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Giffoni Film Festival, Luca Marini: "Fare ciò che si ama non è un lavoro. Crescendo ho capito di più cosa ha rappresentato Valentino Rossi"

23/07/2024

Sala gremita questa mattina per Luca Marini, primo ospite di questa quarta giornata del Giffoni Sport. Si comincia da subito con le domande degli ambassador accorsi in massa per il pilota di MotoGP, che chiedono quanta fatica c’è dietro alla preparazione di una stagione per lui: "la preparazione non è ancora studiata in maniera scientifica ma è incredibile: nella stagione invernale con il mio preparatore costruisco la parte di forza senza andare a incrementare troppo la massa. Durante il campionato si passa invece alla fase di mantenimento con dei richiami di forza massima facendo il possibile nelle palestre degli hotel o portandomi elastici". Marini ha raccontato com’è nata la sua passione per i motori, grazie al padre e anche al fratello Valentino di cui ha parlato: "Quando ero piccolo il mito di mio fratello non era ancora così grande. Io ho cominciato nelle moto perchè mi divertivo e il tutto è iniziato per gioco. Non ero concentrato solamente a diventare un pilota di moto, ma crescendo ho capito di più chi era mio fratello e intorno ai 14 anni ho cominciato a far diventare questo gioco la mia vita, cercando di riuscire a farne un lavoro. Anche se in realtà non è un lavoro, perché quando fai di un gioco un lavoro, allora non è davvero un lavoro". Ripercorrendo gli anni da piccolino nelle minimoto, Luca ha raccontato anche la storia di come è il logo il suo primo logo: "il primo logo è nato dal cane Guido che mio fratello aveva chiamato così per le moto e che aveva disegnato il mio babbo. Gli anni delle minimoto sono sempre stati fantastici e ogni pilota li ricorda con grandissimo piacere".

Marini ha anche raccontato agli ambassador qual è per lui il momento fisicamente più difficile di tutta la stagione: "La preparazione atletica raggiunge dei picchi più alti rispetto a quelli che raggiunge in gara. Il problema è che quando ti alleni da solo non hai l’adrenalina che ti fa dimenticare la fatica, quindi riprodurre la fatica della gara è difficile. Il tuo corpo a un certo punto la domenica va in automatico grazie all’adrenalina infatti quando finisci la gara sei molto provato". Il pilota ha anche raccontato il rapporto che ha lui con la tensione, specialmente in questo ultimo anno in cui è passato a rappresentare la Honda: "è una sensazione sempre positiva, mi piace la responsabilità e lavorare assieme a ingegneri di un livello così alto". Anche se ultimamente sta affrontando un periodo un po’ più difficile il fatto di essere in un grande team rappresenta un grande stimolo. Marini ha anche parlato di questioni riguardanti la sicurezza dei piloti: "sono richiesti tanti soldi da investire per aumentare la sicurezza di un circuito. É una questione che spetta ai circuiti non tanto agli organizzatori, loro quando recepiscono i messaggi dei piloti fanno quello che possono. Ma questo sport in questo momento è nel momento di sua maggior sicurezza nella storia". 

Parlando invece delle sensazioni che si provano a correre in moto, anche rischiando la vita: "Non tutti i piloti sono uguali e non tutti razionalizzano. Siamo talmente abituati ad essere sulle moto e ad andare forte che è diventato normale". Razionalizzando con gli ambassador Luca si accorge del pericolo, "ma nel momento in cui sei lì non pensi mai a queste cose. Non pensi mai a queste conseguenze perché il piacere è maggiore. Si cerca sempre di fare il massimo senza rischiare la tua incolumità e quella degli altri". Luca porta i jurors dietro le quinte raccontando che prima di una gara e di un week-end c’è un lavoro incredibile che in tv non viene mai mostrato: "quasi tutti i piloti di MotoGP e Moto2 hanno video analyst che fanno video e analizzano analogie e differenze rispetto agli altri piloti. La specificità è incredibile ed è molto interessante perché ci sono moltissimi dati". Marini ha approfittato di una domanda fatta sul matrimonio di Bagnaia, per fare un piccolo tributo anche alla cucina italiana, raccontando delle prelibatezze mangiate al matrimonio: "il ristorante di Massimo Bottura è il migliore del mondo ed è bello vivere un'emozione così quando si mangia. Complimenti a lui e a tutti gli chef italiani perché come si mangia da noi non si mangia da nessun’altra parte". Marini ha chiuso l’incontro parlando di una delle ultime novità del mondo della MotoGP, la gara sprint: "Un’ottima idea. È un format più moderno che può funzionare, anche se così perde un po’ il valore la gara della domenica. All'inizio eravamo tutti contro, non sono ancora sicuro se a me piaccia totalmente, perché così si perde anche la tensione della gara della domenica che a me piaceva molto. Così invece arrivi con una sensazione diversa". Luca ha infine salutato gli ambassador: "É bello vedere così tanti ragazzi, se siete così tanti qui oggi penso che lo sport vi piaccia e credo che nemmeno la scuola insegni così tanto. Trasmette dei valori incredibili e ha un potere incredibile per questo".

Redazione Sport - Extratime -

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