La Feralpisalò è la squadra nata dalla fusione tra due paesi. È la società che in semifinale per la promozione in Serie B, nella gara di ritorno e in concomitanza con l’anniversario della strage di Capaci, si presenta con la maglia commemorativa a Palermo. Lo fa durante il riscaldamento, per ricordare Falcone e Borsellino. Applausi dei 34.800 spettatori presenti, 6 della Feralpisalò. È il 2022. L’anno successivo, quello del 2023, per dare anche un seguito all’iniziativa della stagione precedente, nasce il claim "CapaciDi", che diventa anche un progetto di legalità all’interno di tutte le scuole. Diventa anche un libro scritto insieme ai ragazzi del liceo. Il calcio, a questo punto, è lo sfondo: "Non può fermarsi soltanto ai 90'", dice Matteo Oxilia, responsabile comunicazione del club.
Giuseppe Pasini, presidente, ha trasferito al calcio i valori dell’etica, del territorio, della sportività e della correttezza che sono propri della sua azienda, il gruppo Feralpi. Ospite di Giffoni Sport, durante l’appuntamento con i ragazzi che lo hanno accolto nella sala conferenze dell’Antica Ramiera, il patron ha raccontato la propria storia di sport. "Siamo una società giovane e piccola, che però in 14 anni ha fatto la scalata dalla Serie D alla B. Siamo stati retrocessi, ma abbiamo lottato. Noi siamo pronti a ripartire per cercare al più presto di ritornare nella categoria che secondo noi ci spetta per i meriti e per quello che abbiamo fatto in tanti anni. Abbiamo anche una squadra composta da 35 ragazzi con disabilità cognitiva. Non l’abbiamo chiamata 'squadra per disabili' ma “senza di me che gioco è. Inoltre il nostro settore giovanile è composto da 400 ragazzi".
Il nome della società è atipico per il calcio: il nome di un’azienda inserito all’interno del nome della società. "Un’anomalia per il calcio - dice Pasini - una cosa mutuata dalla Pallavolo e dal Basket". All’interno dello stadio c’è uno spazio per i bambini. Una famiglia nella famiglia lavora con la società. "C’è anche una mascotte che si chiama Leo, un cane che doveva essere abbattuto. Lo abbiamo preso noi per sensibilizzare non solo l’opinione pubblica ma anche il mondo del calcio - grande vettore e veicolo - alla protezione e difesa degli animale. All’inizio non volevano neppure che partecipasse, ma noi ce ne siamo un po’ infischiati e siamo andati avanti. Da giovane non ero un appassionato di calcio ma praticavo sci. Il calcio era la partitella con gli amici. A 22 morì mio padre. C’era la squadra del paese, la Feralpi Nonato e ho cominciato a vedere partite. Abbiamo fatto una fusione tra due paesi". Ecco l’illusione della distanza, il tema della 54esima edizione di Giffoni. A guardar bene, anche in questo caso la distanza è abbattuta. "Contro i campanilismi", chiosa patron Pasini.
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.