Giovedì 22 agosto 2024, alle ore 21.15, in largo Santa Maria dei Barbuti, nel centro storico di Salerno, per la XXXIX edizione della rassegna estiva di teatro "Barbuti Festival", Foglie di Teatro presentano: "Una pura formalità", con Amelia Imparato e Cinzia Ugatti, per la regia di Andrea Carraro. Prima dello spettacolo e con il biglietto dello stesso, alle ore 20.30 (partenza dinanzi al teatro) si potrà partecipare ad una visita guidata del centro storico di Salerno, a cura dell’associazione culturale Erchemperto. Lo spettacolo debutta in prima assoluta al Teatro dei Barbuti ed è messo in scena in una versione completamente al femminile. In una sgangherata e fatiscente stazione di polizia della più periferica provincia due "fatti": Il primo: una donna, in evidente stato di confusione, viene fermata, sotto una pioggia torrenziale. Non ha ombrello né impermeabile né, soprattutto, documenti di identità. Il secondo: nella stessa serata viene rinvenuto un cadavere dal viso orribilmente sfigurato da un colpo di pistola. C'è un collegamento tra i due episodi? A risolvere il caso è chiamato un commissario che tutti conoscono con il soprannome di "Leonardo da Vinci". La donna indagata è Amelia Imparato. Il commissario è Cinzia Ugatti. Il maresciallo è Rocco Giannattasio. L’agente è Mariarosaria Milito.
A FERRAGOSTO
Giovedì 15 agosto 2024, alle ore 21.15, in largo Santa Maria dei Barbuti, nel centro storico di Salerno, per la XXXIX edizione della rassegna estiva di teatro "Barbuti Festival", Foglie di Teatro hanno presentato: "Apologia di Socrate", di Platone, con Dario Avagliano e Andrea Carraro, che cura anche per la regia. Traduzione e adattamento di Anna Rotunno; designer luci e suoni, Virna Prescenzo; scene Michele Paolillo; video assistant, Angelo Ruocco. "Secondo l’aneddotica antica - scrive Anna Rotunno - Lisia, autore di discorsi giudiziari di successo, aveva scritto per Socrate un discorso di difesa, o apologia, da pronunciare in tribunale in occasione del processo che vedeva il filosofo imputato dei reati di empietà e di corruzione dei giovani. Ma Socrate, forse per eccesso di fiducia nella forza della verità o forse per disprezzo nei confronti di una salvezza individuale non convertibile in un’occasione di salvezza per l’intera polis, rifiuta l’aiuto dell’oratore. In ogni caso, sordo ancora una volta alle lusinghe del mondo come ai rimbrotti accigliati della moglie Santippe, con il suo no a Lisia Socrate firma la propria condanna, ma fa conoscere ad Atene e (attraverso Platone) al mondo uno dei discorsi più toccanti, limpidi, profondi della storia. Anzi, L’apologia di Socrate rappresenta l’archetipo di quei discorsi che hanno cambiato la storia, l’esempio più antico di quella generosità di mente e di cuore, in un certo senso ecumenica, che farà dire a Martin Luther King I have a dream o al Mahatma Gandhi l’odio può essere sconfitto soltanto con l’amore. In particolare, nell’Apologia, quelle che hanno il potere di cambiare la storia sono le parole finali, con quell’interrogarsi di Socrate su quale sia per lui, e in fondo per l’uomo, il destino migliore, e il suo rispondersi che a tutti è oscuro, tranne che al dio. L’occasione per riflessioni di tale natura è, come si è detto, quella d’un discorso giudiziario. Ma, a prescindere dalla questione della rielaborazione platonica, questo discorso è pensato e pronunciato da un filosofo che ha fatto dello scarto drammatico fra ciò che appare e ciò che è il fulcro del proprio pensiero, e della dialettica lo strumento fondamentale della propria indagine e del proprio insegnamento. Per giunta, sfondo della vicenda giudiziaria di Socrate è un’Atene dove ogni attività, tradizione o conflitto della polis si traduce in una forma di spettacolo, tant’è vero che all’evento teatrale, alla gara sportiva o al processo celebrato in tribunale si dava lo stesso nome, agòn. Perciò, restituire al teatro l’Apologia di Socrate significa, al di là d’una rigida classificazione dei generi, rendere al teatro ciò che di diritto gli appartiene; significa, in definitiva, rappresentare la ricerca della verità così come Socrate la intendeva, ovvero come l’esperienza agonale per eccellenza, che è appunto quella del dramma".
IL COMPLEANNO
Un’opera d’arte ceramica con su scritta la motivazione del riconoscimento, una torta della più antica pasticceria della città, un 'tanti auguri a te' improvvisato da un pubblico numeroso. Sono alcune delle manifestazioni di affetto espresse dai presenti al Teatro dei Barbuti di Salerno per accogliere e festeggiare Peppe Barra, in occasione dei suoi ottant’anni. Prima che andasse in scena con il suo concerto "Un’età certa", per la XXXIX edizione della rassegna estiva di teatro "Barbuti Festival", Barra è stato protagonista di un momento a lui dedicato. Il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli e la direttrice della rassegna dei Barbuti, Chiara Natella, gli hanno consegnato in segno di gratitudine un piatto del maestro Nello Ferrigno, con la seguente motivazione: "Maschera, attore, cantore della cultura del Sud, Peppe Barra è un'artista unico e irripetibile. A Salerno e al Teatro dei Barbuti - complice l'incontro con la famiglia Natella, il maestro Carotenuto e altri amici - è particolarmente legato, sin dagli esordi. La città ne è onorata e grata e gli conferisce questo attestato di benemerenza in occasione del suo ottantesimo compleanno. Salerno 9 agosto 2024". Nel prendere la parola, Peppe Barra si è emozionato, rispolverando i tanti ricordi che lo legano alle tavole del palcoscenico salernitano, che ha calcato per trentanove anni, praticamente a ogni edizione e dove si è esibito agli inizi anche in compagnia della madre Concetta Berra. "Questa è un po’ una mia seconda casa, sono qui ad ogni estate e spero di potervi partecipare ancora a lungo. Anche se ho un’età, mi auguro di poter dare ancora un mio piccolo contributo artistico". Madre e figlio sono poi raffigurati a Salerno nel celebre Presepe Dipinto di Mario Carotenuto. Ai Barbuti, Barra ha ricevuto negli anni addietro anche il Premio Peppe Natella, intitolato al fondatore della rassegna e nello stesso teatro ha registrato un brano del disco live "Cammina Cammina". A sorpresa, sul palco è arrivata anche una torta realizzata dall’antica Dolceria Pantaleone, la celebre 'scazzetta', sulla cui glassa di fragoline era riportato il numero ottanta. Dopo i festeggiamenti, Peppe Barra è salito sul palco per il suo nuovo spettacolo "Un’età certa", deliziando il pubblico per quasi due ore. Con lui: Paolo Del Vecchio (chitarre, mandolino), Luca Urciuolo (pianoforte, fisarmonica), Ivan Lacagnina (percussioni), Sasà Pelosi (basso acustico), Francesco di Cristofaro (fiati etnici).
GLI EVENTI
La 39esima edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival” è stata presentata presso il Salone dei Marmi del Comune di Salerno. La rassegna, che si svolgerà dal 2 agosto al 9 settembre in Largo Santa Maria dei Barbuti e dal 13 al 28 settembre presso Apollonia Hub, offre un cartellone ricco di spettacoli che spaziano tra teatro, danza, musica e storia. La rassegna è supportata dal Comune di Salerno, la Regione Campania, la Camera di Commercio, il Ministero della Cultura, la Cna, la Fondazione della Comunità Salernitana e la Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana. Biglietti disponibili con 18App e Bonus Docenti. Questo il programma completo degli spettacoli fatti e da fare:
2 agosto: "Marco Maiorino Trio"
3 agosto: "Una commedia difficile" - Luci della Ribalta
8 agosto: "Dietro un fantasma" - Puteca degli attori
9 agosto: Peppe Barra in concerto con "Salerno Animo del Mediterraneo"
10 agosto: "Questi fantasmi" - Proscenio
15 agosto: "Apologia di Socrate" di Platone - primo appuntamento di "Foglie di Teatro"
22 agosto: "Una pura formalità"
23 agosto: Compagnia Daltrocanto e Giuliano Gabriele in concerto
24 agosto: "Il meglio di noi" - Marco Falaguasta
29 agosto: Premio Peppe Natella a Beatrice Fazi e spettacolo "Cinque donne del Sud"
29 agosto: "Fuzz Bohemiens" - musica
31 agosto: "Io e lui" - Compagnia Arcoscenico
7 settembre: "Blue Circus" - spettacolo per bambini
La Notte dei Barbuti (Apollonia Hub):
13 settembre: "Parthenope e altre leggende napoletane"
14 settembre: "Storie di Radio Rock"
19 settembre: "La mura di Gerico. Ad Alda Merini"
20 settembre: "Mujeres"
27 settembre: "Ridicola"
28 settembre: "La Novella secondo Faber" - Da "La buona novella" di Fabrizio De Andrè
Speciale Compleanno:
9 agosto: Peppe Barra festeggia i suoi ottant’anni con il concerto "Salerno Animo del Mediterraneo"
Premio Peppe Natella:
29 agosto: Assegnato all’attrice Beatrice Fazi, seguita dallo spettacolo "Cinque donne del Sud"
Danza sotto le stelle:
5-6 settembre: "Essence" e "Shkundem" - a cura di Antonella Iannone
Salerno Day:
8 settembre: "La foto del carabiniere"
9 settembre: "Giacomo Matteotti - cronaca di un delitto di Stato"
Passeggiate culturali:
Ogni giovedì visite guidate nel centro storico, "Salerno tra storia e leggenda" - a cura dell’associazione culturale Erchemperto
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