"E' stato lui, l'allenatore della squadra di mio figlio. Mi ha colpita in faccia". Il ceffone vola alla fine della partita di Pallanuoto. Dopo i rimproveri e le discussioni per la sconfitta. All'inizio tra il mister e il suo vice, poi con la squadra e alla fine con i genitori. Con una mamma di uno dei 'suoi' ragazzi, in particolare. E' lei che vede la mano dell'allenatore, un 72enne italiano, alzarsi e centrarla in pieno volto. Dalle vasche della storica Canottieri Milano sono appena usciti i giovanissimi atleti della SG Andrea Doria di Genova. Categoria Under 16. Sabato e domenica erano in programme le Semifinali nazionali del campionato di fascia B. E proprio nel pomeriggio di domenica, in acqua i liguri sfidano la RN Trento. Tutti in trasferta sull'Alzaia Naviglio Grande, casa della Canottieri che ospita il concentramento. Una semplice gara giovanile si trasforma in un giallo di cronaca, ripreso dall'edizione milanese del "Corriere della Sera" che ne riporta i dettagli così come il quotidiano "Il Giorno".
Il netto successo dei gialloblu trentini avrebbe scatenato la rabbia del membro dello staff tecnico della Andrea Doria. Triplice fischio, e i ragazzi vanno verso gli spogliatoi, l’acqua è già calma ma fuori dalle vasche il clima s'accende all’improvviso. Il mister dei liguri alza la voce. Prima contro il suo vice, poi è il turno dei giovani atleti. Screzi, modi bruschi, forse troppo. "Ma non ti vergogni ad offendere ragazzini", urla qualche familiare che per tutta risposta avrebbe udito la seguente risposta: "Sono solo dei viziati". I genitori assistono dagli spalti. Finchè qualcuno scende. S'avvicina al coach, forse per calmarlo. L'incontro "ravvicinato" sarebbe avvenuto nello spazio che dalle vasche porta all'uscita. "Se non la smetti, ti do un pugno in faccia". "Provaci", la replica, seguita dal cazzotto sul volto. La 49enne genitrice avrebbe poi spiegato che le discussioni con il mister andavano avanti da tempo, sempre a causa dei comportamenti aggressivi, e che l'uomo non si sarebbe limitato a insultare gli allievi solo a fine match ma anche nel corso di tutta la competizione.
Intorno ci sono diversi testimoni. Dalla Canottieri parte una telefonata al 112. Viene raccolta dalla centrale operativa dei Carabinieri che invia subito una pattuglia del Nucleo radiomobile in Alzaia Naviglio Grande 160. Quando però i militari si precipitano sul posto, intorno alle 18.15, la lite è già finita. Sarà la stessa vittima a raccontare quello che era da poco successo. Alla Canottieri, in codice giallo, arrivano anche i soccorsi sanitari del 118 con un'ambulanza ma la donna non sarà portata in ospedale. Il colpo non aveva lasciato segni evidenti. La mamma rientra a Genova, come tutta la squadra. Ora la signora, entro 90 giorni, avrà tempo per presentare un'eventuale denuncia. Dagli archivi, peraltro, spunta un precedente datato 2019, quando l'uomo allenava una squadra pavese: fu squalificato per 20 mesi dopo aver insultato l'arbitro durante una gara-spareggio costata la retrocessione; poi lo stop dalle piscine fu ridotto a tre mesi.
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