di Massimiliano Catapano
Ieri sera, lo stadio "Arechi" ha ospitato una partita di Coppa Italia ricca di emozioni, con la Salernitana che ha affrontato lo Spezia in un match che ha visto Boulaye Dia come protagonista assoluto, sia in campo che fuori. L'attaccante senegalese, bersagliato dai fischi del pubblico granata per tutta la gara, ha risposto alle contestazioni con una prestazione maiuscola. Nonostante la tensione sugli spalti, Dia è riuscito a segnare una doppietta nei tempi regolamentari, portando la Salernitana al pareggio sul 3-3, risultato che ha permesso alla squadra di giocarsi tutto ai calci di rigore. Anche nella successiva lotteria dei rigori, Dia si è fatto trovare pronto, realizzando uno dei tiri dal dischetto che hanno contribuito a eliminare lo Spezia e a qualificare la Salernitana al turno successivo. Il pubblico, però, non ha dimenticato i trascorsi della scorsa stagione, quando la Salernitana è retrocessa in Serie B e Dia è stato accusato di scarso impegno e di un atteggiamento poco professionale. Questo rancore si è manifestato in modo evidente, con fischi e critiche ad ogni sua azione in campo. Dia ha risposto con i goal, ma la tensione non si è fermata al triplice fischio.
Dopo il match, Dia sarebbe stato vittima di un episodio sconcertante. Dopo essere ritornato con il pullman con tutta la squadra al centro sportivo Mary Rosy per prendere la sua autovettura e ritornare a casa l'attaccante sarebbe stato avvicinato da quattro persone su uno scooter che avrebbero lanciato delle pietre contro la sua autovettura, danneggiandola. Questo atto di violenza sembra essere stato scatenato da un'esultanza polemica di Dia durante la partita, percepita come una provocazione da parte del pubblico. Profondamente scosso dall'accaduto, Dia avrebbe deciso di fare ritorno al Mary Rosy e avrebbe trovato rifugio per la notte a casa del compagno di squadra Lassana Coulibaly. L'attaccante avrebbe poi sporto denuncia, e le forze dell'ordine stanno indagando sull'aggressione.
Situazioni del genere evidenziano come il calcio, pur essendo un terreno fertile per le emozioni forti, non debba mai diventare teatro di violenza. Sebbene il comportamento di Dia nella scorsa stagione possa essere stato discutibile, nulla giustifica l'uso della violenza. Questi atti, laddove verificati, devono essere condannati con fermezza ed evitati. L'imminente addio di Dia alla Salernitana, con la firma del contratto con la Lazio ormai vicina, chiude un capitolo difficile della sua carriera granata. Tuttavia, episodi come quello di ieri devono far riflettere sull'importanza di mantenere il calcio nel suo vero spirito sportivo, lontano da qualsiasi forma di aggressività e violenza verbale o fisica che sia.
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