di Massimiliano Catapano
Venerdì scorso, un'operazione congiunta dei carabinieri di Cariati Marina e della Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano ha portato alla cattura di Carmine Alfano, latitante da sei mesi. Alfano, noto esponente del clan Aquino/Annunziata di Boscoreale, era stato condannato all'ergastolo lo scorso febbraio per l'omicidio di Armando "Dino" Faucitano, avvenuto nel 2016 a Scafati, in piazzetta Falcone e Borsellino, per un debito legato al traffico di droga. Dopo la condanna all'ergastolo, pronunciata dalla Corte d'Assise di Salerno, Alfano si era reso irreperibile, approfittando della scarcerazione avvenuta poco prima del verdetto per scadenza dei termini di custodia cautelare.
La sua latitanza si è conclusa venerdì pomeriggio, quando i Carabinieri lo hanno sorpreso in una casa vacanze a Cariati Marina, una località turistica sulla costa ionica calabrese. Alfano, che aveva affittato l'alloggio per il periodo estivo insieme alla compagna, è stato identificato grazie a un controllo del documento di identità, che si è rivelato falso. I carabinieri, insospettiti, hanno verificato che il numero di identificazione del documento era associato a un'altra persona. Il fotosegnalamento ha confermato l'identità del latitante, che è stato immediatamente trasferito nel carcere di Castrovillari, dove domani sarà sottoposto a convalida dell'arresto davanti al giudice.
Il processo in Corte d'Assise appello a Salerno, in cui Alfano sarà nuovamente giudicato insieme ad altri due imputati, Marcello Adini e Pasquale Rizzo, assolti in primo grado nonostante la richiesta di condanna all'ergastolo avanzata dalla DDA di Salerno, riprenderà a ottobre. Intanto, le autorità stanno indagando per scoprire chi abbia aiutato Alfano durante la sua latitanza e chi gli abbia fornito i documenti falsi che gli hanno permesso di evitare la cattura per così tanto tempo. L'operazione di venerdì rappresenta un passo significativo nella lotta contro la criminalità organizzata, dimostrando la determinazione delle forze dell'ordine nel perseguire e catturare pericolosi latitanti come Alfano, già condannato all'ergastolo, restituendo un senso di giustizia alla comunità.
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