È cominciata sulle note del valzer numero due di Dmitri Shostakovich la quinta giornata della prima edizione di Giffoni Sport. Si è concesso a un ballo (letteralmente) con gli ambassador di Giffoni Sport, niente popo di meno che il campione di nuoto Massimiliano Rosolino. Ha parlato di sogni, di olimpiadi e soprattutto dell’importanza dello sport: "É meglio un brutto sogno che non avere sogni. Il tuo sogno lo puoi trasformare, nello sport puoi trasformare una brutta giornata con un altro finale, lasciando la polemica a chi non pratica e preoccupandoti di cambiare la storia". Lo sport può anche trasformare i posti, ad esempio Napoli dove lui è stato con Sport e Salute: "Grazie a Maradona i turisti hanno rivalutato un turismo che è un turismo buono, in un posto dove c’è la voglia di farsi notare per le cose belle e Napoli è sempre stata così".
Fra un aneddoto e l'altro Massimiliano ha raccontato l’esperienza ai fornelli nata anche per necessità: "Io la carbonara la faccio meglio di tutti quanti, sono un aspirante chef anche per necessità. Con lo sport ho iniziato a cucinare e anche lo sport è fatto di ingredienti e tocca noi valorizzarne uno più di un altro mettendoli insieme nel modo giusto". L’importanza dello sport ha avuto anche riscontro in Ballando con le Stelle, a cui ha partecipato: "Quando ho fatto Ballando, grazie a quello che ho avuto modo di imparare nello sport, sono riuscito a pianificare tutti i 100 giorni di durata del prgramma. Ho imparato grazie alla gestione sportiva come arrivare pronto e come gestire le energie".
Riguardo al sistema sportivo italiano: "Abbiamo bisogno di sostegno e appartenenza: dobbiamo avere un cuore sportivo nello sposare dei progetti che vadano avanti anche senza i riflettori. Il movimento è sport. Bisogna investire in quello in cui ancora non siamo bravi, riqualificare dalla palestra piccolina e spiegare che la cultura sportiva aiuta. Un giorno voglio poter dire che mia figlia deve uscire da scuola per motivi sportivi, questo è il traguardo. Perché poi un italiano se arriva in finale se lo mangia l’avversario, ma ci deve arrivare". Parlando invece delle Olimpiadi: "I nostri italiani li vedo competitivi, penso che Parigi 2024 saranno dei grandi giochi olimpici. Anche Tokyo lo è stata ma venivamo dal Covid quindi tanti atleti sono usciti dal flow. Lo sport va praticato perchè ti piace e devi essere fiero della tua prestazione anche se non la vede nessuno. Io divento pazzo dove non c’è la dipendenza, l’effetto collaterale dello sport".
Gli ambassador gli hanno poi chiesto un'opinione rispetto alle ultime dichiarazioni di Phelps che affermava di poter competere anche ai tempi di oggi: "Non ho rimpianti. La mia carretta l’ho spinta fino alla fine. Non conosco la parola gestione, conosco quella 'campione'. Phelps ai giorni d’oggi? mi piacerebbe vederlo. Ma io non ce la farei, ho dato tutto. C’è un momento per abbandonare, per quanto difficile". Per concludere Massimiliano ha commentato anche il tema dell'edizione di Giffoni di quest’anno, l'illusione della distanza: "Nello sport non vince chi è più talentuoso, ma vince l’ossessione. Guai a fare l'ultima bracciata lenta. Bisogna arrivare fino all’ultimo centimetro. L’illusione per noi è quella di poter rendere breve qualcosa di estremamente lungo".
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