di Massimiliano Catapano
Sgomento e incredulità a Capaccio Paestum, dove un noto maestro di taekwondo è stato posto agli arresti domiciliari con l'accusa di abusi sessuali. L'inchiesta, condotta dalla Polizia Postale di Salerno e dal commissariato di Battipaglia, ha portato all'emanazione di una misura cautelare da parte del giudice per le indagini preliminari Giandomenico D'Agostino, su richiesta del pubblico ministero Gianpaolo Nuzzo della Procura di Salerno. L'accusa si basa sulle denunce dei genitori di tre bambine, di età compresa tra gli 8 e i 12 anni, che hanno riferito di palpeggiamenti e contatti impropri durante le lezioni di arti marziali. Le indagini, avviate nel luglio dell'anno scorso, hanno portato a un incidente probatorio durato oltre cinque ore, durante il quale le giovani vittime hanno fornito dettagliate testimonianze.
Il maestro, assistito dagli avvocati Marco Nigro e Francesco Raeli, ha negato tutte le accuse, presentando un'istanza al Tribunale del Riesame per ottenere la revoca della misura cautelare. Secondo i legali, il contatto fisico durante gli allenamenti di taekwondo è inevitabile e le dichiarazioni delle bambine risultano contraddittorie. Nigro ha annunciato che verranno prodotte testimonianze di altri genitori per dimostrare la professionalità del loro assistito. Nel frattempo, le indagini hanno rivelato altre cinque presunte vittime. Durante le perquisizioni domiciliari, non sono emersi elementi compromettenti nei dispositivi informatici del maestro, secondo quanto dichiarato dai suoi difensori. Tuttavia, la Procura ha una visione differente e continua a sostenere l'esistenza di gravi indizi di colpevolezza.
La comunità di Capaccio Paestum è profondamente scossa dalla vicenda. Il maestro, noto e rispettato per oltre trent'anni di carriera, ha sempre goduto di una reputazione impeccabile. Molti genitori esprimono incredulità e sostegno nei suoi confronti, mentre altri chiedono che le accuse vengano esaminate con la massima attenzione. La delicatezza di questa situazione impone che le indagini siano condotte con scrupolo e precisione per stabilire la verità dei fatti. Non bisogna colpevolizzare una persona senza prove tangibili, soprattutto in un contesto così sensibile. La vicenda ha aperto un acceso dibattito tra chi difende l'innocenza del maestro e chi, invece, ritiene necessarie indagini approfondite. In attesa dei prossimi sviluppi, la comunità resta con il fiato sospeso, desiderosa di vedere chiarita la verità su queste gravi accuse.
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