Innamorarsi di se stessi per saper restituire l’amore, ritrovandosi…"sospesi". Ed è proprio l’amore ad aver salvato il mondo dei ragazzi della comunità di San Patrignano che hanno realizzato il corto "Sospesi" presentato al Giffoni Film Festival davanti ad una platea di giffoner emozionati che hanno potuto confrontarsi con tante storie in un’unica storia fatta di riscatti e rivincite ma soprattutto di amore incondizionato nel ritrovare la strada e se stessi per amare (anche) gli altri con un linguaggio di realtà e verità. Insieme proprio ai ragazzi del "Cinelab Sanpa" e Paolo Ruffini che li ha diretti, nella sala Truffaut è stato possibile commuoversi davanti a 38 minuti di pura magia in bianco e nero fatto di sensazioni uniche per un progetto che visto la collaborazione proprio di Giffoni. Prodotto da "Vera Film" e San Patrignano in collaborazione con Giffoni e il supporto tecnico di Morgana Studio, il corto è stato scritto, diretto e interpretato dai ragazzi della comunità, che hanno fatto parte di un lab sperimentale diretto e prodotto proprio da Ruffini con Vera Film. Il progetto è stato abbracciato proprio dal #Gff grazie al direttore generale Jacopo Gubitosi e ad Elena Scisci responsabile del progetto SanPa Cine Lab per il Giffoni.
E’ stata proprio quest’ultima ad annunciare che il progetto farà parte del museo "Testimoni del tempo" in fase di realizzazione proprio a #Giffoni. Insieme a Ruffini, Gubitosi e Scisci hanno preso parte alla giornata colorata di emozioni anche la presidente di San Patrignano Vittoria Pinelli e alcuni dei ragazzi che hanno realizzato il film: l’attore Milo Papi, l’attrice Olesia Agnese Zavaroni, l’altro attore Lorenzo Larcher, il direttore della fotografia Valentino Pigliapoco, la segretaria di edizione Elena Carnaroli. "Mi sono emozionato nuovamente: per me Paolo Ruffini è un’isola felice - ha dichiarato Gubitosi durante la conferenza stampa - quello che mi piace condividere è la mia esperienza con lui e con ciò che rappresenta oggi per noi. Lo ringraziamo perché è merito suo, se Giffoni oggi è qui con San Patrignano e questi giovani fantastica è merito suo. E’ un progetto enorme e di spessore, siamo riusciti in un’impresa che sembrava impossibile". "Sospesi" è una storia di speranza in cui ognuno alla fine ritrova la capacità di amare se stessi: è l’anello di congiunzione che lega in maniera forte il percorso di San Patrignano con la mission non solo culturale ma anche sociale di Giffoni: "Io penso che il Giffoni Film Festival sia una bellissima follia, evviva questa follia - ha evidenziato Ruffini - così come questo progetto a San Patrignano. Le follie quando vengono fatte con passione fanno nascere cose bellissime. Qui si tiene conto delle esigenze degli esseri umani, dei giovani, che sono il presente e il futuro. E’ stata un’esperienza fortissima e determinante: realizzare un film dentro la comunità di San Patrignano, ti dà energie inimmaginabili ed inestimabili".
I ragazzi sono stati divisi in settori ed ognuno ha potuto prendere parte al progetto: dai tecnici, alle comparse, agli aiutanti di scena, agli attori protagonisti: "So che trovo delle persone che sono vere, reali e sempre a disposizione - evidenzia Ruffini - questo mi commuove. La gioia di questi ragazzi non l’ho trovata altrove. Questa cosa mi ha restituito l’amore per questo mestiere, sono uscito da SanPa nuovo. Lo devo ad ognuno di loro, il carburante vero di tutto". Soddisfazione ed entusiasmo anche da parte della presidente di SanPa, Vittoria Pinelli che da anni è al fianco dei ragazzi della comunità. La delegazione di attori e pensatori che oggi era presente al Giffoni Film Festival ha avuto la possibilità di uscire per la prima volta e parlare davanti ad un pubblico, nonostante stia continuando il percorso: "Un momento speciale ed eccezionale questo. Il Giffoni ci ha dato questa splendida opportunità - ha sottolineato Pinelli - essere qui non è scontato. Quando arrivano i ragazzi da noi portano storie con sé, senza speranza e fiducia. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Paolo sulla nostra strada che ha realizzato un sogno". Sogni che si avverano ma che rimangono anche chiusi in un 'tempo' e in una memoria che fa emozionare. Parola di Elena Scisci, responsabile del progetto SanPa per #Giffoni che ha vissuto personalmente all’interno della comunità i tanti momenti in cui è stato girato il cortometraggio.
"Ho avuto una grande opportunità: stare insieme a loro, pranzare con loro e lo porterò nel cuore per tutta la vita. - commenta - Finalmente è nata questa grande collaborazione, nessuno mai ha investito in un progetto simile: è stato atteso, sognato e si è trasformato in realtà. Mi sono sentita subito parte integrante di questa squadra e splendida comunità. Il desiderio si è rafforzato, creando complicità senza eguali: è in costruzione il museo Testimoni del Tempo di Giffoni che avrà un immenso archivio storico. Tutto il laboratorio di SanPa Cinelab farà parte di tutto questo ed è sicuramente una grande opportunità che solo a Giffoni si può avere". Dietro le magliette dei ragazzi di SanPa una frase emblematica: "Meritiamocelo". E i ragazzi hanno davvero meritato gli applausi in sala e l’emozione dei giurati dopo la visione del corto: "Prima di girare questo corto non avrei mai immaginato di essere qui a parlare davanti ad un microfono - ha sottolineato Milo Papi - ora invece ci sono riuscito. Questo mi ha regalato questo progetto e poi vi vorrei dire di non lasciare niente in sospeso, se volete fare qualcosa, fatela". Volti e sguardi che si incrociano e che provano a rompere un ghiaccio che in realtà è calore ed amore puro. Lo stesso con cui Ruffini da 'egoista' si è nutrito in questo viaggio: "Le cose belle della vita si possono anche solo abbracciare, senza essere giudicate per forza - ha detto poi ai ragazzi del #Workshop+18 - questo è un piccolo miracolo. L’unica cosa che può salvare il mondo è l’amore e il suo senso è l’attesa e non pensare di essere ricambiati o restituiti ma è la libertà di essere se stessi". Il prossimo sogno di Ruffini? Probabilmente la serie tv "Sospesi" o il prosieguo del progetto.
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