Giffoni rompe gli argini. Li mette in una centrifuga che dal rosso deciso e lineare, spacca le sfumature e le colora di un rosa che dà gli dà mille e altri colori. Sono le storie dei giffoner a confronto con quella di Andrea Spezzacatena, mischiata alla forza d’animo di mamma Teresa Manes, delle lacrime e dell’emozione di Claudia Pandolfi, Samuele Carrino, Sara Ciocca e di uno sceneggiatore dal cuore che tocca mille altri cuori, Roberto Proia. Al #Gff54 il vortice di emozioni entrano in una lavatrice che fa esclamare "Questo è Giffoni" all’ideatore e fondatore Claudio Gubitosi, quando nella sala Truffaut si rompe il muro del silenzio e dell’indifferenza davanti alla presentazione de “Il ragazzo dai pantaloni rosa” che sarà nelle sale in autunno e che ha fatto già il pieno di attesa e successo di mille emozioni. Tratto da una storia vera, quella di Andrea (che si è tolto la vita nel novembre del 2012 dopo essere stato per tanto tempo vittima di bullismo e cyberbullismo) che intreccia milioni di altre storie che fuoriescono e sfociano nell’abbraccio di una grande famiglia che è quella del Giffoni Film Festival. Un pomeriggio intenso, carico, ricco che fa emozionare persino l’attrice Claudia Pandolfi. Non è (solo) finzione: è la realtà che incontra la verità, nuda e cruda, trasparente come le esperienze dei ragazzi che hanno voluto urlarlo davanti ad un microfono, trovando il coraggio di immedesimarsi, di raccontare, di rifugiarsi per qualche minuto in un angolo fatto di ascolto, domande, richieste e consigli. Nella sala Truffaut l’attenzione è stata massima, così come nella sala conferenze durante l’incontro riservato alla stampa.
I messaggi chiari - quelli di Teresa Manes, mamma di Andrea che ha voluto trasformare questa vita oltre la morte - sono stati d’aiuto e hanno dato la mano alla forza immensa e inspiegabile di una donna che ha incontrato negli occhi di un’altra donna (Claudia Pandolfi) l’interpretazione vera e lucida dell’amore infinito di una madre. "La vita ci porta a fare delle scelte. Ho dovuto scegliere se morire anche io e fare del mio letto una cuccia di dolore oppure prenderlo e farne qualcosa di buono. Voglio dirvi che dovete abbattere il muro del silenzio - ha detto Teresa in sala - siate consapevoli che le parole possono ferire, diventare pietre. Ma con le pietre si può anche costruire. Voi giovani dovreste essere ascoltati di più e noi adulti dovremmo interrogarci sulla capacità di ascolto. Dal cuore si arriva alla testa. Quello che farà questo film sarà qualcosa di grande, da soli si arriva ad un certo punto, insieme si va lontano". Due giovanissimi con una grande responsabilità come Sara Ciocca e Samuele Carrino (il protagonista) hanno risposto alle curiosità ma hanno potuto anche spiegare cosa hanno provato nel girare le scene di questo film che sarà distribuito da Eagle Pictures in autunno. A rompere le righe è Giorgia, una giffoner che con coraggio sceglie di emozionarsi ed emozionare dopo aver soltanto visto il trailer del film, incassando l’abbraccio stretto e sentito di Claudia Pandolfi: "Se c’è soltanto una sola persona qui dentro che abbia mai pensato di fare un gesto del genere, sappiate che parlare aiuta ma anche se non si ha nessuno con cui parlare può servire parlare anche da soli - ha detto la ragazza con la voce rotta dalla commozione - è un film che a prescindere dalla recitazione e dai tecnicismi, manda un messaggio che anche se fosse recitato in maniera pessima, sarebbe comunque stupendo. Racconta una storia dimenticata che invece non dovrebbe aver diritto di essere dimenticata".
Una forza che chiama altra forza, altro coraggio: "Se può servire a questo - ha detto Pandolfi - se un minimo può un semplice trailer darti la capacità di alzarti da una sedia e parlare a un nessuno ma a tutti, sei una forza. Qualche cosa ti è arrivato in maniera profonda ed è talmente forte che ti ha fatto mostrare qualcosa di importante". "E’ la prima volta che vengo a Giffoni a parlare di una tematica così seria e che mi sta a cuore - ha sottolineato lo sceneggiatore - quello che vogliamo fare con questo film è parlare di un ragazzo che 12 anni fa pensò di non avere altra scelta. Si fece carico di più responsabilità di quelle che potesse sopportare e senza dire niente a nessuno continuava a subire atti di bullismo fino a quando non ce l’ha fatta più, pensando che l’unica via d’uscita fosse quella. Questo film vuole dire innanzitutto che non è così, parlare ai bulli inconsapevoli, agli insegnanti, ai genitori, a tutti noi e a tutti quelli che assistono ad atti di bullismo e tacciono, non intervenendo e al vero killer che abbiamo: il silenzio. La scelta che avevano i genitori di Andrea era quella di chiudersi nel proprio dolore o far sì che questo non fosse avvenuto invano. E così la madre ha deciso di scrivere un libro e ha deciso di andare a parlare ai ragazzi delle scuole di tutta Italia. Il film ci dice anche: scavallate e superate questi anni così difficili. Purtroppo, o per fortuna avete un’età bellissima e bruttissima allo stesso tempo, fatti di alti e bassi. Andrea dall’aldilà ci dice: "Dovreste vedere adesso i miei bulli". Tenete duro, a testa alta, siate consapevoli di voi stessi ma sappiate che non sarà così per sempre".
La musica è un elemento fondamentale, così come l’emozionante colonna sonora cantata dalla voce di Arisa, lo sa bene Sara Ciocca che infine dice ai giffoner: "La musica è la mia cura e il mio posto vitale. Suonate uno strumento se potete e volete, otterrete una felicità che solo poche cose possono darvi". Alla fine dalle poltrone le mani - nonostante la distanza - sembrano toccarsi. C’è chi offre la propria storia e fa sì che a bere da queste siano proprio gli stessi compagni: come acqua fresca nel deserto c’è chi offre supporto, esperienza e anche "ascolto gratuito". Perchè la distanza, questo pomeriggio, è stata davvero soltanto un’illusione. Mentre le emozioni si sono colorate di rosa. Come i pantaloni che ha indossato mamma Teresa per essere a Giffoni: significheranno, quasi sicuramente, che Andrea c’è. E sicuramente era presente nei silenzi rotti dagli stessi ragazzi che 'cambiano il mondo' come #Giffoni.
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