Si è conclusa da poche settimane l'edizione 2024 degli esami di maturità che ha rappresentato per il secondo anno di fila, nonostante l'annullamento della terza prova di ogni indirizzo, il completo ritorno alla normalità post Covid anche dal punto di vista burocratico e non solo della presenza in aula. Un viaggio quello vissuto in questi anni che resterà senza ombra di dubbio nella storia, scolpita nelle menti di studenti e professori. Per i più fortunati già dalla fine di giugno si ha avuto la possibilità di rompere il tabù e scrollarsi di dosso ansie e preoccupazioni, con il ritorno alla doppia prova scritta ed al fatidico colloquio orale, lasciando in archivo il maxi esame univoco del 2021. Tra coloro che da maturandi sono passati a maturati, abbiamo raccolto le impressioni e le testimonianze di alcune illustri rappresentanti del mondo della Pallanuoto che hanno messo sul piatto della bilancia ansie, gioie ed emozioni in un perfetto parallelismo tra la partita scolastica e quella in piscina.
Prima di partire per Avezzano dove ha trascinato la Sis Roma alla medaglia d'Argento nella Final Eight Under 18, Andreacarola Aprea analizzava così il suo percorso: "Posso dire che mi aspettavo di affrontare la maturità in questo modo, durante gli anni della pandemia comunque non ho mai smesso di studiare in modo costante perchè sapevo che prima o poi il giorno tanto atteso dell'esame sarebbe arrivato. Non sono molte le difficoltà che ho affrontato per l'avvicinamento di questo evento, ma una delle poche è stato sicuramente stare al passo con lo studio di tutte le materie e riuscire a conciliare tutti gli allenamenti della mattina, della sera e la palestra. Come risvolti positivi superare questo scoglio mi lascia più consapevole delle mie capacità. Durante l'esame ho avuto più o meno la stesse emozioni che provo prima delle partite importanti o meglio ho provato lo stesso sentimento di quando devo tirare un rigore decisivo a fine partita, inizialmente ho provato ansia e paura di sbagliare ma poi si è trasformato in coraggio e voglia di fare bene. Alla fine è questo che il nostro sport ci insegna, affrontare le sfide che ci vengono poste sempre al massimo e con coraggio".
Per Cristina Malluzzo, tra le grandi protagoniste della cavalcata salvezza ai play-out del Cosenza, l'esame di maturità ha rappresentato il trampolino di lancio prima di un'estate in collegiale sognando gli Europei con il baby Setterosa: "Siamo tornati finalmente alle 'vecchie origini'. Quest'anno noi maturandi abbiamo dovuto affrontare due scritti, la prima prova di italiano e la seconda di matematica (per me che ho frequentato lo Scientifico) e infine l'orale. Una novità, che forse ci ha penalizzato, è che non bisogna più preparare una tesina ma, la commissione ti presenterà una foto dalla quale dovrai collegare tutte le materie. Le difficoltà maggiori le ho avute a maggio, lottavamo per la salvezza in A1 e a scuola con l'avvicinarsi dell'esame eravamo pieni di interrogazioni e compiti. Tra partite al cardiopalma e ultime interrogazioni è stato un mese molto intenso, sia a livello fisico che a livello mentale. Una nota positiva è che ho imparato a gestire meglio lo stress e l'ansia, con la consapevolezza che se si vuole si può, ovviamente con tanti sacrifici e tante rinunce. Una similitudine tra i due è sicuramente la tensione che si prova sia quando si scende in vasca che quando si entra nell’aula d'esame; è una ansia però positiva, che mi carica e mi da quella botta di adrenalina per fare bene in entrambi i casi. La partita però si gioca insieme, con la squadra, quindi le variabili possono essere molte e il risultato non è mai certo; l'esame lo affronti da sola, è la parte finale di un percorso che si inizia a preparare dal terzo anno di liceo e alla fine dipenderà solo da noi stessi".
Un'ottima stagione con il Rapallo culminata con l'approdo in Europa, ora vacanze in attesa di una nuova avventura per Greta Gnetti: "Tornare alla classica modalità pre-pandemia per l'esame di maturità è stato abbastanza difficile soprattutto io così come tutti i ragazzi della mia età abbiamo vissuto il biennio in pieno Covid-19 e ciò ha portato conseguenti lacune, però avendo visto già le modalità scelte dal ministero dell'istruzione per i maturandi dell'anno precedente sapevo che ormai la maturità si sarebbe svolta in modalità 'normale' e quindi ci siamo di conseguenza adeguati, a tutte le novità introdotte, come la piattaforma "Unica", una novità per tutti compresi i professori. Sono molto contenta del risultato ottenuto, però uno degli aspetti più complicati è stato sicuramente riuscire a organizzare il tempo siccome allenandomi a Rapallo e andando a scuola a La Spezia ogni giorno dovevo fare minimo due ore di treno tra andata e ritorno, a cui poi ovviamente vanno aggiunte le sedute di allenamento personali e le trasferte, però devo dire che la scuola su questo aspetto mi è venuta molto incontro. Di positivo sicuramente con la Pallanuoto ho imparato a organizzarmi, gestendo il tempo a mia disposizione e cercando di essere sempre costanti, oltre anche alla capacità di gestire lo stress e la consapevolezza della mia preparazione, che mi ha concesso anche la possibilità di poter staccare qualche giorno dai libri. Anche se ovviamente non sono mancati momenti di grande tensione. L'ansia e l'agitazione che ho provato prima di entrare in quell'aula con 6 professori e un presidente pronti a giudicare e valutare 5 anni della mia vita si potrebbe quasi paragonare all'ansia che provo prima di una partita, quando sai di sapere cosa devi fare ma comunque hai le gambe che ti tremano e ti sembra di esserti dimenticata tutto quello che hai preparato".
Chiusura col botto per Gaia Mercuri con la maturità coincisa con il ritorno in acqua e con la festa promozione per la vittoria dei play-off di Serie B che sono valsi alla Roma Vis Nova il ritorno in A2 dopo appena un anno: "Sicuramente i quinti di quest'anno sono stati tra le classi più penalizzate dalla pandemia in quanto il biennio, che in qualsiasi indirizzo è fondamentale, è stato svolto a distanza. Fortunatamente gli 'stravolgimenti' nelle tre prove non sono stati tanti, quindi quest'impronta tradizionale ci ha un po' tranquillizzati, almeno a me. A causa dell'intervento è stato difficile seguire i ritmi scolastici perchè ho perso circa un mese di scuola, che in preparazione agli esami è fondamentale, ma sono riuscita a recuperare in poco tempo (per fortuna!) e a togliermi le mie soddisfazioni. Credo che in parte sia merito della Pallanuoto se sono riuscita a non farmi sopraffare dall'ansia, il nostro sport ci insegna come gestire la tensione e come non perdere concentrazione sia fondamentale. Per fortuna non era la sola a dover fare l'esame, quindi ho avuto la possibilità di scaricare l'agitazione con le mie compagne che potevano capirmi. La sensazione appena finito l'orale è stata la stessa del fischio conclusivo della nostra ultima partita ai play-off, dove ci siamo guadagnate il nostro posto in A2, quindi un misto di sollievo, soddisfazione e un'adrenalina a mille!".
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