Un ruolino di marcia che è valsa la miglior media punti tra tutti i campionati giovanili nazionali, una torta gustosissima in cui è mancata davvero solo la ciliegina sopra. Si è conclusa con la medaglia d'Argento conquistata a Castelfiorentino nella finalissima Scudetto Juniores con l'Alcione Milano una stagione da record per la Cavese che avrebbe meritato il tricolore ma resterà consapevole di aver scritto una pagina della sua storia e di quella del calcio giovanile territoriale ma non solo. Capitano della formazione blufoncè che ha inanellato in regular season 19 vittorie ed 1 pareggio con 93 goal fatti ed appena 15 subiti è Mario Barone, numero 10 sulla schiena e pennello tra i piedi a dipingere calcio. 26 le reti per il classe 2006 napoletano nella prima fase del torneo, quantità industriale di assist e miglior coppia goal d'Italia formata con Leonardo Rusciano (50 centri in due). Barone rappresenta l'esempio di un ragazzo educato, capace di onorare la fascia portata al braccio, con qualità tecniche indiscutibili abbinate ad altrettanta intelligenza tattica.
Una passione partita da lontano, sugli spalti con mamma Salvina a seguire le gesta di papà Sergio, trascorsi importanti calcistici per lui che ora continua a fare la differenza con il Marianella in Promozione. Poi i primi calci con la Materdei della famiglia Pirozzi per passare poi alla plurititolata Real Casarea dei Tanucci. Da qui l'inizio dell'avventura a Cava de' Tirreni che ha avuto una continua espansione soprattutto negli ultimi due anni sotto la guida di mister Iannini che lo ha trasformato da classica mezz'ala a trequartista libero di inventare. E dove ha stretto legami che vanno oltre il calcio, uno dei tanti con l'esterno Giovanni Sirico. "Lavorare con il mister - ha ribadito spesso Mario nel corso della stagione - è stato molto importante per me. Grazie ai suoi insegnamenti non solo sul campo ma anche fuori dal rettangolo di gioco mi ha permesso di crescere molto, per me è come un secondo papà perchè anche nei momenti più bui per me c'è sempre stato".
Una squadra quella metelliana che ha dimostrato tutto il proprio valore ai play-off cui è arrivata da imbattuta e qualificata direttamente agli Ottavi, riuscendo a superare ostacoli insidiosi come Paganese e Barletta prima di arrivare alle Semifinali con il Cynthialbalonga. L'andata si gioca al "Lamberti", per la prima volta in stagione gli aquilotti vengono sconfitti. Il giorno dopo si torna sul campo per preparare la trasferta in terra laziale di due giorni dopo. Barone carica i suoi: "Dall'inizio del nostro percorso siamo sempre stati consapevoli delle nostre potenzialità e capacità, convinti che saremo arrivati a giocarci la finale. Siamo un gruppo forte ed unito, non possiamo fermarci ad un passo dall'obiettivo dopo i sacrifici fatti durante l'anno anche se affrontiamo una squadra molto forte". Detto, fatto. Con una grande prestazione la Cavese supera 0-4 la compagine castellana e si conquista la finale con i lombardi. Poi lo sfortunato esito finale che non pregiudica un percorso da sogno.
Durante il campionato tante sono state le finestre che hanno visto protagonisti i tesserati blufoncè con le varie rappresentative. Barone ne è stato precursore avendo difeso i colori della Campania con la selezione Under 17 nella stagione 2023/24 e quelli della Nazionale di categoria LND alla Lazio Cup ed altre amichevoli di prestigio: "Le esperienze che ho fatto con la rappresentative sono state bellissime. - ricordava il 10 dopo le kermesse in Piemonte ed a Fiuggi - Ho potuto conoscere amici nuovi così come tecnici, sono stati momenti anche questi di grossa crescita avendo potuto affrontare squadre professionistiche, tra le tante in particolare l'Atletico Madrid". Una crescita che lo ha visto anche assaggiare l'aria della prima squadra tra Coppa Italia e campionato arrivando a festeggiare la promozione in C nella magica serata del "Lamberti". Nel corso delle presentazioni sui canali social del settore giovanile metelliano, Mario non ha mai nascosto i suoi obiettivi e sogni: "Arrivare tra i professionisti, dare il massimo per calcare i campi della Serie A ed, il desiderio più grande, vestire la maglia azzurra della Nazionale ai Mondiali da giocare per vincere". Il tempo è dalla sua parte, del resto un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso.
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