Nel giorno in cui l'Italia riemerge dalle tenebre parigine con Tita e Banti nella Vela ed il duo Casadei-Tacchini nella Canoa, continua a tenere banco la tragicomica vicende del quarto di finale di Pallanuoto tra il Settebello e l'Ungheria. Non si placa la furia della delegazione azzurra che in mattinata si è vista respingere un duplice riscorso presentato per chiedere la ripetizione dall'incontro dal momento dell'episodio incriminato e, paradossalmente, ha ottenuto il "contentino" irrisorio dell'annullamento della squalifica a Condemi (foto DBM), espulso ieri in maniera platealmente sbagliata dai direttori di gara che hanno interpretato come intenzionalmente violento un puro gesto atletico nell'atto del tiro che avrebbe portato al provvisorio 3-3.
Adesso a esprimersi è proprio Francesco Condemi, ovvero la causa scatenante di tutto dopo revisione al Var: brutalità, rete annullata e rigore concesso agli avversari con annessa superiorità di 4', provocando un vespaio di polemiche. "Non riesco ad esprimere nessun tipo di emozione per quanto accaduto e mi chiedo cosa possano imparare i bambini da un atto come quello di ieri, in cui la politica è al di sopra dello sport. - attacca Ciccio affidandosi ai social personali dove già aveva espresso con ironia perplessità sul rigetto del reclamo - L'unica cosa di cui sono certo è che, anche se il percorso è molto lungo, la ruota della vita gira per tutti: se ne può stare certi. Siamo italiani e siamo superiori a tutto questo: sempre a testa alta e mani sul cuore. Sono orgoglioso di essere nato italiano: torneremo!".
La FIN, a tal proposito, ha emanato una nota stampa ad hoc. La giuria di appello della World Aquatics ha respinto il secondo ricorso presentato dall'Italia in relazione all'evento che ieri sera gli arbitri Adrian Alexandrescu, rumeno, Valesin Miskovic, montenegrino, e il Var Nicholas Hodgers, australiano, hanno valutato come brutalità (adesso definita violenza). Questa mattina la giuria presieduta dall'olandese Erik van Heijningen ha ascoltato il team leader del Settebello Giuseppe Marotta, il dirigente Fabio Conti e l'atleta Francesco Condemi. Dirigenti e giocatore, supportati da video, hanno ribadito la mancanza di intenzionalità e di condotta violenta perchè si tratta di una conclusione in porta con il contatto avvenuto alla fine del movimento naturale del braccio e con il dorso della mano aperta.
Inoltre è stato portato all'attenzione della giuria d'appello l'audio del colloquio tra gli arbitri che dimostra come Miskovic interpretasse il contatto come prodotto dal movimento naturale del braccio, mentre Alexandrescu lo inducesse ad assumere la sanzione della brutalità. La giuria di appello ha respinto il ricorso motivandolo esclusivamente "on World Aquatics Competetion Regulations 13.1.1 and 20.3.7" (competetion scritto con la e). Il 13.1.1 riguarda le norme che disciplinano ricorsi e appelli; il 20.3.7 non risulta esistere. Inoltre non è stata comunicata alla Federazione nessuna squalifica comminata a Condemi, che quindi sarà regolarmente in vasca nella prossima partita. Questa sequenza di incongruenze sono oggetto di riflessione da parte della Federazione Italiana Nuoto che ha valutato ulteriori azioni da intraprendere.
Alle 18.51 la FIN riceve le motivazioni argomentate che, tra l'altro, evidenziano la mancanza di violenza nell'azione di Condemi, limitate riprese video disponibili per gli arbitri che altrimenti avrebbero potuto decidere diversamente, l'impossibilità di ripetere la partita per decisioni che coinvolgono il Var secondo i regolamenti in vigore. Questa sequenza di incongruenze hanno indotto la Federazione Italiana Nuoto a presentare ricorso al TAS. "Quanto accaduto ai Quarti è un errore bestiale, che è stato stigmatizzato da tutti i social e i siti internazionali di Pallanuoto. - ribadisce il presidente Paolo Barelli, ospite a Casa Italia per omaggiare il bronzo di Ginevra Taddeucci nella 10 chilometri - I ragazzi hanno ricevuto solidarietà di tutti, ma sono disperati per un'opportunità persa a causa dell'arbitraggio. I due ricorsi sono stati respinti; ne presenteremo un terzo al Tas per un riscontro formale al nostro disappunto perché non credo che sortirà ulteriori effetti. Un aspetto clamoroso è che l'appello non può modificare il risultato di una competizione secondo regolamento e questo è allucinante. Un altro è che se ieri era gioco violento, oggi non può non esserlo. L'errore è plateale e incomprensibile perchè è evidente l'intenzione del ragazzo di tirare in porta. Trovo allucinante che arbitri esperti, convocati per le Olimpiadi, non siano in grado di distinguere un gesto violento da uno tecnico".
Di seguito uno stralcio delle motivazioni: "Come questione preliminare, indipendentemente dal fatto che gli arbitri abbiano preso la decisione giusta in questo caso, l'articolo 20.7.5 della Parte Sesta del Regolamento stabilisce chiaramente che una partita non può essere ripetuta a seguito di una decisione che coinvolge il VAR ... Per questa sola ragione, la protesta deve essere respinta". "La giuria d'appello non sostituirà con la propria opinione sulla protesta quella degli arbitri, a meno che l'appellante non presenti prove evidenti che la decisione dell'arbitro sia stata presa in modo arbitrario, irrazionale o in abuso della discrezionalità loro concessa". "La giuria d'appello è disposta ad accettare la mancanza di intenzione del signor Condemi, ma nota che gli arbitri hanno dovuto giudicare la situazione con le limitate riprese video disponibili e con le proprie osservazioni del momento particolare, incluso il grave infortunio al volto del giocatore ungherese. La giuria d'appello non può giungere alla conclusione che gli arbitri abbiano deciso in modo irrazionale, arbitrario o in abuso di discrezione, anche se avrebbero potuto prendere una decisione diversa se avessero potuto esaminare le riprese video aggiuntive che non erano a loro disposizione quando hanno preso la loro decisione iniziale. Pertanto, la giuria d'appello ha deciso di respingere l'appello della Federazione Italiana Nuoto".
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