La nuova stagione calcistica è ormai alle porte. I sodalizi di Eccellenza e Promozione stanno approntando ogni minimo particolare per non farsi trovare impreparati ai nastri di partenza. Abbiamo incontrato l'allenatore Antonio Cuccurullo, grande protagonista del doppio salto dalla Prima Categoria all'Eccellenza della Pro Sangiorgese e fermo ai box da metà Novembre. Il tecnico metelliano, seppur giovane, ha già un passato importante da mister dopo aver appeso gli scarpini al chiodo con tanti successi in bacheca. Ai nostri microfoni traccia un bilancio della sua prima parte di carriera in questa nuova veste e si focalizza sugli step futuri da affrontare: "Nonostante la mia esperienza, al momento, sia legata soltanto alla Pro Sangiorgese, posso ritenermi più che soddisfatto per i risultati raggiunti sul campo e per quello che concerne la mia crescita professionale. Ho avuto la fortuna e l'onore di collaborare con persone qualificate e competenti, una su tutte il direttore sportivo Gerardo Spinelli, che mi ha messo sempre in condizione di perseguire i vari obiettivi stagionali prefissati con budget anche più limitati rispetto ai competitors. Abbiamo fatto crescere molti giovani sin dal primo anno e questo è un grandissimo motivo d'orgoglio. Si può e si deve migliorare sempre, anche nella gestione di problematiche che si presentano settimanalmente. L'unico rimpianto è che avrei potuto continuare il mio percorso con altre casacche, ma ho preferito dare seguito ad un progetto iniziato nel 2018, che mi ha regalato non poche gioie".
In che direzione pensa che si stia muovendo il calcio dilettantistico in relazione al passato? "Credo che ci siano delle linee guida che personalmente non apprezzo tanto e mi riferisco soprattutto a squadre di Eccellenza e Serie D. Ci sono molte piazze che desiderano vincere subito, nell'immediato, affidandosi a tecnici e giocatori esperti, senza investire sui giovani. C'è paura di sbagliare. Io, invece, sono dell'idea che sia più facile fare passi falsi con i grandi che con i ragazzi. Quest'anno ho fatto giocare molti più under rispetto al limite minimo, semplicemente perchè rispondevano meglio al lavoro che gli assegnavo. D'altronde ho fatto bene e vinto sopratutto basandomi sulla loro crescita, nonostante nei vari gironi ci fossero squadre più accreditate. Rispetto al passato il livello tecnico si è abbassato di parecchio a favore di un'eccessiva atleticità. Ci sono incontri più intensi da questo punto di vista, con squadre corte e molta intensità, ma con poco spettacolo".
Come e in che tipo di società vorrebbe lavorare in futuro? "Vorrei lavorare in una società ambiziosa, con un progetto serio e con un settore giovanile forte alle spalle. L'ideale sarebbe quello di poter creare un mix di gioventù ed esperienza, in modo da poter fare bene senza precludere quello che più mi preme in assoluto, come detto prima, la maturazione di quelli che saranno i calciatori del domani". Quale secondo lei il motivo per cui, ad oggi, non è stato ancora contattato per nuovi incarichi? "Bisognerebbe chiederlo ai presidenti e alle società. Dall'esonero di Novembre non pensavo di restare fermo così tanto tempo. Insieme al direttore sportivo Spinelli e a Massimo Falcone, altra persona altamente competente del mio team, abbiamo ottenuto risultati molto importanti e sinceramente non ce ne diamo una spiegazione. Ci sono colleghi che sono soliti andare sui campi per proporsi oppure per criticare ciò che vedono e questa, per fortuna, non è una mia consuetidine. Sono anche poco social, quindi mi ritengo fuori da tutte queste dinamiche. In queste categorie, cosa risaputa, alcuni allenatori si fanno addirittura portavoce di sponsorizzazioni. - conclude - Io ho voglia di ricominciare a lavorare senza compromessi, mettendomi alla prova anche più di prima. Il tempo sarà il miglior giudice".
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