Giuseppe Conte, leader dei Cinque Stelle, sale sul paco di Giffoni Impact a pochissime ore di distanza da Elly Schlein. Ad aprire le danze del campo largo da costruire c’aveva pensato Nicola Fratoianni in apertura di #Giffoni54. E così il Festival diventa crocevia di prospettive politiche tutte ancora da costruire. Conte sa imporsi con la forza delle sue idee, valorizzata da un profilo istituzionale che, negli anni, ha saputo conquistare il Paese. C’è un’esigenza di unità, lo ripetono i leader del campo largo. E molto interesse in sala arriva anche dai ragazzi. Che sollecitano riflessioni sul punto: "Questa istanza di unità - dice Giuseppe Conte, presidente nazionale del Movimento Cinque Stelle - è molto sentita tra le persone che incontro. Occorre del tempo ma non ci sottraiamo a questo obiettivo. Vogliamo un progetto serio, credibile. Vogliamo offrire un’alternativa, ma anche una prospettiva di reale cambiamento del Paese perchè una cosa è vincere le elezioni, ma dobbiamo porci il problema di cosa fare dopo. Il cambiamento è nel nostro Dna. La nostra forza ha una vocazione antisistema che non abbiamo perso".
Conte perciò rivendica questa vocazione del Movimento Cinque Stelle: "Ancora oggi abbiamo regole più penalizzanti rispetto al altre forze". Il riferimento è al taglio delle indennità, ma anche ai criteri per la formazione delle liste: "Il fatto che non siamo coinvolti in fenomeni di corruzione non è un fatto casuale. Il nostro obiettivo resta l’etica pubblica. Tutto questo ci svantaggia per certi versi, ma vogliamo rafforzare la qualità del progetto e daremo un contributo in questo senso alla costruzione dell’alternativa di governo". Come cambia il Movimento? Conte lo racconta e sceglie proprio il palco di Impact: "Da qui lancio una iniziativa rivoluzionaria che ho molto a cuore. Un esercizio di democrazia diretta mai realizzato. Vogliamo avviare un processo costituente per cui tutti gli iscritti e non, potranno partecipare ad un progetto collettivo proponendo temi, soluzioni, idee, utili a tutti. Si tratta di un organo di democrazia diretta che richiede anche coraggio da parte nostra perché ci mette tutti in discussione. Ne nascerà un grande dibattito interno, non governato da me né dal gruppo dirigente, ma affidato ad una agenzia specializzata in gestione dei progetti democratici complessi, professionisti che sosterranno il dibattito interno. In autunno ci sarà un'Assemblea in cui verranno presentate le varie proposte e si voterà per definire quali obiettivi perseguire".
All’inizio c’era Beppe Grillo ed un Movimento che non era nè di destra nè di sinistra. Conte ricostruisce la storia dei Cinque Stelle e lo fa ricordandone le tappe più salienti: "Noi siamo stati i governi più riformatori nella storia della Repubblica. Abbiamo realizzato l'80% degli impegni presi con i cittadini. Siamo stati fedeli e coerenti rispetto ad un programma elettorale presentato nel 2018". E lo dice con orgoglio ripercorrendo i suoi due mandati da Presidente del Consiglio. "Il governo Draghi ha rappresentato una fase traumatica per il Movimento 5 Stelle. Allora non c'era un'agenda sociale ma un'agenda Draghi che nessuno conosceva, soggiacendo ad un ricatto di fatto, perché ci siamo ritrovati a votare emendamenti che smantellavano ciò che noi stessi avevamo sostenuto in precedenza pur di non cadere il governo in piena pandemia. Siamo stati in questo senso più responsabili di Renzi". "Il governo Draghi di fatto ha spianato la strada al governo Meloni - aggiunge -, ha contribuito alla sua vittoria". "Oggi stiamo lavorando a un'alternativa perchè l'azione espressa da questo governo è deludente e insoddisfacente, ed ora si sta dimostrando incapace su vari fronti".
"Noi in Europa ci siamo battuti per i fondi Next Generation - rileva il presidente M5S - ma l'Europa per competere ha bisogno non di investimenti in armi. Oggi la transazione ecologica sta diventando una transazione militare". Sollecitato dalle domande della sala, Conte fa una riflessione sul tema della meritocrazia: "E’ un concetto che spesso viene usato in maniera indebita in Italia. Spesso è declinato a destra. A noi invece accusano si assistenzialismo, di 'divanismo' in riferimento al Reddito di Cittadinanza. Poi però questo Governo ti sistema il cognato come Ministro, la sorella a capo del Partito, e adesso, esauriti i parenti nei posti chiave, sono costretti ad entrare in un'altra fascia di conoscenze, dove pescano a caso". La transizione ecologica è uno dei capisaldi della politica del M5S. Conte ne parla anche a Giffoni: "Sottoposta a due referendum abrogativi, l’Italia ha voltato le spalle al nucleare. Io sono laico su questo tema. Le centrali tradizionali come sono oggi restano un problema e sappiamo che nel 2050 il nucleare costerà quattro volte di più rispetto alle energie rinnovabili. Quindi se pensiamo che oggi il nucleare non costa meno e non aiuta l'ambiente, è ovvio che non può essere una soluzion. Con le tecnologie di oggi, io non lo avallo e penso che perdiamo un treno se non portiamo avanti le energie rinnovabili, ma penso anche che la ricerca su questo tema debba andare avanti".
Disuguaglianze sociali, salario minimo, divario territoriale tra aree del Paese, sicurezza sul lavoro, reddito di cittadinanza e superbonus sono i temi su cui Conte si è soffermato nella seconda parte dell’incontro con i ragazzi di Impact: "La politica deve lavorare per eliminare queste disuguaglianze. Altrimenti smette di portare avanti il proprio compito e potrebbe lasciare il posto all’economia". Sullo sfondo la nostra Costituzione: "L’articolo 3 è quello che preferisco. Perchè dispone sull’uguaglianza. Dobbiamo lavorare e vogliamo farlo perché tutti si possano sentire ancora protagonisti di una stessa comunità". Per Conte c’è una gran propaganda a smantellare quello che il Movimento Cinque Stelle ha fatto stando al governo: "Rispetto a questo, chiedete alla Meloni e ai suoi cosa abbia fatto in due anni di governo".
"Stop a questa carneficina quotidiana. Riconoscimento dello Stato di Palestina". Si è concluso con queste frasi l'incontro con i ragazzi. In coda un ultimo appello, ringraziando per l’accoglienza e la profondità delle domande: "Non vi fermate alla superficie delle cose, approfondite e cercate di discernere. Andate nel profondo. Il primo passaggio per affrontare il futuro è assumersi la responsabilità di scegliere, ma per farlo dovete approfondire e discernere". A sorpresa Giuseppe Conte irrompe in Sala Truffaut. Sul palco c’è il collettivo The Jackal. "Sei venuto a dirci che siamo di nuovo in quarantena?", gli chiedono i famosissimi comici napoletani. Lui sorride. La sala scoppia in una fragorosa risata. E’ il volto umano della politica. Quella che Giffoni preferisce. Sipario.
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