É all’insegna dei motori anche il secondo ospite dell’Antica Ramiera di oggi, in cui Kimi Antonelli si è confrontato con una sala piena di ambassador pronti a farsi raccontare aneddoti e curiosità sulla sua promettente e così giovane carriera. Nonostante l’età Kimi ha dimostrato una grande maturità: "mi piace parlare davanti a tutti, è un'emozione ma mi piace l’idea di aiutare altri ragazzi. Sono molto contento che il Giffoni si sia aperto al motorsport e allo sport in generale". Il giovane pilota ci ha raccontato dei molti sacrifici che il motorsport richiede: "sin da piccolo ho sempre passato più tempo in pista piuttosto che in casa. Inizialmente soffrivo un po’ di questa cosa però una volta capito quello che volevo fare non ho più avuto dubbi". Kimi ha raccontato la sua volontà di arrivare in Formula 1 e non solo: avendo Ayrton Senna come idolo, vorrebbe raggiungere risultati non solo come pilota ma anche come persona. Come Marini prima di lui, anche Antonelli ha raccontato le origini della sua passione: "la passione mi è stata trasmessa da mio padre perché anche lui correva in superturismo prima di passare a fare il team manager. Fin da piccolo ho nutrito direttamente dalla pista la passione per il motorsport, che è esplosa nel momento in cui ho provato i kart per la prima volta. La lezione più importante che mi ha insegnato il motorsport? Restare umili e sempre volare basso, concentrarsi su cosa bisogna fare e su se stessi, cercando di migliorare ogni volta. E anche fare dei sacrifici e saper essere autocritici".
Kimi ha risposto agli ambassador raccontando il modo in cui gestisce sogni, pressione e tempo libero: "Ho solo 17 anni e ancora tanta voglia di fare e raggiungere il mio obiettivo. Quando corri ad alti livelli c’è tanta pressione ma è parte del gioco. La capacità è quella di non soffrirla e di cercare di trasformarla in energia in più. È innegabile che si faccia fatica, io l'ho sofferta un po’ quest’anno quando sono arrivato in F2 con tante aspettative. In quel momento, coi risultati che tardavano un po’ ad arrivare, è stato difficile gestire questa pressione, ma dopo la vittoria di Silverstone ne ho scaricata tanta. Anche grazie alle persone che ho accanto che mi aiutano a gestirla". "Staccare serve, dopo SPA ci sarà la pausa e staccherò un po’ la spina, andrò un po’ in vacanza con gli amici e correrò sui kart perchè senza di quello non posso stare". Kimi ha anche simpaticamente raccontato la paura per la patente ancora da prendere, in quanto ancora minorenne: "Le piste sono fatte per andare forte, per strada bisogna andare piano e rispettare le regole. É troppo facile mettere a rischio la vita propria e quella degli altri. Anche se scherzando a volte chiedo a mia madre di guidare perché sono annoiato". Parlando della patente invece: "Ho avuto paura di venire bocciato perché per impegni sportivi non ho fatto pratica per strada e il mio istruttore non era troppo contento della mia guida spericolata".
Prima di concludere il giovane pilota ha anche raccontato della sua prima volta in Formula 1, che è stata un’emozione unica: "Ero molto agitato anche perché le condizioni erano terribili c’era la neve. Ho comunque avuto l'opportunità di girare un pochino ed è stata un'emozione unica perché la macchina è un astronave. Finché non la provi non apprezzi quanto sia speciale". L’auspicio di Kimi è quello di riportare presto (secondo le prospettive già dall’anno prossimo) il tricolore in Formula 1, per la quale si è detto assolutamente pronto: "Siamo pronti per la Formula 1. Un altro italiano in F1 ci vuole e noi siamo pronti". In Sala Sordi si è poi tenuto un incontro speciale con i giovani giurati Elements +10; si è creato un clima di sinergia e appassionata curiosità. Antonelli ha ereditato la passione da suo padre e ha condiviso con entusiasmo la sua storia: “Fin da piccolo andavo in pista con mio padre, poi è esplosa la passione, sono salito per la prima volta su un kart all’età di 5 anni e mezzo e a 7 anni ho fatto la mia prima gara.
Durante l’incontro ha risposto ad una serie di domande, dimostrando grande sincerità e disponibilità, ha parlato dei suoi 15 trofei vinti, ma anche della paura che prova prima delle gare. "In totale ho vinto 15 trofei tra Europei e Nazionali, prima di una competizione hai sempre tanta paura, poi quando inizi a gareggiare non ci pensi più". Un altro aspetto interessante è stato il riferimento ai sacrifici che ha fatto e che continua a fare per raggiungere e alimentare il successo. "Quando competi a livelli alti devi fare tanti sacrifici, prima di una competizione c’è sempre tanta preparazione, continua dura te la competizione ma non è intensa come l’inizio. Concilio lo sport con lo studio portandomi dietro i libri nei week-end o quando sono in aereo". L’incontro con Andrea Kimi Antonelli è stato un’ispirazione per tutti gli Elements +10 presenti che sognano di diventare campioni e di dedicarsi con passione e determinazione allo sport.
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