratico) che stanno sempre di più avvicinandosi, senza creare un'alternativa seria. I cittadini più radicali e più in difficoltà si accorgono di come il loro stato sia in realtà una plutocrazia, più che una democrazia, quando si ha da scegliere fra un candidato con seri problemi con la legge ed uno che è troppo impegnato a lottare con l'età. Gli americani tendono a chiedersi sempre più spesso che fare, tant'è che anche gli oppositori del leader repubbliano si dividono in chi non trova un'alternativa e si arrende e chi, invece, vuole agire, talvolta (come in questo caso) con metodi sbagliati.
Una delle prime personalità ad esprimersi in merito all'accaduto è stato il presidene Biden, il quale ha affermato che "Non c'è posto pe questo tipo di violenza in America". Ad affiancare il Presidente anche Xi, dalla Cina, e Giorgia Meloni con Tajani, dal Bel Paese, si sono impegati ad esprimere solidarietà. Naturalmente anche lo stesso Trump, pochi minuti fa, ha deciso di esprimersi con un semplice quanto incisivo "non mi arrenderò mai". Questo evento segnerà naturalmente il corso delle future elezioni presidenziali, ma c'è da scoprire se sarà a favore di Trump (che ha dimostrato di essere intrepido, di essere la vittima di una società che si rifiuta di accettarlo...) oppure no.
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