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di Massimiliano Catapano

Il costo di 50 euro per un viaggio in taxi dalla stazione ferroviaria di Salerno o da Piazza della Concordia all’aeroporto Costa d’Amalfi, situato tra Pontecagnano e Bellizzi, ha scatenato un’ondata di proteste tra i cittadini. La tariffa, ritenuta eccessiva per una distanza di circa dieci chilometri, è stata oggetto di discussione anche a livello amministrativo. Un passeggero ha presentato una ricevuta al sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, manifestando il proprio disappunto per il prezzo esorbitante del tragitto. Molti utenti dell’aeroporto di Salerno, ufficialmente operativo dall’11 luglio, considerano paradossale dover spendere più per il taxi che per il volo stesso. Tuttavia, la tariffa non è frutto di un’improvvisazione, ma è il risultato di un protocollo d’intesa che uniforma i prezzi tra i tre comuni che servono l’aeroporto.

Il sindaco Napoli ha dichiarato l'intenzione di portare la questione all'attenzione delle autorità sovracomunali, cercando un dialogo con il presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri. Il problema, noto da tempo, è aggravato dal numero limitato di licenze taxi disponibili e dall’assenza di corse della metropolitana, il cui completamento è ancora in corso. Nel frattempo, il sindaco Napoli ha invitato i cittadini a considerare l'uso del servizio navetta, una soluzione più economica per raggiungere l’aeroporto. Tuttavia, molti vedono questa opzione come una pezza temporanea a un problema più grande e strutturale.

In un contesto in cui si parla sempre più di mobilità sostenibile e accessibile, il costo del taxi per l’aeroporto di Salerno appare come un’ulteriore dimostrazione delle difficoltà che i cittadini devono affrontare quotidianamente. È evidente che si tratta di una questione che richiede un intervento rapido ed efficace, per garantire tariffe più giuste e accessibili, evitando che a pagarne il prezzo siano sempre i soliti: i cittadini.